venerdì 31 maggio 2024

Mannaggia a... Elena!

ROSETO. Dunque vediamo. Si era nel 2017, sette anni or sono. Prima della pandemia, della guerra in Ucraina, dell'invasione di Gaza, eccetera. A Roseto si parcheggiava benissimo. Sul lato monte della Nazionale addiritura gratis. I parcheggi a pagamento erano infatti molto meno di oggi. Ma, a colui che sarebbe diventato il pro-sindaco, con ampia delega, di Roseto, Angelo Marcone, allora all'opposizione, non andava bene. Voleva la “sosta gentile”, ovvero un abbuono sul primo quarto d'ora nelle striscie blu. Senonché, gli fu dato del no. E quel no venne anche da Teresa, detta "Elena", Ginoble, allora presidente del consiglio comunale.

Ebbene, settanta-ottanta mesi dopo, passati appunto sette anni, l'odierno pro-sindaco si è ricordato di quel no, per il quale evidentemente se era molto arrabbiato, ed ha attaccato (politicamente) Elena Ginoble, oggi una delle più agguerrite (anzi, la più agguerrita, insieme a Franceso di Giuseppe di Fratelli d'Italia) consigliera d'opposizione. Si è dimenticato, però, il solerte pro-sindaco, braccio destro (politicamente) del consigliere regionale di “Azione”, Enio Pavone, che dal 2021 ad oggi lui ed i suoi non solo non hanno introdotto la “sosta gentile” che pretendevano dagli altri, ma hanno in pratica raddoppiato il numero di parcheggi a pagamento. In più li hanno applicati in modo così poco gentile che i malcapitati, la scorsa estate, dovevano fare le corse dall'auto al parchimetro nel timore che venissero multati... in itinere.

Del resto anche la sua collega di Giunta, Annalisa d'Elpidio, una volta divenuta assessore, ha dimenticato le battaglie contro i parcheggi a pagamento che faceva da sindacalista dei commercianti. Anzi, ha osservato che, da quando c'è lei i commercianti gradiscono in modo supremo le striscie blu addirittura da richiederle loro stessi.

Ma il pro-sindaco ha fatto di più. Dopo aver promesso, con delibera di Giunta di qualche giorno fa, di istituire finalmente questa “sosta gentile”, guarda caso dopo che l'aveva negata proprio nel novembre scorso ad una mozione di "Elena" che oggi, con le mutate condizioni, la riteneva necessaria; subito dopo si diceva, se la sono quasi rimangiata e l'hanno rimandata all'anno prossimo.

Ora, benedetto il signur, ma possibile che è sempre tutta e solo colpa della consigliera di "SiAmo-Roseto", se lui in due anni e mezzo barra anni tre non è stato capace di tener fede a quanto lui medesimo riteneva utile in condizione assai meno gravose di oggi per la collettività rosetana? Suvvia...!

martedì 28 maggio 2024

Buona vita, ragazzi!


ROSETO. In un bel clima di festa, si è tenuta al Palazzo del mare di Roseto la premiazione del concorso letterario e di arti visive “Riflessi d'autore”, giunto alla quarta edizione. Un concorso promosso dal liceo “Saffo” di Roseto, quest'anno imperniato sul tema impegnativo e come non mai filosofico de: l'anima. Che i ragazzi hanno interpretato superbamente persino, in una speciale sezione del concorso, in lingua latina. E comporre poesie in latino non dev'essere davvero facile.

Le docenti impegnate in questa sfida, in particolare Paola di Filippo, Giorgia Settepanelli e Anna Silenzi (le vedete nella foto scattata sotto la targa dei Beatles), hanno mirato a tirar fuori i talenti nascosti nei ragazzi, che – dice Paola di Filippo – alcuni “hanno timore a mostrare magari per timidezza”. Ed invece, immersi in una esperienza collettiva – conferma il preside Achille Volpini – riescono ad esprimere. Come del resto riconosciuto dall'autorevole giuria di livello universitario presieduta dalla professoressa dell'ateneo “D'Annunzio” di Chieti, Ilaria Filograsso.

