Ma come poteva fronteggiare una crisi senza precedenti una sanità che è stata sempre un terreno di scambio politico e di potere? Una lottizzazione partitica fatta a danno dei medici bravi e degli operatori sul campo? Più dei tagli, il sistema sanitario italiano è stato distrutto dalla politica.
Ed oggi che
servirebbe, una politica, questa che fa? Si limita a misure
“carcerarie” per la popolazione. Imita i cinesi solo sul lato
manettaro, non su quello dell'assistenza e del sostegno economico
alla popolazione. Una roba in cui sarebbero buoni tutti. Non
servirebbe nemmeno avere un premier ambizioso ed amante della
vanagloria per “arrestare” la gente pensando che il virus si
arresti con i carrarmati.
Occorrevano
mascherine per medici ed infermieri; tute ermetiche usa e getta per
gli operai; aiuto economico per la gente. Cosa hanno fatto invece?
Hanno fatto diventare gli ospedali dei centri di contagio! Mentre
indirizzavano il popolino recluso a sbavare il suo rancore social contro
qualche poveraccio che usciva per qualche passo in solitaria, hanno
lasciato medici ed infermieri soli; operai soli; cittadini soli.
Anzi, in compagnia
di uno spettacolo Tv H24 dove presunti scienziati si azzuffano tra
loro innamorati unicamente del loro ego metafisico; di governatorati
umoristici che farebbero invidia ai fumetti; di sindaci protagonisti
alla ricerca dell'assurdo ordinazionale.
Se il Paese ancora
una volta ce la farà – e ce la farà – sarà a prezzo di enormi
lutti e di grandi sacrifici. E se sopravviverà – e sopravviverà –
sarà ancora una volta da solo grazie a se stesso. Perché mentre il paese lotta, i governanti sono intesi ad
escogitar modulaglia da azzeccagarbugli.
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