ROSETO. Dunque, qual estate vedo “personalmente io”, una domenica mattina di fine agosto? Quali immagini ha lasciato filtrare dalle lenti fotocromatiche dei miei occhiali?
Vedo allora un'estate che è stata piena di turisti. Vedo (anzi ho sentito) lamentele per l'afa. Ho visto un'estate di monopattini noleggiati dai telefonini e maxi-zaini sulla schiena soprattutto delle ragazze: non avete idea dell'armamentario che si portano in spiaggia oggi i ragazzi! Ho visto poi un estate con moltitudini per me impressionanti di ragazzini under 15 riempire all'inverosimile i tavolinetti dei locali per mega-colazioni o super-aperi-cena di almeno 10-20 euro a testa di valore. Ed accanto a questo sfarzo di denaro soprattutto – ripeto – da parte di moltissimi poco più che bambini, i discorsi sotto l'ombrellone sul caro-bollette e la crisi che ci aspetta nell'autunno.
Ma è stata purtroppo anche l'estate di un lutto lacerante: la scomparsa della giovane Flavia. Un momento di commozione collettiva incredibile: un senso di comunità che per un pomeriggio ha bloccato letteralmente Roseto.
E poi, l'estate della campagna elettorale inaspettata. Che interessa solo gli... interessati. Visto che tutti gli altri sanno che non sarà il loro voto a cambiare né le sorti della propria vita, né quelle dell'economia e, per paradosso, nemmeno quelle della politica, che vanno per conto loro. Così ho sorriso ieri quando ho visto l'appello del sindaco, Mario Nugnes, a votare Giulio Sottanelli. Non nel merito. È naturale che abbia suggerito di votare Giulio: cosa doveva fare? E nemmeno perché credo che un sindaco sia sopra le parti: sarebbe una finzione: un sindaco è un uomo politico e come tale fa politica (certo, dovrebbe anche accettare che le sue scelte politiche vengano criticate, ma questo è un altro discorso).
Non l'appello in sé, dunque, mi ha messo di buon umore, ma quel “Noi personalmente...” con cui lo ha confezionato. Un linguaggio da omelia; una predica dal pulpito. Non quello delle chiese, che pur Nugnes pratica con assiduità, ma il pulpito social, dal quale non si discosta mai, essendo i social parte essenziale del suo stesso agire in politica. Auguri comunque. Io non lo voto, ma spero che Giulio ce la faccia. Come si dice qui: sempre meglio avere a Roma uno di noi che ci sa fare piuttosto che non avere nessuno.
“Personalmente io”, al punto, ho visto un'altra estate che va via. Un'altra estate stracolma, come detto, di aperi-cena, concerti, manifestazioni, eventi chi più né ha più né metta, ma nella quale scorgo sempre meno – spero di sbagliarmi – un senso di spensieratezza. Sembra quasi che il nostro super-attivismo estivo mascheri proprio quel che abbiamo perso: la spensieratezza, l'abbandono delle convenzioni, un puro relax. Non vorrei che anche da questo scaturiscano quelle pulsioni represse di follia e violenza che, ahimé, sono presenti tra noi, speriamo tutto sommato ancora reversibili.
Buona domenica a tout le monde!
Nessun commento:
Posta un commento