giovedì 19 marzo 2020

Speriamo non facciano morire le donne di cancro al seno

Sembra che a qualcuno sia venuto in mente di ospitare i malati del corona-virus nella struttura ospedaliera di Ortona che, finora, ha salvato la vita a molte donne con il tumore al seno. Il professor Cianchetti, che di quel centro d'eccellenza è stato per anni l'artefice, ha lanciato la sua preoccupazione con pubblici interventi. La domanda è: moriranno più donne di cancro per causa di ciò?

Del resto in questo tempo tragico e pazzo insieme, la gente è stata completamente rimbicillita. La gente è stata convinta che la colpa del virus sia sua. Magari di qualche cucciolo portato a spasso intorno al palazzo. Hanno trovato il paziente-zero: il cane domestico appunto. Ed alcuni, se potessero, lo impiccherebbero sulla pubblica piazza.

Dunque è colpa della gente se mancano le mascherine; se non si possono fare i tamponi a tappeto; se non abbiamo medici e posti letto negli ospedali. E colpa di quelli che portano a spasso il cane e magari fanno due passi in solitaria.

È colpa della gente che si contagia. E muore. E crepa peggio di un cane. Non è colpa di quei governi che – avendone i rapporti specialistici – hanno sottovalutato la portata dell'evento. Non è colpa di chi ha tagliato i fondi alla sanità. Di che si è divertito a costruire laboratori per la guerra batteriologica da cui – per carità – non è scappato alcun virus. È colpa del cane che fa due passi.

È colpa di chi va a fare a spesa oltre venti metri. Certo, tanmeno è colpa di Dio, per chi ci crede. Dio non c'è mai in certi frangenti. Non riesce nemmeno a mandare una alluvione, un diluvio universale, un asteroide che abbia un minimo di mira giusta. La gente ha diffuso il virus; la gente è incosciente; la gente è stupida...

Guardate, “state a casa” lo dico pure io. Oggi non pare ci sia altro da fare. Ma non colpevolizzatevi da soli. Pensate anche a quelle donne che forse – speriamo mai – moriranno di cancro a causa di una scelta sbagliata di chi non ha tutelato la sanità né prima, né adesso, né domani. Pensate a viaggi della speranza negli ospedali del nord, ultima ancora prima dell'abisso per molti, che ora non si potranno più fare.

Pensate a tutto questo, fatevi pisciare il cane in salotto o sulle scarpe se volete, e non ri-rompete i coglioni. Personalmente, mi fumano già al cubo.

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