mercoledì 30 dicembre 2020

Scommetto mezzo caffé che sulle luci si son dati la zappa sui piedi

consiglio comunale questa sera a Roseto

ROSETO. Funziona a salti il collegamento che dovrebbe assicurare la compresenza in consiglio tra chi è in aula e chi in remoto. Un po' come il black-out che si lamenta causa pioggia in zona "Voltarrosto", la cui soluzione l'assessore Petrini affida al project delle luci.

Il quale project, si deve dire, finora illumina pochissimo, nel senso che i lampioni sono così fiochi che la sera sulla Nazionale si procede a tentoni. E qui sarebbe da capire se il Comune non ha fatto con le luci come alla Villa con i lavori. Alla Villa, infatti, è riuscito a collezionare progetti e varianti ai progetti che lui stesso Ente Comune ha poi ritenuto produttivi solo di sospensioni del cantiere.

Ecco, ci sarebbe allora da vedere nelle carte (i consiglieri possono farlo) se si è almeno riservato la possibilità di pretendere l'uso di lampade di potenza illuminante conformante, oppure (come è probabile) si sia privato anche di questa minima possibilità di controllo. In tal caso, probabilissimo si diceva, per dodici anni portiamoci dietro una pila tascabile, magari a led, quando ci faranno di nuovo uscire di casa la sera, se non vogliamo camminare al buio.

Anche perché, al buio le buche non si vedono, tranne quelle sulla pista ciclabile, che sempre il buon Petrini attribuisce a fortuiti incidenti in via di risoluzione. Intanto il Sindaco annuncia grandi festeggiamenti per i prossimi appuntamenti culturali estivi, quando finalmente si potrà (forse) festeggiare e quando magari ci sarà una nuova amministrazione. Eventualità, quest'ultima, con molti punti interrogativi, visto l'andamento pandemico forse causa di rinvii elettorali.

In ogni caso, la politica locale, da quanto si legge nelle cronache, si sta molto attrezzando per la prossima campagna elettorale. Sarebbero alle viste notevoli candidature, di qua come di là, ove il di qua come di là sta per quel che trenta-quarant'anni or sono identificava “destra” o “sinistra” mentre oggi, non solo a Roseto ovvio, quando va bene ricorda appena la mitica canzone del grande Giorgio Gaber, “Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra, destra... sinistra... destra... sinistra...” e così via ritmando.

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