Insomma, il motto – ricordato dalla professoressa Di Filippo – è di chiara ispirazione pasoliniana, racchiuso nella celebre frase libertaria e radicale: ti hanno insegnato a non splendere e tu splendi! Nella convinzione, didattica ed esistenziale, che le attitudini, le passioni, il fare ciò che piace fare sono alla base della buona scuola, ma soprattutto della buona vita.

E così, all'insegna della vela artisticamente ed artigianalmente racchiusa in un piccolo premio-ricordo realizzato da Liana Settepanelli, buona vita, ragazze e ragazzi. Di vero cuore!

sabato 25 maggio 2024

Il primo intervento di Enio Pavone in consiglio regionale. Integrale

PAVONE (AZIONE D'AMICO - SOCIALISTI POPOLARI RIFORMATORI)

Grazie. Buongiorno. Buongiorno a tutti. Saluto intanto la Presidenza, l'Ufficio di Presidenza, il Presidente della Giunta Regionale Marsilio, gli Assessori e anche il personale regionale presente. 

Vedete, la campagna elettorale è finita, passata. Oggi si discute le linee programmatiche, ciò che è stato fatto e ciò che bisogna fare. Per noi, per il Gruppo di Azione, che mi onoro di rappresentare e che è al debutto in questo Consiglio Regionale, conteranno i fatti. Conteranno ciò che saranno le iniziative che si porteranno avanti. Adesso, discutere su quello che è stato fatto, nel bene o nel male, in democrazia contano i fatti e i risultati. I risultati sono stati che la Giunta Regionale Marsilio ha vinto le elezioni e noi abbiamo perso le elezioni. Quindi, adesso dobbiamo costruire un percorso per porci come alternativa, che va basata sui temi da affrontare e sulle materie concrete, conpragmatismo. 

Ad Azione e a me personalmente non piacciono tante parole, piacciono fatti concreti, affrontare i temi concreti, nell'interesse della collettività. Ci piace il confronto su quelle cose e non sulle questioni legate alle persone, ai fatti o comunque a cose che poi ai cittadini interessano poco o niente. Questo sarà, diciamo, la linea di indirizzo su cui in questi anni lavoreremo in questo Consiglio Regionale, cercando di dare il nostro contributo di esperienza dovuta a tanti anni di amministrazione da Sindaci di città, da amministratori locali, provinciali, comunali.

Questo credo che è nello spirito del Partito di Azione, che cerca di portare avanti il nostro leader nazionale Carlo Calenda. Quindi siamo per il confronto sui temi, non faremo opposizioni ideologiche, ma ci confronteremo sui temi. Se le proposte che ci verranno sottoposte saranno proposte che vanno nell'interesse della collettività e sono realizzabili, quando si fa una proposta si deve dire cosa si vuol fare e come si fa e quali sono gli strumenti per raggiungere gli obiettivi, altrimenti si fa demagogia, populismo, cosa che non appartiene al Gruppo che qui e neanche alla mia persona. 

Voglio solamente affrontare due temi, su cui saremo e forgeremo grande attenzione come Gruppo di Azione qua in Consiglio Regionale. Uno è la Sanità, l'80 per cento del bilancio di una Regione viene speso nella Sanità. Ci sono problemi, evidentemente in questa regione come in tante altre parti d'Italia, purtroppo, ma noi ci occupiamo dell'Abruzzo e quindi parleremo di questa regione. Due temi importanti: le liste di attesa, vabbè, ognuno ovviamente propone di abbattere le liste di attesa e ognuno propone di far sì che domani ognuno di noi si vada a prenotare e possa avere subito la possibilità di fare una visita importante e urgente. 

Questo è l'obiettivo finale che si deve raggiungere, a cui dobbiamo tendere tutti, però dobbiamo anche capire e darci delle idee, delle proposte concrete su come fare per arrivare a risolvere questo problema. Perché è ovvio che tutti lo vorremmo, ecco. Quindi mi auguro che la Giunta, il Presidente, su questi temi proponga a breve delle proposte concrete, serie, attuabili, che possano ridurre in tempi brevi questo che è un diritto alla salute costituzionalmente garantito. 

