martedì 28 giugno 2022

Se fa costruire, guro che voto!

ROSETO. Il sindaco fa sapere di aver riottenuto la disponibilità del parcheggio estivo nell'area ex-Castelli.

Son contento. 

Ma ancor più sarei soddisfatto se, eventualmente, lì facessero costruire una bella linea di palazzine fronte mare. Potendo, prenoterei subito un attico con terrazzo. Dove farei sistemare una piscinetta vista spiaggia. Tanto per passare la vecchiaia, qualora dovessi arrivarci e se il pianeta non finisce arrosto prima.

Giuro che, se al Sindaco dovesse riuscire di far cementificare quel prato, lo voto. E per sovrammercato voto pure Marcone. Non vorrei, infatti, che il loro esser giovani, così tanto ecologisti (!) filo Greta a tutta (!) convintamente transitatori ecologici (!) ci privi del retro-gusto dell'ennesima murata di mattoni old-style. Ecco, proprio mi dispiacerebbe!

sabato 25 giugno 2022

Civici... anzi no: Calendiani

ROSETO. Questa volta al consigliere comunale Vincenzo Addazi non gliela l'hanno lasciata cadere. Ieri, infatti, aveva di nuovo insistito con la stampa affinché i consigli di quartiere si svolgano secondo una sua personalissima visione politica. Ed aveva messo nel mirino, in particolare, “Fratelli d'Italia” di Roseto. Che oggi rispedisce al mittente, con un po' di pepe.

Non si capisce, infatti, in base a quale principio uno debba far politica nei consigli di quartiere così come suppone Addazi e non come desidera salvo poi risponderne agli elettori. Ma, soprattutto, Fratelli d'Italia fa notare un dato politico di fondo. Si da il caso, infatti, che solo qualche mese fa, con tanto di comunicato ufficiale, ben sette consiglieri della maggioranza che sostiene il sindaco Nugnes (nonché diversi assessori) siano stati indicati come militanti e dirigenti locali di “Azione”, il partito di Carlo Calenda.

Ora, che succede? Capita che questi signori quando dovranno far politica, o raccogliere voti per le elezioni generali, proporranno la bontà delle idee di “Azione” ed inviteranno i cittadini a sostenerle si presume, mentre quando metteranno la freccia per girare verso il Comune toglieranno la giacca “Azionista” per indossare la casacca “Civica”.

Per fortuna che la gente a queste cose non ci fa caso e, giustamente, non gliene importa un accidente, se no sa che confusione!

I sacerdoti del nuovo conformismo

La cosa buffa di questa cosiddetta “comunicazione” ambientalista-correct è che tende sempre a dare la colpa a “Te”. A te povero cristo senza potere. Vai al bagno e tiri lo sciacquone? Colpa tua: sprechi l'acqua. Giri la chiave dell'auto la mattina? Colpa tua: inquini. Mangi un panino al prosciutto? Colpa tua: desertifichi le campagne. Insomma, la colpa è sempre di chi non c'entra. Tendono ad istillarti il senso di colpa. Il Potere, quello vero, per loro è immacolato.

A meno di non vivere come un barbone o un uomo delle caverne, per questi sacerdoti del novello conformismo ambientalista sei sempre colpevole. Sarà per questo che piacciono tanto al Potere medesimo? Che concede loro la ribalta mediatica, patrocini istituzionali e tanta considerazione? Qualche dubbio viene.

giovedì 23 giugno 2022

Borgatti e Nugnes: più vicini che lontani

ROSETO. Sembra davvero ci sia un idem sentire tra Marco Borgatti, “capo” delle guide del Borsacchio, ed il sindaco Mario Nugnes. Non c'è argomento dove i due non collaborino: dalle questioni sanitarie a quelle sportive, da quelle assistenziali a quelle sociali, passando per le materie convegnistiche (domani hanno un appuntamento in tal senso). Complimenti al sindaco Nugnes, dunque, che è riuscito ad intavolare un ottimo rapporto con le “Guide”. Del resto i due sono coetani, si conoscono da sempre, festeggiano assieme anche qualche compleanno e, soprattutto, hanno una impostazione social-comunicativa molto simile (e molto, molto retorica entrambi, a mio parere, ma questo non conta). Comunque, essendo Borgatti un infaticabile organizzatore di eventi, credo che il sindaco abbia fatto molto bene ad allacciare una proficua collaborazione.

domenica 19 giugno 2022

I ciclisti non sono in guerra, però...

