Ora, di grazia: ammettiamo che diventiamo tutti con quattro occhi; che non superiamo nemmeno di uno l'ora il limite perché viaggiamo con un occhio incollato al contachilometri; che riusciamo ad inchiodare lasciando mezza gomma per strada appena scatta il giallo in modo da bloccarci un centimetro prima della linea bianca; che insomma ci comportiamo tutti come algoritmi dotati di intelligenza artificiale che avverte di non distrarsi... allora, cari Signori, sapete cosa succede? Provo a spiegarlo.
Il bilancio, infatti, è un documento che chiude a pareggio. Tanto entra, tanto esce. Incassi cento, spendi cento. Bene, se tu dici che puoi incassare anche 90 rispetto ai 100 che tu stesso hai scritto sopra quei fogli, significa che devi spendere 90 e non 100 come avevi detto. Si può sapere, quindi, per cortesia, quali spese tagli? Perché se tu avevi iscritto 100 a copertura di spese per 100, con 90 devi fare meno spese. Cosa tagli allora? Perché se non mi dici quali spese tagli, significa che sai benissimo che non essendo gli automobilisti dei robot incapperanno a grecce sotto i tuoi occhi-magici-scatta-multe e perciò hai fatto bene a mettere tutti quei soldi in bilancio che è probabilissimo tu Comune incassi.
Strano che una cosa così facile, comprensibile anche da un bambino, continui a produrre narrative fantasiose. Eppure capita! Come succede, tra l'altro, che invece di essere contenti che finalmente i commercianti sono lieti di pagare di più per il suolo pubblico, l'opposizione si lamenti al posto loro. Ma se è bastato dirglielo un pò prima degli aumenti per renderli felici, perché ci si dovrebbe preoccupare? Sono contenti? Fa piacere. In genere tendono a lamentarsi come categoria. Per una volta che le decisioni del Comune gli vanno a genio, alleluia: significa che alla politica civica è riuscito almeno questo piccolo miracolo: chapeau!
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