PINETO. Leggere le delibere del consiglio d'amministrazione della riserva marina “Torre del Cerrano” è un'avventura. Usano un burocratichese ostrogoto. Sono difficili da comprendere, piene di ripetizioni retoriche, ridontanti. Ma, soprattutto, ricche di nominalismo.
Volete un esempio? Prendete la deliberazione n.207-019. A parte le sigle, come “MATIM”, “ZSC”, eccetera, è interessante l'allegato. Dove si parla di “Azioni”, che poi dovrebbero essere alcune attività che l'Ente svolge in difesa del mare, ovvero il suo compito d'istituto.
Allora, leggiamo
che in tal senso è organizzato un “Forum permanente”. Ha un
budget di 12.500 euro. Ci sono poi due “azioni” in difesa del
Fratino, un uccellino che nidifica in zona. Una si chiama “Finestra
sul Fratino” e costa 5.400 euro; l'altra è detta “Duna e
Fratino” e vale 5 mila euro.
Si passa quindi
all'artigianato locale, per il quale la Riserva destina 25 mila euro.
Mentre 50 mila li usa per una proposta dell'associazione balneatori
sulla “Pineta ordinata” e 10 mila totali per una
“caratterizzazione” avanzata rispettivamente da un camping e da
uno stabilimento balneare.
Andiamo avanti,
saltando per necessità di sintesi. Si legge di 24 mila euro per “Il
mare oltre l'ombrellone”; 10 mila euro per una proposta formulata da
una agenzia di viaggi; 3 mila euro per una radio; 10 mila per un
giardino “bio”; 25 mila per delle “Notti verdi”; altre 25
mila per una “Newsletter”; e così via.
Per carità, in nome
dell'ambiente è obbligatorio sempre togliersi il cappello. Quindi
tutto questo budget sarà naturalmente da venerare e supplicare per
il suo stesso esserci. Ma, dico, sarebbe proprio impossibile usare un
linguaggio un po' meno metaforico? Magari il fratino viene salvo
ugualmente anche senza “finestre”; le notti belle alla pari pur
se non “verdi” e via dicendo. Perché sa, anche la niditezza
delle parole, in fondo in fondo, pretende la sua... ecologia!
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