Certe volte me lo chiedo: ma i ciclisti della domenica, quelli proprio in mimetica ed elmetto ciclistico, avranno la capacità di sorridere? Oppure anche nella vita di tutti i giorni avranno quello sguardo cupo, torvo, quel modo di esprimersi a grugniti primitivi?

Chissà, ogni volta che incrocio un gruppone di codesti, mi sorge la domanda. Peraltro fuori luogo in questo nostro tempo, se pensiamo che in un lembo della civilissima (cosiddetta) europa le persone si ammazzano come mosce per un territorio da conqustare o riconquistare, per una bandiera da sventolare o ammainare. Anzi, paiono contenti di farlo. Guai a chi dice che non debbano farlo; che non si debbano sparare; che non si dovrebbero uccidere: si arrabbiano, se lo dici. È così che si fa, secondo loro: si deve morire per la terra, la bandiera, per star sotto al potere di un tiranno piuttosto che di un altro. E vabbé, fate pure.

Che poi, a ben vedere, cos'è, ad esempio, la dignità umana calpestata di un malato cui viene comminata la pena accessoria del divieto di visita in ospedale per aver commesso il reato di essersi ammalato, peraltro non di sua volontà? Ma assolutamente nulla, difatti la norma “carceraria”, in senso ovviamente lato, è assolutamente ben accetta.

Certo, l'avesser detto che avremmo vissuto tempi in cui la gente non sa più sorridere, ma sa sparare ed ammazzarsi, nonché ferire la propria dignità, non ci avremmo creduto. Forse...

Buona domenica!

venerdì 17 giugno 2022

E se "La Svolta" fosse questa? Metti una sera d'estate un gelato in pubblico con sindaco e vice

ROSETO. E poi, una sera d'estate sul lungomare di Roseto, dove si sta da Dio, forse capisci meglio. Ti capita di partecipare ad un'occasione pubblica, l'inaugurazione di una sistemazione dell'arredo urbano. Lasciamo stare il merito (ne fo cenno nel breve post della pagina “Roseto Eclettica”). Rifletto sul dato, per dir così, “politico”. Gli attuali amministratori hanno un debole per la scenografia. Questo io vedo. Loro si sentono bravi e gli piace sentirselo dire. Gli piace piacere, un po' berluscones, un po' influencer.

Poi ci parli e sono cordialissimi. Dicono che stanno facendo tanto. E quindi si sorprendono delle critiche. Credo sia una sorpresa sincera. Tu – io nel caso – cerchi l'asetticità della descrizione, ricerchi l'oggettività dei fatti, vai alla caccia di quella che ti pare la verità (con i limiti umani della cosa, ovvio); loro invece cercano l'effetto, la percezione, l'estetismo in senso lato. La politica sembra una festa di compleanno, una serata tra amici, una cena in famiglia.

Temo siano due piani diversi. Io, da vecchio cronista, penso che a lungo andare questa loro politica non dia frutti. Ma chi lo sa? E se la “Svolta” mi son chiesto stasera – fosse questa? Una mutata percezione della politica? Chissà. La cosa si fa interessante. Interessante da osservare, beninteso!

P.s: ammesso di averne voglia, di osservarla e descriverla; voglia declinante decisamente quanto al sottoscritto: è troppo bello godersi il mare di Roseto: al diavolo la politica!

martedì 14 giugno 2022

Appunti di giornata. E Michele Fina disse di Roseto.. .

ROSETO, 15 giugno. L'inamovibile CT della Nazionale di calcio incappa in un altro ko (5 a 2 contro la Germania). Il che ovviamente fa onore alla sua ostinata dimostrazione della teoria quantistica della conservazione dell'incarico.

Il basket rosetano invece pone le premesse per fallire il secondo assalto al cielo in due anni, pardon la promozione in "A" ancora possibile ovviamente, ma sempre più in bilico. 

La sanità del dopo pandemia intanto diventa sempre più a-umana e vieta ancora le visite ai pazienti, considerati dei semi-reclusi naturalmente per il loro bene (sic!). 

Sanità nella quale, tra l'altro, un'ennesima inchiesta della magistratura (con relativi arresti eccellenti), mette in luce che non si è ancora guariti da una certa tendenza ad aggiustar gare ed appalti, chiaramente con il beneficio del dubbio garantista degli n+1 gradi di una irriformabile giustizia italica. 

