giovedì 24 marzo 2022

La programmazione di Marcone

ROSETO.  Povera parola, "programmazione". E pensare che nel secolo scorso ebbe il suo "quarto d'ora" di celebrità con il primo centro-sinistra italiano (anni '60).

Esperti del calibro di Sylos Labini, ma anche Compagna o persino Mancini, ministro socialista ai lavori pubblici, ne furono profeti.

Programma voleva dire previsione. Era un metodo. Ed una "ideologia" tra virgolette. Senonché 12 lustri dopo, in quel di Roseto, un politico nato sul liminar del Novecento, un millenium come si dice, il vice sindaco, Angelo Marcone, spreca questa parola ogni pugno che ne usa, di parole.

Poi, lui stesso declama in consiglio comunale, che l'asfalto per coprire le buche deve avercelo per metterlo. O magari la fornitura del gas per un asilo si stacca d'improvviso senza possibilità, dice non lui, ma il suo sindaco, di preavviso congruo.

Ecco, quando la programmazione non prevede nemmeno la provvista di una carriola di bitume oppure di una bombola del gas, ma solo il risuonar della parola istessa a mezzo di comunicazione. 

P.s.: la foto riporta uno stralcio di un articolo de Il Centro curato da Luca Venanzi. 

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