lunedì 22 settembre 2025

Il turismo che ci aspetta

Che poi fa sempre piacere incontrare uno degli ultimi esemplari stagionali di quella particolare simil-specie umana che erige il nostro amatissimo "pil-turistico".

Di soliti i tizi si appalesano ai banconi che distribuiscono cibo già cucinato. E difatti in uno di questi l'ho notato poco fa. Nel senso che si è infilato nei trenta centimetri circa che avevo lasciato tra me e la vetrina.

Con la classica "divisa" di canotta scolorita, pantaloncini sgualciti, sandali dismessi, qualche problema con le docce visto l'aspetto. Tipica età tra i 50 ed i 60. E tipico accento tardo-turistico-straniero.

Siccome con la lingua van come vanno i soggetti, non solo allungano braccia e mani oltre-vetrina, ma ci salgono pure con le ginocchia, per cui devi per necessità indietreggiare anche se il display segnalerebbe il tuo turno. Giacché quando la gentile commessa gentilmente gli comunica: "Guardi, c'era prima il signore", non resta che sorridergli dicendo: "Faccia pure, anche noi deriviamo dai vichinghi!"

Naturalmente lui non capisce, ti guarda come dire: e questo da dove esce! e comincia con una dettagliatissima ed esigentissima scelta. Che poi comunica alla tipa che evidentemente lo accompagna, restata in secondo piano, con un gesto come a dire: "Ti ho preso questo, mangia!"

Devo dire che prototipi in tal senso, esemplari del radiosissimo futuro turistico che ci aspetta, ne ho visti diversi nell'estate.

Che fortuna non ricordarsi questo radiosissimo futuro!

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