Programma voleva dire previsione. Era un metodo. Ed una "ideologia" tra virgolette. Senonché 12 lustri dopo, in quel di Roseto, un politico nato sul liminar del Novecento, un millenium come si dice, il vice sindaco, Angelo Marcone, spreca questa parola ogni pugno che ne usa, di parole.
Poi, lui stesso declama in consiglio comunale, che l'asfalto per coprire le buche deve avercelo per metterlo. O magari la fornitura del gas per un asilo si stacca d'improvviso senza possibilità, dice non lui, ma il suo sindaco, di preavviso congruo.
Ecco, quando la programmazione non prevede nemmeno la provvista di una carriola di bitume oppure di una bombola del gas, ma solo il risuonar della parola istessa a mezzo di comunicazione.
P.s.: la foto riporta uno stralcio di un articolo de Il Centro curato da Luca Venanzi.
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