Al contrario di quanto sostengono i benpensanti, l'astensionismo è un segno di maturità. Molte persone si sono accorte che votare serve a poco. Se va bene per i più non cambia nulla, se va male peggiora. Specie nelle piccole realtà locali il voto è principalmente questione di amici e parenti più o meno direttamente interessati. Loro è giusto si impegnino, ma dagli altri che vogliono? Specie oggi che il voto è sempre più preda di coalizioni più o meno occasionali e precarie di liste civiche, perché la cosa dovrebbe riguardare chi non è... interessato? Il problema non è votarli; è cercare di controllarli dopo che sono stati eletti a che non facciano il bello ed il brutto tempo, come ahimè fanno indipendentemente dal numero di voti che acchiappano!
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Quanta storia in quelle carte!
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