ROSETO. Una intervista del 2002. Registrata all'interno di quella che allora era la Villa Comunale di Roseto. Dico “allora”, perché oggi quella Villa è ridotta solo ad impalcature perenni. Rudere canterizio la Villa ormai. Così come è solo un ricordo una certa idea di Cultura a Roseto.
L'intervista in
questione ha per protagonista Tonino Valeri. L'autrice è Anna
Fusaro, critica cinematografica e giornalista de “Il Centro”. Il
luogo dove è stata proiettata questa sera è la sala teatrale del
palazzo polifunzionale del Comune di Pineto. Nell'ambito della
rassegna cinematografica curata dalla biblioteca civica pinetese. Di
fatti la serata è stata presentata da Nunzio D'Ignazio, che lavora
al comune di Pineto occupandosi proprio di biblioteca e cultura.
Ospite/relatore: Mario Giunco, che a Roseto, per decenni, ha
rappresentato “La Cultura” by-Comune.
Tonino Valeri,
scomparso tre anni fa, è stato uno dei migliori registi della
stagione d'oro del cinema italiano. Ha diretto attori di fama
internazionale. Ha collaborato con i più grandi protagonisti del
mondo della celluloide. Era nato a Montorio. E con Roseto, anche
grazie a Giunco, aveva un rapporto strettissimo. Una relazione che
portò, a metà degli anni '90, alla nascita della rassegna “Roseto
Opera Prima”. Una manifestazione eccezionale nel suo genere. Che
oggi, se Valeri tornasse in vita, forse stenterebbe persino a
riconoscere.
Una manifestazione
che faceva tutt'uno con una Roseto che sapeva fare “Cultura”; che
aveva i luoghi per farla. Luoghi che oggi non ha più. Luoghi già da
anni trasformati (e forse ancora di prossima trasformazione) in
palazzine. Altro che parlare di piano regolatore! Che se va bene
interverrà a cose fatte. Ha detto Mario Giunco: quando una città non
ha più nemmeno una sala teatrale è destinata a non riconoscersi
più; è destinata a retrocedere al rango di paese senza identità.
Un teatro – ha aggiunto – lo trovi anche in paesini piccoli;
anche in pieno Mezzogiorno; ma non più a Roseto.
Lo trovi invece a
Pineto. Con i ricordi su Valeri dei fratelli Nardi, “storici”
commercanti di Pineto ed appassionati di musica e cultura. Lo trovi a
Pineto, dove giovanissime collaboratrici della biblioteca, come
Serena Piattella e Laura Alonso, hanno, a puro titolo onorifico,
collaborato alla riuscita dell'iniziativa di questa sera elaborando
anche la locandina. Ragazze del servizio civile. Che meriterebbero
riconoscimenti, anche economici, ben oltre che i pochi spiccioli che
gli spettano per il servizio civile. Ragazze laureate; una
addirittura in storia antica.
Ed ecco allora la
rabbia che torna in me; anche in un abulico me; anche in un
disincantato “vecchio” dentro come il me d'oggi. Perché c'era l'Italia
di Tonino Valeri, che permetteva ad un valente ragazzo di Montorio di
emergere a Roma ed ora quell'Italia non c'è più. Perché c'era una
Roseto che sapeva fare cultura e, in sostanza è finita, anche per colpa assoluta della politica locale degli ultimi anni. Perché ci sono ragazze
bravissime che meriterebbero tanto di più di quello che questa
stupida Italia sa dargli.
Ecco: Valeri,
Giunco, Roseto, una serata mitissima d'inizio dicembre; una Pineto
che ancora fa qualcosa. Ed io che vado a mangiare una pizza davanti ad uno splendido mare che mi rasserena un pò.
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