Se Maristella Urbini, già vicesindaca con delega alla cultura nella Giunta Pavone, ora responsabile locale di Forza Italia, è per la difesa intransigente dell'edificio, Giuseppe Bellachioma, deputato uscente della Lega (partito a Roma alleato con Forza Italia) nonché consigliere comunale, si è detto anche in consiglio favorevole al dirottamento dei fondi per il suo restauro verso l'Arena Quattro Palme, d'accordo in ciò con il sindaco Mario Nugnes che è retto da una maggioranza di sette consiglieri su dieci di “Azione” di Carlo Calenda, a sua volta a Roma avversario della Lega.
D'altra parte il Pd, che a Roma è stato per sei giorni alleato con Calenda, qui a Roseto ha la stessa posizione di Forza Italia sulla difesa della villa. Come identica al Pd, quindi avversa ad “Azione”, è la posizione della parte che fa riferimento ad Italia Viva. E ciò mentre a Roma, proprio in queste ore, Renzi e Calenda trattano per una possibile intesa. La posizione di Enio Pavone, socialista da giovane, poi sindaco per la destra, ed ora uomo-forte della giunta Nugnes, sinceramente non la conosco (per mia colpa, s'intende). So solamente che quando fece il sindaco, in sostanza non fece nulla per la Villa così come il suo successore, Sabatino di Girolamo, che però alla fine ebbe l'idea di richiedere fondi per la ristrutturazione concessi dopo la conclusione del suo mandato.
Villa Clemente sparecchia i poli, allora. Non solo le alleanze romane sono diverse da quelle locali, dunque, ma anche sui singoli temi ognuno la pensa a suo modo. Con la piccola avvertenza che – opinione mia – alla maggioranza dei rosetani se quell'edificio resta in piedi o viene abbattuto, magari per una bella operazione che potrebbe sapere – in ipotesi – anche un po' di speculazione immobiliare, non gliene potrebbe importar di meno. Giustamente, la gente ha molto altro a che pensare che Villa Clemente.
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