Vale dire che se vuoi andare al mare, anche se abiti a Roseto, o tiri fuori dalle tasche giù per sù un mille euro a stagione, o semplicemente resti a casa. Tanto costa infatti, un ombrellone con lettini preso a nolo stagionale più qualche minima consumazione al bar (eventi esclusi, perché se ci metti pure quelli buonanotte).
In altre parole, se anche la metà delle famiglie rosetane "noleggiasse" un'estate al mare sulla "loro" spiaggia, ciò vorrebbe dire quattro-cinque milioni a stagione che si trasferiscono dalla città a vantaggio di poche decine di attività.
Se volete, si può mettere anche così: se io cittadino pago mille euro ad un'azienda balneare, sono io con i miei soldi che finanzio l'imprenditoria turistica e non l'economia turistica che arricchisce me in quanto cittadino.
Questo e non altro è l'effetto di piani spiaggia che hanno al centro del loro "statuto ideologico" l'azienda balneare e non l'utente del mare, ovvero il cittadino che poi sarebbe il vero proprietario delle spiagge che sono (sarebbero) pubbliche, cioè di tutti.
Il resto appunto, sono solo lucciole per lanterne.
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