Gusto per gradire inoltre, un responsabile politico del PD abruzzese, che per la verità, dati i risultati, non pare averne azzeccate molte politicamente, scrive su Fb che l'amministrazione rosetana guarderebbe un pò a sinistra. È possibile, sia chiaro. Ma in caso, chi glielo direbbe al Grande Enio (Pavone) ch'egli sarebbe stato arruolato d'ufficio nel cosiddetto campo-largo? 

Buona giornata a tutti, eh!

L'astensionismo è cosa buona e giusta

Al contrario di quanto sostengono i benpensanti, l'astensionismo è un segno di maturità. Molte persone si sono accorte che votare serve a poco. Se va bene per i più non cambia nulla, se va male peggiora. Specie nelle piccole realtà locali il voto è principalmente questione di amici e parenti più o meno direttamente interessati. Loro è giusto si impegnino, ma dagli altri che vogliono? Specie oggi che il voto è sempre più preda di coalizioni più o meno occasionali e precarie di liste civiche, perché la cosa dovrebbe riguardare chi non è... interessato? Il problema non è votarli; è cercare di controllarli dopo che sono stati eletti a che non facciano il bello ed il brutto tempo, come ahimè fanno indipendentemente dal numero di voti che acchiappano!

domenica 12 giugno 2022

Il cancello della villa

Eppoi nel traversar solingo questa costiera dell'Abruzzo, affollata all'ennesima potenza nel primo pomeriggio domenical-estivo, cade lo sguardo sul cancello chiuso di quella villa a sud della città più grande. Scatta il flash di quegli anni '70 del secolo scorso quando bambino la vedevi costruire.

Quando alla metà dei quel decennio bollente socialmente e politicamente v'entrasti per via di conoscenze familiari. Ricordi lo stupore per lo stil-sfarzoso modernista. Niente a che fare con l'architettura razionalista degli anni '50, che arretrava rispetto al mare con fioritura d'alberi e giardini. Questa invece di edilizia il mare lo invadeva, calpestandone persino la spiaggia a colpi di ruspa.

Ti riappare allora nel ricordo l'orgoglio del proprietaro-costruttore nel mostrarla, quella “sua” villa. Lui, il proprietario-costruttore, imprenditore di sé stesso venuto dal nulla dei campi. Senza scuole, ma con occhietti vispissimi da furbo. Dal nulla al benessere, come in quegli anni non era raro. La villa era il simbolo della sua scalata sociale, insieme alla berlinona tedesca lasciata sulla strada “per farla vedere”. Il suo godere dell'invidia sociale altrui. Il suo ospitare quei burocrati e politici dai quali in qualche modo la sua fortuna passava e che una villa così se la sognavano. Di quei borghesi a tutta che però facevano i “comunisti” per moda, salvo agir da capitalisti a manetta dietro la tessera.

Ma siccome i quattrini si ereditano, ma le capacità no, ecco la seconda generazione – tenuta a freno in gioventù – scialacquare e vendere. Fino a che la terza, di generazione, non si è ritrovata che un cancello chiuso, le erbacce sul vialetto di quel che fu un garage, ed un cartello affisso sottolineato in rosso: “Avviso di apposizione di sigilli”.

Allora parcheggi la tua utilitaria. Più avanti. Schivando per principio e non per l'euro le “strisce blu” ormai onnipresenti. Soffermi la riflessione sulla persona di un colore diverso della pelle che ha scelto proprio lì, davanti quel cancello, il posto per vendere chissà cosa. Incroci la ragazza bionda di un altro Paese, un paese ad Est, che passa decisa con diversa prole al seguito alla quale impartisce ordini con accento duro, militaresco, perentori. Forse impersona quella che dall'alto oggi ci invitano a considerar come depositaria dei valori occidentali.

Ma forse, qualche valore occidentale è anche in quel cancello chiuso, in quel cartello di sigilli, in quella scalata sociale che si è persa perché quella società si è persa. Siamo tutti marginali, oggi. Sarà perciò che affolliamo le spiagge come non ci fosse un domani. Come l'ultimo assalto ad un paradiso che credevamo a portata di mano nello stesso tempo in cui ci sfuggiva irrimediabilmente.

Chissà! Forse quel gruppetto di ragazzetti che taglia la strada in bici, incurante di tutto e tutti, come se l'intorno fosse un vuoto benché ricolmo di altri cosiddetti “umani”, è pronto a tutto. All'aperitivo-super-alcolico come alla guerra. E magari si ritroveranno al fronte senza nemmeno accorgersi che ve l'hanno mandati. Io li mando invece, tra me e me, a quel paese! Sarà, ovviamente senza generalizzare, ma mi appaiono più che altro dei mezzi rimbambiti.

