domenica 4 settembre 2022

La democrazia del 10 per cento

Dunque il capo dello Stato manda un messaggio ad un simposio d'industriali e quasi rimprovera l'Europa di non intervenire sul prezzo del gas. Nulla dice, invece, al suo Primo Ministro, che ha ben più da presso e sull'argomento pisola da lungi.

Del resto, non ci dicono i megafoni ufficiali che il nostro “Pil” tira? L'occupazione va e tutto sommato siamo ricchi? Questa ben strana ricetta per la quale Putin si sconfiggerebbe e Zelensky trionferebbe se noi mandassimo a gambe all'aria migliaia di famiglie rimanendo però ricchi, deve aver fatto breccia almeno tra tutti coloro che, per interposto voto non a lui ma ai suoi epigoni, vorrebbero l'ex-banchiere di Stato a capo dell'esecutivo praticamente a vita.

Il nostro futuro allora sarebbe assicurato se al governo lasciassimo un premier non eletto ma indicato da chi, ben che gli vada, punta al 10 per cento del consenso elettorale da giocarsi, eventualmente, sull'ago della bilancia parlamentare. Una bizzarra concezione della democrazia. Ma non è stato sempre così, par di sentirli? Non abbiamo sempre dovuto “correggere” con la nostra lungimiranza di benefattori, gli “errori” di questi sciocchi elettori?

Sarà, ma questa continua correzione sembra piuttosto derivare. Da una parte, infatti, rafforza più che altro gli “errori” degli elettori, dall'altra pare far tanto comodo agli interessi degli eletti. Non sarà una casta allora, questa strana democrazia del dieci per cento, ma certo gli si avvicina assai.

Buona domenica

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