martedì 11 agosto 2020

Com'era la storiella del mondo migliore?

TERAMO. Dunque, per capire: ma non s'era detto che il mondo del dopo(virus) sarebbe stato migliore? Che i quattrini sarebbero piovuti dall'Europa che manco con l'ombrello li avremmo raccolti? Ed allora com'è che alla Asl di Roseto – segnalano alcuni utenti su Facebook – l'ascensore che pur dovrebbe servire i disabili, sembra rotto da giorni? Com'è che, nelle zone interne, le strade – lamentano alcuni sindaci – fanno pietà ed i fondi per ripararle pare addirittura siano stati rimandati a tempi migliori?

L'ultima notizia viene da un piccolo Comune dell'entroterra teramano, Arsita. Si parla anche di un ponte pericolante. C'è preoccupazione per la riapertura delle scuole, semmai (semmai lo aggiungo io) dovessero riaprire le scuole. Eppure, non erano i lavori pubblici che dovevano trainare la ripresa?

C'è stato un periodo, tanti anni fa, in cui l'Abruzzo interno era diventato “terra di strade”. I politici dell'epoca, i Gaspari ed i Natali (pluriministri e pluripotenziari della Dc degli '70 – '80 del Novecento) facevano a gara a chi poteva fare più strade. Politica clientelare, certo; ma anche tentativo di rilancio di terre per decenni marginali. Tentativo di riscatto sociale, per una politica che dal territorio, dal sociale, veniva.

Ora quel tempo – come ovvio – è passato. Ma ad esso non si è sostituito niente, se non il vuoto riempito dal nulla. Anzi, dalla storiella del mondo migliore: ma come suona bene! Sembra scritta apposta! Certo, non per tutti, s'intende!

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