ROSETO. Se Fratelli d'Italia regionale lascia la porta aperta (politicamente dicendo), poi è difficile lamentarsi se Marcone e Nugnes s'infilano... E intanto (parafrasando Adriano Celentano) il Saffo se ne va... non me ne ero... accorto prima... e Voltarrosto ha preso già (???) il posto dei... (cantava sempre Celentano)
Domenica 15 dicembre: “Ruzzum” antelitteram. Spuntano da uno scavo nei pressi di Cologna i resti di un acquedotto d'epoca romana. Un Ruzzum antelitteram, insomma. E Marco Borgatti, patron delle Guide, tosto ne approfitta per dire che è segno di riserva (del Borsacchio) e che da riserva né è segnato. Ma, ahilui, l'Italia è piena di vestigia archeologiche. E mai univoche indicano riserve né da queste sono indicate, essendo disanalogo il regime di tutela. Piuttosto faccia sapere, il solerte Borgatti, quali atti concreti (mozioni, interrogazioni, risoluzioni) abbia promosso il suo consigliere regionale, Enio Pavone, tra l'altro plateale amico dell'assessore De Annuntis co-firmatario un anno or sono della cancellazione del Borsacchio. Alla data in cui scriviamo, dal sito web del consiglio regionale, non né risulta alcuno.
16 dicembre: contributi, aumentiamo va'. Non è bastato il contributo per “Eventi d'amare”, manifestazione tra l'altro promossa all'iperbole dal Palazzo. Così la giunta civica ha stanziato altri 3 mila 846 euro: si aggiungono ai precedenti 5.900 euro. Già che c'era poi, sempre la Giunta civica, ha destinato 25 mila e 500 euro ad altre tre iniziative e 17 mila per creatività culturali da tenersi nella biblioteca comunale, peraltro ultimamente parzialmente interdetta al pubblico con ordinanza sindacale. Senza dimenticare i 15 mila euro del concerto di capodanno. Nel frattempo i poveri resistono. E per loro singoli cittadini propiziano solidarietà natalizia attraverso appelli social.
17 dicembre: quando a Roseto c'erano gli albeghi. Arriva all'immediato dopoguerra la storia degli alberghi a Roseto di Sandro Galantini. E li si ferma. Ma se il bravo storico giuliese non può che arrestarsi a quella data, lì si ferma anche la meritoria università della libera età, che lo ha invitato a parlarne. Poteva darsi un parallelo all'oggi, al baccanale delle betoniere che è diventato il lungomare. Ma a tanto la società civile rosetana, di cui l'enconiabile associazione è parte benemerita, non si spinge. Si poteva far cenno, allora. Ma evidentemente è parso sconveniente. E non si è fatto.
18 dicembre: sarò consigliere almeno fino al 2032. Capito in consiglio comunale (ma solo per spezzare il fresco esterno) proprio mentre Enio Pavone furiosamente attacca un misterioso misterX (chi sarà?). E nella foga (a proposito, la Meloni di Atreju pare una carmelitana scalza rispetto a Pavone quando si scaglia contro l'opposizione), gli scappa di dire che si candiderà ancora al Comune nel 2027 (perché, pensava vi fossero dubbi?). Ma se in casa (consiglio comunale) Pavone fa l'incendiario fuori casa (consiglio regionale) le poche volte che parla (tanto che non sa nemmeno “se dovevo tenere premuto sempre”), fa il pompiere. E addirittura (sic!) intende portare, udite udite, serenità!!! 18 dicembre: il Saffo non mangiarà il panettone alla... catarra! Con la decisione del consiglio comunale di far costruire palazzine ed edifici commerciali all'ex-fornace Catarra, sparisce per sempre la possibilità del liceo “Saffo” di farne la sua nuova sede. Hanno detto: il piano regolatore non lo prevedeva. Ora, il piano regolatore è di 35 anni fa. All'epoca non c'era il problema Saffo. Oggi c'è. Quindi il piano andava aggiornato. Pavone ha avuto 5 anni per aggiornarlo e non lo ha fatto. Di Girolamo ha avuto cinque anni per aggiornarlo e non lo ha fatto. Nugnes ha avuto tre anni per aggiornarlo e non lo ha fatto. Si vede stava bene così.19 dicembre: app rifiuti. Non scaricherò nel mio telefono l'app Junker, che il Comune di fatto caldeggia. Lo considero non un servizio che loro fanno a me, ma io a loro, visto che pago già il salato tributo. Ritengo la moderna tecnologia un qualcosa che complica la vita, non la semplifica. Un'invasione indesiderata insomma. Almeno per me.
20 dicembre: scogliere: merito mio... no, mio. Posto che le scogliere a mare siano un merito (e che intestarsele politicamente porti consenso), Fratelli d'Italia di Roseto dice che tale merito va alla Regione guidata dal loro partito e non a Marcone-Nugnes, come da loro puntualmente rivendicato. Ma Fratelli d'Italia di Roseto questo lo dovrebbe dire all'assessore De Annuntis e quindi a Marsilio, che mai hanno smentito o preso le distanze dalle rivendicazioni di Nugnes e Marcone. E cosa dovrebbero fare gli abili naviganti della “Azione” rosetana? rinuciare alle giocate politiche in limes di fatto consentite dalle sviste comunicative di sponte regionale? Suvvia, mi pare pretendere un po' troppo!
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