ROSETO. Dieci
anni fa il Pd fece ostruzionismo e votò contro il piano spiaggia
“Pavone1”, salvo non cambiarne una virgola nei successivi 5 anni
e 4 mesi di permanenza al potere. Adesso, sul piano spiaggia
“Pavone2”, quasi peggio del primo, si è astenuto.11
ottobre. Asfaltanti. Funzioneranno
ancora gli asfalti elettorali? Stile anni '60 del '900:
asfalto davanti casa e voti? Specie se asfaltanti ed
asfaltati sono prossimi d'uscio? Secondo i frollini
funzionano ancora. Alla grandissima!
12
ottobre. “Brand”
Riserva. Ancora
una volta l'indiscusso ed indiscutibile big degli
ambientalisti rosetani, Marco Borgatti, esalta le folle a motivo di
successo della Riserva. Come se la quantità di suole che pestano i
prati del Borsacchio siano la misura di tutte le cose. Nel pieno di
una concezione aziendalista ed iper-capitalista del concetto di
Riserva, che infatti dopo vent'anni di acritica applicazione del
principio, sta come sta.
13
ottobre. Tutto
esaurito. Succede
sempre così: a metà stagione i turisti sembrano pochi, alla fine è
inevitabilmente pienone. Con immancabile proclama di sindaco e
assessori: merito nostro. Ma la sensazione dei frollini è
altra: cioè, anche se il Comune non avesse fatto nulla,
risparmiando 450 mila euro circa spesi alla bisogna, il numero dei
villeggianti sarebbe stato esattamente lo stesso.
14
ottobre. Per
Gaza: si e no. Il
consiglio comunale parte con Gaza prima del piano spiaggia. E
plasticamente emergono quattro posizioni. Quella di destra (Di
Giuseppe, FdI), quella di sinistra (Rosaria Ciancaione), quella di
centro (Enio Pavone) e quella della Chiesa intesa in senso
politico-culturale (Di Felice – Nugnes). Facile capire quale
prevarrà, anche sul piano elettorale: la quarta, la Chiesa appunto.
15
ottobre. (S)piano
Spiaggia. Ma
come può parlare di piano spiaggia un ceto
politico-dirigente che, a 360 gradi, condivide lo stesso concetto di
sfruttamento intensivo dell'arenile dell'industria balneare? Ha la
stessa impostazione ideologica della spiaggia quale esclusivo
fattore di produzione da massimizzare nell'ottica della rendita
monopolistica a vantaggio di attività di nicchia? Cosa
può derivare da tale impostazione culturale se non quello che
vediamo? Sarebbe il caso di smetterla di parlare di autonomia
della politica, che di autonomo ha solo le chiacchiere ed a volte
nemmeno quelle.
16
ottobre. Sfoglia
la margherita. Torna
sulla stampa lo psicodramma-politico della sinistra rosetana: mi
alleo, non mi alleo, ci mettiamo tutti insieme, no io no, tu si,
quell'altro vediamo. Intanto sul piano spiaggia si sono astenuti.
Dieci anni fa il Pd fece ostruzionismo e votò contro. Salvo non
cambiarne una virgola nei 5 anni e 4 mesi di permanenza al potere.
Ora, su un piano che in sostanza è lo stesso ancor più
incrementato si è astenuto. Complimenti!
17
ottobre. Slogan. Roseto
vive di lavoro, dinamismo, futuro, dice Gianni Mazzocchetti. E
di slogan, si potrebbe aggiungere.
N.b.:
i frollini sono
confezionati in redazione, pardon messi in forno, nel pomeriggio-sera
del venerdì per essere disponibili ai consumatori, ehm lettori, tôt
le matin del sabato. Aurevoir