venerdì 17 dicembre 2021

Ma sì dai, “Bucalossiamoci” un po'!



ROSETO. Il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha convocato i giornalisti questa mattina, venerdì 17 dicembre, per vantare il fatto di aver provveduto al bilancio di previsione in tempi utili. Rimarcando la differenza con la precedente amministrazione, che praticamente non vi riusciva. Molto bene: bravi.

Ha quindi affermato di non aver aumentato le tasse, salvo appena quella di soggiorno. Molto bene: bravi. Si potrebbe solo di sfioro osservare che forse la “tassa sulle insegne”, per cui esponenti dell'attuale amministrazione “scioperarono” qualche anno fa, andava ridotta. O no? Comunque ci sarà tempo. Quindi sempre molto bene: bravi.

Ha ancora aggiunto di aver messo mano al personale, alle manutenzioni, ai lavori pubblici, ai servizi sociali, eccetera, eccetera. Molto bene: bravi sempre.

Senonché, nell'ambito delle celebrazioni del bilancio, mi pare di aver udito un assessore, Gianni Mazzocchetti mi sembra, rilasciare un'intervista a “Cityrumors”. Nella quale ha sostenuto tra l'altro: l'edilizia è in ripresa, ci aspettiamo entrate dalla “Bucalossi”.

Ecco, tra me e me, è venuta una riflessione: povera memoria del ministro Pietro Bucalossi, politico per un periodo socialdemocratico non proprio amato. Fu lui che nel 1977, nel governo Andreotti appoggiato dal partito Comunista, ispirò la legge n.10, quella che appunto istituiva anche gli “oneri di urbanizzazione”. Quel contributo ovvero dovuto da chi costruisce in cambio di strade, fognature, pubblica illuminazione e quant'altro il Comune era costretto a realizzare inseguendo le città che allora crescevano a vista d'occhio. Giunse a maturazione compromissoria, con quella legge, un dibattito politico-culturale sulla cosiddetta “rendita urbana” che andava avanti dal dopoguerra a colpi, anche, di centinaia di libri, e corsi, e tesi univerisitarie.

Ecco, Roseto quanto a crescita edilizia non scherza neppure oggi. Il rapporto ISPRA (istituto di ricerca di ambito governativo) parla di ben 7,84 ettari del territorio rosetano finiti sotto il cemento nel 2019: il 4.6 in più rispetto all'anno precedente. Il “Sole24Ore”, assicura che a Roseto, tra il 2006 ed il 2020, si sono consumati circa 47 ettari di suolo. Avete idea di quanti sono 47 ettari finiti sotto asfalto, cemento e impermealizzazioni varie? Immaginatevi 47 campi di calcio messi insieme; oppure prendete una distanza pari a tutto il lungomare tra “rotonda e rotonda” larga per circa 500 metri. In pratica come se fosse raddoppiato, in quindici anni, tutto Roseto-centro!

Una amministrazione giovane, sicuramente seguace di Greta, certamente proclamante il dixit della transizione ecologica, che punta sui cespiti introdotti da un ministro alquanto burrascoso 45 anni fa. Mi sembra un filino... coerente!

Nessun commento:

Posta un commento

Viaggio intra-rotatorio nell'Italia dell'antico detto: chi più ne fa diventa priore! E di un semaforo che ne è simbolo e farsa insieme

ROSETO. Che poi una mattina d'un venerdì dell'ottobre rosetano che fai se vedi il cielo bigio? Bhe dici, sa che è? Mo' vado a tr...