Buona domenica.

venerdì 10 giugno 2022

Pontile: ops, quella campata non c'è!

ROSETO. E' una delizia tutta italiana leggere la delibera con la quale sindaco e assessori fanno propria un'ulteriore variante ai lavori del pontile. Pensate che una campata, ovvero una travata compresa tra due appoggi, non c'era. O meglio: era nel progetto esecutivo (si badi bene “esecutivo”, per inciso un elaborato costato 50 mila euro), ma non nella realtà. Si da il caso, infatti, che era coperta dagli scogli. Di conseguenza i pali di sostegno non sono 108, bensì 104.

Bene, meglio direte voi. Non tanto, perché di cassoni che servono per intervenire sui pali ne erano previsti solo 90, invece dei 180 poi ritenuti necessari. Per di più, alcuni piloni che erano stati fatti larghi 53 centimetri sono stati poi allargati fino a 68 centimetri e quindi si è dovuto rifare tutto il lavoro. Sono stati scoperti, in aggiunta, dei ferri che non si sapevano e allora li hanno dovuti trattare contro la corrosione. E via dicendo.

Insomma, è vero che l'importo totale rimane sempre 1 milione di euro finanziato a suo tempo, ma le singole voci cambiano. Ma, la cosa più bella è che nessun sindaco vecchio o nuovo, nessun assessore del passato o del presente, abbia pensato ad inserire nel progetto o nelle varianti la prescrizione che il pontile fosse fruibile, seppur in modo provvisorio, tra una fase e l'altra delle lavorazioni. Eppure si sapeva che i lavori si sarebbero svolti in almeno due fasi. Ed allora perché non prevedere (oppure aggiungere in sede di variante) la possibilità di una apertura parziale al pubblico?

Siamo in tempi di alta tecnologia. Abbiamo strumenti tecnici impensabili, ma non sappiamo rendere praticabile nemmeno ai pedoni una struttura che sostiene senza problemi financo pesanti gru di cantiere. Evviva!

Nasce "SiAMO" e da vecchio brontolone dico loro...

ROSETO. Esiste oggi uno spazio politico alternativo a quello di Nugnes e company? O meglio: si può pensare ad una agenda altra? Magari solo ad un controcanto? A modesto avviso di queste righe questo spazio c'è, ma è risicatissimo. Dipende soprattutto da come si comporta Nugnes, da quel che riesce a fare, dalle promesse che può mantenere oppure no. In ogni caso è questo spazio, reale o ipotetico, che – a mio avviso – una nuova associazione di tipo eminentemente politico, che si è data un nome ecumenico e un po' cattolicizzante di “SiAMO”, potrebbe presidiare. E farlo, con molto acume, in anticipo. Perché acume? Perché se tal ambito dovesse mai materializzarsi altri, oggi apparentemente dormienti, tanto per non fare nomi il PD, potrebbero infilarsi. L'abilità di questa operazione di “SiAMO” è appunto l'anticipo. Poi, se lo spazio non si crea pazienza, ma se c'è loro sono pronti.

E loro chi sono? Sono anzitutto Simone Aloisi e – aggiungo io sicuramente non facendogli un favore – la professoressa Vanessa Quaranta. Questo nome lo devo fare. Perché? Perché è dallo scorso anno che sono incuriosito del fare politico di questa giovane professoressa. Ho scritto dei post su di lei quando era presidente de “Il Punto”. Addirittura dichiarai che l'avrei votata se fosse stata candidata sindaca. E non solo perché sono affascinato dalle donne che si dedicano alla politica, ma perché intuisco in lei alcune caratteristiche essenziali. Una è l'intelligenza, l'altra la competenza e il tempo che dedica alla politica e la puntigliosità con cui annota i fatti quotidiani di essa.

Basteranno? Certo che no. Anche perché non so nemmeno che ruolo assumerà Vanessa nella neo-nata associazione. Si saprà il 24 giugno. Senza questi elementi, tuttavia, non si va da nessuna parte. Ed allora ben venga questo nuovo sodalizio politico. Perché, oltretutto, una opposizione ci vuole. Anche se sarà difficilissimo, tanto più nei confronti di una amministrazione che usa la propaganda social come arma politica fondamentale. E quindi ha bisogno di costruirsi un nemico al giorno su cui scaricare eventuali insuccessi.