Un altro tema su cui il professor D'Amico, che ringrazio per la relazione puntuale, efficace, che ha fatto e che condivido pienamente, e che l'ha fatto a nome di tutto il Patto per l'Abruzzo, un altro tema su cui il professore, oggi Consigliere Regionale, aveva in campagna elettorale, avevamo proposto, e tutti noi che eravamo candidati con questa coalizione, almeno noi candidati, lo abbiamo, diciamo, espresso nei nostri interventi che abbiamo fatto, è la situazione del pronto soccorso. Il pronto soccorso, i pronti soccorso ovviamente è il primo impatto che un cittadino ha, in un momento di emergenza. Quindi qui ci vuole un'attenzione particolare, non si può continuare così. Vediamo scene non belle, non edificanti, che non avvengono qui solo, ma che deve essere e si devono porre dei propositi e delle idee per cercare di modificare questa situazione. 

La nostra coalizione, proponeva i centri di assistenza e di urgenza, i cosiddetti CAU, cioè pronto soccorso alternativi a quello per le criticità, quelli che hanno una complicanza minore, si può. Tema affrontato in altre regioni, proposte, penso all'Emilia Romagna, dove personalmente un mio familiare ha avuto, una sera, un problema del genere e siamo rimasti colpiti da come in pochissimo tempo ha risolto quel problemino, che si poteva risolvere in maniera con dieci, dodici ore di attesa in un super affollatissimo pronto soccorso, in cui spesso poi il cittadino se la prende anche con chi sta dall'altra parte, perché credo sia capitato a ognuno di noi di andare in un pronto soccorso con una persona cara e vorrebbe subito la risposta, per capire cosa sta succedendo. Ma dall'altra parte ci sono persone con un numero limitato di unità e anche, magari, con tempi di lavoro molto pesanti e questo crea tensione nei pronto soccorso. 

È che io credo, Presidente Marsilio, che questo sia uno dei temi su cui lei si può impegnare, insieme alla sua Amministrazione, a cercare di affrontarli. In altre Regioni, magari più sviluppate della nostra, questi temi sono stati affrontati e hanno dato risposte positive, penso che si possa provare anche a farlo e chi lo farà ci troverà sicuramente al fianco, perché tutte queste iniziative che noi proporremo e che abbiamo proposto in termini di campagna elettorale, che oggi non ci viene data la possibilità di governo e quindi di applicarle, però le riproporremo anche dai banchi dell'opposizione. 

Grazie.

sabato 18 maggio 2024

Tu chiamale se vuoi: "politiche giovanili"

ROSETO. Sponsorizzare, o piuttosto far pubblicità dai canali municipali, indossando financo la locandina sul petto della propria immagine politica, a feste organizzate da privati – benché su aree pubbliche – a base di decibel accompagnati da abbondanza di bevande e libagioni in tema, è nuovissima decisione alla quale dovremmo ormai abituarci. Vieppiù quando si è stabilito, politicamente, che la vita giovanile abbia bisogno di consumo di musica, ovvio per ragazzi che possono permettersi la relativa spesa essendo codeste iniziative a base imprenditoriale, quindi tese anche ad un giusto e legittimo tornaconto di natura economica.

Tuttavia questa stretta relazione – posso dire? per nulla calvinista – giovani-decibel-politica-amministrativa-intrattenimento, dice molto dell'attuale fase della nostra società. Son queste dunque le tanto agognate politiche-giovanili che dovrebbero alleviare la condizione sociale ed economica delle generazioni post-adolescenziali? Quesito metafisico, si direbbe.

Brindiamo allora, in attesa che codeste entusiastiche pubblicità-istituzionali compiano il miracolo di risollevare le appannate sorti turistiche della città e conducano al benessere psico-fisico delle fasce d'età ad esse esposte. Brindisi da estendere pure ad un connesso impegno a valorizzare anche gli altri aspetti della vita giovanile, fuori dalla musica e dalle allegre serate estive, s'intende!

mercoledì 15 maggio 2024

"Festival delle bande musicali" di Giulianova: quando la musica prova ad unire


GIULIANOVA. Richiama sempre molti appassionati, ma anche molto pubblico in generale, il “Festival delle bande musicali” di Giulianova, giunto quest'anno all'edizione numero 24. Una formula particolare, quella del festival in programma dal 21 al 26 maggio. Perché uno dice “musica da banda” e pensa alle feste popolari. Da cui tutto parte, ma da cui tutto si evolve però. E così la matrice si devolve al presente, anche alla musica colta, con robuste contaminazioni internazionali.

