ROSETO. Quindi, a rigor di Tar, parrebbe che il Comune, qualora lo volesse, sarebbe legittimato a portare nel costruendo sito nella zona a latere degli impianti sportivi, i rifiuti urbani differenziati? Se l'italiano è italiano, infatti, tanto si potrebbe opinare dal passaggio della sentenza con cui viene stoppata la richiesta di sospensiva proposta da molti cittadini riuniti in comitati. Poi, certo, il Comune non lo farà, essendo tra l'altro – si presuppone per inclinazione politica – sostenitore della cosiddetta transizione ecologica.
La quale transizione del resto è la moda italiana del momento. Anzi, si potrebbe suggerire ai sindaci italici di inaugurare presto appositi assessorati municipali alla fluttuazione verde. In Italia, infatti, si passa sempre attraverso assessorati istituzionali, altrimenti non sembra abbastanza epico. E qui, ovvio, non si sta dicendo di Roseto.
A Roseto, invece, si è in attesa della rinascita dell'Arena Quattro Palme, dopo l'acquisto effettuato dal Comune dal vecchio proprietario, ovvero le Ferrovie italiane. E qui, oltre al plauso, va una considerazione. Si tratta infatti di un passaggio, oneroso, tra due organi dello Stato, tali essendo il Comune e le Ferrovie statali appunto. Ecco allora un'altra peculiarità italica. Con i denari dei cittadini di un Comune si acquista un bene che è di fatto proprietà dei cittadini italiani. Insomma, lo Stato vende al Comune, come se i genitori vendessero ai figli. Ma una eridità non onerosa no? Ovvio, no. Sono le leggi.
Leggi che il Comune, per diversa ragione, invoca nei confronti di un ente sempre statale, l'ANAS. Alla quale si chiede di asfaltare a nuovo via Nazionale. In tal senso, nel settembre scorso, fu dato incarico niente meno che ad un noto avvocato veneto, Maurizio Paniz, per altri versi difensore dei vitalizi dei parlamentari. Ma della causa, a dir vero, si è persa traccia.
Sul lungumare rosetano, intanto, è andato a fuoco uno storico stabilimento balneare. Pare un incidente. Comunque la cosa ha destato scalpore.
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