L'augurio è dunque sincero. Con l'avvertenza che la simpatia personale (di molti di loro sono pubblicamente amico) rimarra sempre, ma l'attenzione sarà solo fino a che saranno all'opposizione. Se saliranno al potere – cosa che ovviamente auguro – io sarò sempre all'opposizione. Perché penso che se vuoi scrivere qualcosa dalla parte delle persone senza potere, non puoi che stare con chi non sta al potere.

Ecco, per me riservo, con suprema immodestia, una citazione di Benedetto Croce, credo del 1946: “La politica del mio paese mi stava innanzi come uno spettacolo al quale non mi mai proposi di partecipare con l'azione”. Per il resto, buona fortuna. Speriamo siate pugnaci. E non troppo ecumenici. E, da ultimo ma non ultimo, se posso permettermi da vecchio brontolone, una domanda: ma chi ve l'ha fatto fare?

mercoledì 8 giugno 2022

Torna la cena della solidarietà

ROSETO. Eppoi, grazie ad un'amica, appuri angoli di realtà di cui sapevi, ma non così. A Roseto, infatti, ci sono famiglie che hanno bisogno d'aiuto. Aiuto alimentare, proprio. E ci sono associazioni che se ne occupano. Una di queste si chiama “Banco Alimentare Santina Ruggieri”. Ha sede nei pressi della piscina comunale, dove si trova anche la Protezione civile, opera da circa 15 anni e distribuisce circa 150 pacchi alimentari ogni mese.

Il Banco Alimentare sarà una delle due associazioni destinatarie del frutto di una cena di beneficienza che si terrà il 17 giugno all'hotel “Bellavista” di Roseto. L'altra associazione si chiama invece “Dalla mia parte” e si dedica invece al mondo della disabilità.

L'appuntamento con questa cena di beneficenza è un classico della solidarietà rosetana. L'organizza da sempre l'associazione “Abruzzo Amore”, animata in particolare da Liliana di Tecco. Quest'anno, tra i promotori, ci sono anche l'istituto tecnico “Moretti”, la “Cerchi Concentrici”, che fa riferimento a William Di Marco, l'ASD Pattinaggio Roseto, ed il periodico culturale “Chorus”. E, altrettanto da sempre, nel corso della serata vengono premiati i “Rosetani dell'anno”. Si realizza così quello scambio che gli esperti direbbero “verticale” tra chi ha avuto una certa fortuna e chi quella fortuna non l'ha.

L'edizione 2022, dopo due anni di pandemia ed una guerra alle porte dell'Europa, questo tema della solidarietà, delle difficoltà economiche di molti, delle angoscie che si sentono nell'atmosfera, dovrebbe dunque essere anche un motivo di riflessione. Insomma, al di là dei lustrini, in parte inevitabili, dovremo comunque pensare un attimo che è “necessario saper vedere anche le necessità degli altri”, gusto per citare la cronaca di “Avvenire” della Giornata per la carità svolta alla presenza dello stesso Papa Francesco.

martedì 7 giugno 2022

Quando l'amore è... "Una sciarpa rossa"


ROSETO. Quando un amore è infinito. Nel senso letterale della parola. Quando, cioè, non termina. Non finisce nemmeno con la vita che vola via. Quando l'amore è: “Una sciarpa rossa”. 

Allora questo amore, che poi è quello reale di Giovanna (Forti) per Pio (Rapagnà), suo compagno e marito di una vita, si esprime anche attraverso un libro (ed. “Carabba”) che ha proprio questo titolo: "L'amore è una sciarpa rossa". Un libro di cui Giovanna Forti, che lo ha scritto, non si ritiene autrice, bensì coautrice insieme al “suo” Pio. Con il quale parla ancora, seppur fisicamente impedita dalla separazione voluta dalla natura. Parla dando voce al suo amore incrollabile. Al Pio al quale scrive lettere, scambia “post” e pensieri. Come vivesse ancora.

Ecco, in questo libro “memorial”, Giovanna ingaggia una partita con il tempo. Il tempo degli ultimi anni, quando Pio Rapagnà si era un po' rifugiato in una dimensione paganese (Montepagano di Roseto) rivissuta attraverso la ricostruzione meticolosa delle foto d'epoca di Antonio Mazzoni. Da questo, ad un certo punto delle pagine, si fanno dei passaggi all'indietro, all'attività più propriamente politca di Pio Rapagnà. Ma soprattutto, questo è il libro di un “tempo” suo, della Giovanna di oggi; della Giovanna che va avanti; che ogni mattina si sveglia per l'adorata Annalisa aiutata dalla “spalla” fortissima di Mara Rapagnà, la nipote che è divenuta parte fondamentale di questo libro e della sua vita degli ultimi quattro anni.