Da questo mix davvero particolare nasce la peculiarità pressoché unica del festival giuliese. Dove trovi la banda della Polizia di Stato con 90 anni di storia o quella della Marina militare. Ma poi arrivano le sonorità del Messico, con una formazione bandistica di 98 elementi giovanissimi, dagli 11 ai 18 anni. Ed a questo si unisce la tradizione musiale dell'est europa o della grecia nonché le tipiche formazioni di majorettes. “Un incontro di tante culture musicali, perché la musica racconta di pace e di unione dei popoli”, dice la storica presentatrice del festival, Mirella Lelli.

Negli anni, infatti, sono state oltre 250 le bande partecipanti da ben 47 Paesi europei e americani. Nell'edizione 2024, inoltre, si esibiranno anche tenori come Gianluca Terranova, reduce da una tournée in Cina, nonché protagonista del film “Caruso” di qualche anno fa, oppure la soprano Elena d'Angelo. Insomma, un partererre di alto livello che man mano Mirella Lelli illustrerà alla stampa curando lei stessa anche le relazioni con i media.

A Giulianova dunque hanno saputo mantenere e coltivare le radici profonde di questa interessante rassegna musicale. Al contrario di Roseto, invece, dove ad esempio i semi altrettanto fecondi di “Roseto opera prima” o del “Festival Letterario”, li hanno lasciati essiccare e disperdere in qualcosa che non è più quel che è stato. Ma questo, ovvio, è altro discorso. L'amministrazione comunale giuliese, infatti, al di là dei normali avvicendamenti politici, è riuscita a conservare queste ottime tradizioni. A Roseto non è successo: pazienza!

venerdì 10 maggio 2024

Il bello che non resta

ROSETO. È strano, alla nostra classe dirigente cittadina il bello interessa solo se dipinto su un quadro. Se racchiuso da un irripetibile cornice naturale, come un magnifico giardino d'ulivi, non gli importa nulla. Lo sacrificherebbero volentieri, magari, per una bella palazzinata di appartamenti a mare.

Il bello, dunque, piace soprattutto se chiuso dentro una stanza. All'aperto, meno. L'interesse pubblico, il beneficio dei cittadini, è ritenuto soddisfatto più dalle varianti urbanistiche che dalla conservazione del paesaggio. Paesaggio, tra l'altro, di tipo storico, come dimostrano le richieste di tutela inviate dall'avvocato Fabio Celommi per conto di alcune associazioni ambientaliste e dal “Conalpa”, organizzazione che si occupa appunto di alberi e paesaggio.

Bisognerebbe invitare gli artisti che omaggiano con la loro bravura ottime rassegne ufficiali, a ritrarre quel brano d'ulivi. Affinché esprimano, se vogliono e ritengono, la loro opinione in merito, naturalmente attraverso il segno pittorico. Ma è probabile che tale esposizione non sarà mai realizzata.

Del resto, vi fosse stata più sensibilità sul tema, il problema non si sarebbe nemmeno posto. L'uliveto in questione, infatti, si misura in 15 mila metri quadrati su 65 mila dell'intera area, che lo contiene in proprietà privata. Il 20 per cento e poco più della superficie, quindi. Bisogna costruire proprio su tutto? Non bastano 40 mila metri quadrati? Vi fosse ragionevolezza e, soprattutto volontà politica, l'uliveto sarebbe salvo.

Ma se sulla prima queste righe nulla sanno, sulla seconda, ovvero la volontà politica, sono del tutto pessimiste. Viviamo tempi bui, ahimè!

sabato 4 maggio 2024

La cultura della divisione, del "noi" e "voi", della separazione, di un neo-clericalismo spinto

ROSETO. Nella strategia comunicazionale dell'amministrazione Nugnes (a tutti i livelli) c'è una costante: l'immancabile individuazione di un “nemico”. Qualcuno da indicare all'opinione pubblica come il responsabile delle cose storte da contrapporre all'amministrazione stessa, autoesaltata sempre come eccezionalmente capace di risolvere i problemi.

