giovedì 21 aprile 2022

Torna "Sport per la vita"


ROSETO. Era l'inzio del 2020. Qualche settimana dopo sarebbe scoppiata la pandemia. Due anni dopo una guerra, vera al fronte percepita da noi. Al Palasport andava in scena quella che, all'insaputa di tutti, sarebbe stata l'ultima edizione pre-pandemica di “Sport per la vita”. Dopo lo stop forzato del 2021, il 30 aprile si riparte.

Sport per la vita” è un galà ormai classico per Roseto. La grazia e l'eleganza del pattinaggio artistico unito alla solidarietà. Al termine della serata, infatti, sarà staccato un assegno che, anche quest'anno, andrà alla lotta contro la fibrosi cistica, una brutta malattia che colpisce molto i bambini.

La conduttrice sarà ancora una volta Mirella Lelli, che si potrebbe definire di fatto una co-curatrice dell'evento. E qui vorrei aprire una parentesi: quello tra Mirella Lelli ed il galà è un rapporto “storico”. Stiamo parlando, difatti, della presentatrice che per tanti anni ha incarnato un certo spirito della Cultura rosetana. Era il decennio 2001-2011, con Franco Di Bonaventura sindaco e Mario Giunco nel suo ufficio alla villa. Roseto vide allora una koiné culturale irripetibile. Dal 2011 in poi, infatti, quelle manifestazioni o si sono spente oppure sono andate avanti per trascinamento. È la vita; il tempo; la storia. È andata così. Poco vale chiedersi se, forse, poteva andare diversamente. Chi scrive, crede poteva esser diverso. Ma in tutto questo il Galà ha resistito: non si è spento.

Torniamo allora all'oggi. Ed alla conferenza stampa di presentazione tenuta nella sala del consiglio comunale. Ebbene, il mio “naso” ha percepito in quella sala qualcosa che dello spirito di cui dicevo sopra resta. Rimane al di là dell'avvicendarsi delle amministrazioni politiche. Quindi è qualcosa che “sta” nella città; che “è” in qualche suo angolo segreto.

Lo vedi dal riferimento, particolare nel Galà, a Cristiana, una giovane mamma che purtroppo ci ha lasciato di recente. Una delle sue figliole era presente. Ed è dir tutto. Lo vedi dalle oltre 400 atlete che – mi ha detto Annalisa d'Elpidio – sono un record per la manifestazione, oltretutto per necessità con pochissime prove tecniche possibili. Lo vedi anche dall'emozione che – comunque la si pensi – si respira.

Le ragazze che pattineranno il 30 aprile non erano nate 36 anni fa, quando “Sport per la vita” iniziò il suo percorso. Ecco allora che, in coloro che li hanno vissuti, si riaffaciano ricordi; si lega un filo, che poi è un filo della vita. Questi momenti, questa memoria, questi volti e questi cuori non sempre in primo piano, ma presenti, fanno percepire qualcosa di più. Toccano corde diverse. Ecco, è questo – non so come definirlo – alone, questo pulviscolo di memoria, che sempre mi interroga e mi incuriosisce di Roseto.

Sono sensazioni, naturalmente. Impressioni personali. Ma del resto qui non si fa solo cronaca. Non avrebbe senso per un blog così piccolo. Qui si cerca, quando c'è, quando ci si riesce, quando viene, anche di descrivere una emozione. E quando c'è, quando viene, quando non se ne può fare a meno, magari di esporre qualche sonora arrabbiatura. Questa mattina è toccato alle emozioni. Si spera, ma non si promette, le protagoniste siano sempre loro.

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