Il senso di questo lavoro di Giovanna, che non è nuova a fatiche letterarie, è in una frase verso la metà del volume. Dice: “Fin quando un barlume di coscienza illuminerà la mia mente ti penserò, ti scriverò, ti parlerò, Pio. Ovunque tu sia, sei e sarai con me ed Annalisa... E tu ritorna!

Ci sono pagine struggenti in questo libro. Giovanna è una donna fragile e forte ad un tempo. Lo posso testimoniare personalmente. Ogni tanto ci si vede per un caffé. Accompagnata sempre da Mara ed Annalisa. Questa mattina mi ha chiamato per dedicarmi il libro appena uscito. Ho la fortuna di cogliere certi sentimenti anche senza il bisogno delle parole. E quei sentimenti, che mi colpirono già prima che la vita volgesse come poi è volta, hanno una radice antica. L'hanno nella forza e nella debolezza di noi “umani”, di noi persone. E sono il mistero, l'incognita della vita.

La parola, lo scrivere, è qualcosa di terapeutico per questi sentimenti. Li si comunica per auto-comunicarci. Si comunicano per vivere. Come se fosse “Una città per vivere”, l'associazione che Pio Rapagnà fondò per le sue lotte rosetane ed abruzzesi e che Giovanna, e Annalisa, e Mara portano avanti per... vivere. Viver loro, ed insieme far vivere la memoria, la storia, la rappresentazione di qualcosa che è accaduto, e accade, in quella che è stata "anche" la politica di Roseto, ma in generale del Paese.

Congratulazioni Giovanna, buona estate.

mercoledì 1 giugno 2022

E la politica che può fare? Bhè, intanto giriamo un bel video

ROSETO. Dunque, si peschi a caso tra i cosiddetti problemi che la politca cittadina affronta (affronta si fa per dire). Allora abbiamo un centro per i rifiuti in costruzione in contrada Fonte dell'Olmo. La promessa era spostarlo. Anzi no; solo se si può. Ma si può? No, si, forse: vediamo: aspettiamo: parliamo: diremo. Ok, bingo! Si direbbe.

Poi che abbiamo? Il palasport? Lo volevamo privatizzare, ma chissà se possiamo. Aspettiamo, vediamo; abbiamo la nostra Alta Burocrazia che ci suggerisce alcune modifiche. Per la verità l'Alta Burocrazia l'avrei udita anch'io in sprazzi del consiglio comunale di ier sera, ma, confesso, non l'ho proprio capita. Comunque, faremo, diremo, agiremo. Ok, speriamo non succeda che i costi restino a carico del Comune ed i vantaggi, se ci sono, siano privatizzati. Speriamo non accada.

Ci sarebbe inoltre un antenna della telefonia in quel di Cologna Spiaggia. Guardate, cari colognesi, la politica è addolorata, ma non può far nulla: credeteci, se fosse possibile faremo. Magari con un “piano antenne” potremo tentare, ma non lo abbiamo. Dài lo faremo: ci impegniamo.

Intanto approviamo delle mozioni. Le quali – tecnicamente – sono mere raccomandazioni; insomma intenzioni che il sindaco può accogliere, ma anche no: legittimamente s'intende. Si prenda il caso della tassa dei rifiuti del 2018. Una mozione riteneva di averlo calcolato esattamente questo “credito” dei cittadini, ed invece bisogna ricalcolarlo. E se dal ricalcolo vene fuori un altro calcolo che facciamo? Ricominciamo da capo? Uh Signur che rompicapo!

Ed allora che può fare la politica? Bhé, una cosa può farla di certo: girare qualche bel video che veda protagonista e primo'attore (politico) soprattutto un Vice. Pensate che uno recente stava per condizionarmi; a momenti mi portava ad esprimere un consenso. Davvero professionali. Hanno solo un piccolo difetto: se tu propagandi un pezzetto di realtà, che è quello che più ti è comodo per fornirti la ribalta della scena, rischi che sui medesimi mezzi social, seppur con più limitate risorse e maggior rischio di beccarsi qualche insulto dai fans, compaiono altre immagini che smentiscono la “versione ufficiale”.

Vabbé son i rischi del mestiere: i rischi della video-politica, beninteso!

La parità di genere è fatto sociale

CHIETI. Un'interessante prospettiva sugli studi di genere è stata offerta dal filoso Lorenzo Gasbarrini durante un incontro promosso dal...