William di Marco (foto), insegnante ed operatore culturale, nonché consigliere comunale da ottobre, queste carte le conosce da una vita. Mario Giunco, che a Roseto tutti sanno chi è, le ha viste nascere e curate con amore. A loro dispiace saperle ridotte così. Allora, William prima ha presentato una interrogazione in consiglio comunale, beccandosi una risposta per niente simpatica dall'assessore alla cultura, poi ci ha riprovato con una mozione consiliare, che ieri sera la maggioranza ha in sostanza spedito nel cestino.
Vi
sembra una politica arrogante codesta? No, questa è “la” politica. E
fanno bene a farla gli attuali inquilini del Palazzo. Perché la
politica arrogante, decisionista, prepotente, alla gente piace. Agli
elettori oggi non garba la mediazione: vogliono l'attacco. Perché la
politica arrogante, se non tocca te elettore in prima persona, ma colpisce un
altro a te fa piacere. Dici: ah, visto, lo hanno mazzolato quel tale, quel "Qualcuno"
(metaforicamente, beninteso). Se invece colpisce te elettore in prima persona, è diverso. Ma la politica non ha nessun interesse a colpire tutti, gli basta demonizzare qualcuno, appunto.
I politici furbi, questo meccanismo lo conoscono da sempre. Sanno che più mostrano il piglio duro più vengono amati. Queste righe, i miei ultimi post, ad esempio, a loro fanno gioco: perché demonizzando un “Qualcuno” - come lo definiscono – che sanno isolato, rafforzano il loro consenso. Ne sono perfettamente consapevole, l'amico William non so.
Ora,
se sul piano politico tale tecnica funziona in modo eccezionale, come appare essa
stessa tecnica sul piano morale, umano e direi cristiano? Mi viene una sola
parola: miserevole. Ma alla gente del piano umano, morale e
cristiano, così come delle carte della Villa, giustamente, non frega assolutamente nulla.
Ciò detto, stop. Per un periodo qui si parla d'altro. Mi sono rotto le scatole. E, come dice sempre Salvini, baci!
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