Si prenda la pubblica illuminazione. Si compie un atto tecnico che la riguarda? Siamo bravissimi noi ad averlo elaborato, mentre non ne erano capaci quelli di prima. Che poi il pro-sindaco bruci la notizia al sindaco stesso, anticipandola di 24 ore e narrandola a suo pro, appunto, dai propri canali social, è un dettaglio anch'esso costante. Il pro-sindaco, infatti, ha una comunicazione parallela, personale, attraverso la quale rivendica tutto, come se in Comune ogni cosa di buono capita – di buono secondo lui, beninteso – è merito suo.

Ma vogliamo dire degli asili nido? Si comunica l'apertura delle iscrizioni come un trionfo dell'attuale assessore al ramo, contrapposto invece al fallimento di tre anni fa, cui sono attribuiti ritardi rispetto invece agli anticipi attuali. Che tre anni or sono amministrasse il Pd, partito alleato strettissimo a livello nazionale del partitino dell'assessore in questione, non conta. La gente delle alleanze con questi micro-partiti cosa può saperne?

Vogliamo magari parlare dei problemi della pista ciclabile? Colpa di un assessore di Fratelli d'Italia in carica 9 (diconsi nove) anni fa. Nemmeno del sindaco di allora (che era Enio Pavone, tra l'altro), ma di un singolo assessore che avrebbe fatto tutto da solo. Come dire che il traffico della Roma d'oggi è colpa delle bighe di Giulio Cesare di duemila anni fa, che erano progettate male.

Sempre noi buoni – voi cattivi. Invariabilmente. E sorprende fino a un certo punto che tale politica venga da chi si è nutrito ed è espressione di una cultura politica clericale. E qui si usa il termine clericale in senso storico, ovvero del clericalismo quale sinonimo di separazione, adulazione, richiesta di conformare, dividere: in una parola, essere solo ed esclusivamente di parte. Il tutto senza disporre di un'idea, un fine, un senso di fratellanza comune.

Pare funzioni. Ma a che prezzo, in ragione di morale sociale?

giovedì 2 maggio 2024

Ora la stampa si accorge che il Sindaco ha un atteggiamento un pò "fumantino", come si dice simpaticamente

ROSETO. Rapporti tesi tra il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, e la stampa cittadina. Dopo due anni e mezzo di idilliache narrazioni (nessun sindaco come Mario Nugnes gode di buona, ottima stampa, tranne due o tre casi), questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta da William Di Marco, direttore editoriale di “Koiné”), sono state denunciate discriminazioni e sostanziali censure di tipo giornalistico.

Ma se il dottor Nugnes può permettersi questo ed altro (ad esempio lasciare che la sua forza politica di maggioranza costruisca sostanziali ipotesi di accusa ai danni di un cittadino ritenuto “dissidente”, sulla base di soffiate di dati sensibili misteriosamente lasciati al loro tranquillo accesso); se Nugnes può permettersi tutto, dunque, con sicurezza di sostanziale immunità, lo si deve anche ad una particolare congiuzione astrale di tipo politico.

Si da il caso, infatti, che lui sia considerato da sinistra una specie di figliol prodigo momentaneamente accasato al centro; mentre da destra gode della simpatia da sempre plasticamente manifestata dal governatore Marsilio, esponente di vertice di Fratelli d'Italia. Quindi, da sinistra lo attaccano episodicamente e solo singolarmente limitatamente a Roseto, da destra solo dal consigliere comunale rosetano, Francesco di Giuseppe.

Una corazza d'immunità politica che lo fa sentire onnipotente. Un gioco politico che ha capito bene, ad esempio, Vanessa Quaranta, presidente dell'associazione “Si.Amo”. La quale, insieme a Teresa Ginoble e lo stesso Francesco di Giuseppe, fa quel che può. Ma purtroppo è sola.