ROSETO. Chi mette mano a scuole, Ville e pontili vince, si diceva l'altra volta. Ma vero è anche che l'ordinario latita: manutenzione spicciola, tasse, tariffe dei servizi, sicurezza percepita. Grandi opere versus ordinario? Sarà scontro di percezioni?
20 settembre. Come mai? Per la seconda volta in pochi giorni il sindaco buca una cerimonia religiosa. E lascia la fascia al vice. Angelo (Marcone) nuovo nunzio vobis municipalus?
21 settembre. “Tutti a casa”. Torna il tizio mezzo nudo che terrorizza i passanti agitando un bastone. Diceva Alberto Sordi in “Tutti a casa”: era uno e m'ha messo pure paura! Una sola persona prende in giro un'intera città. E provoca pure la giusta azione di un deputato di Azione (Giulio Sottanelli) affinché le istituzioni repubblicane prendano qualche rimedio.
21 settembre. Parcheggi in centro. Da quando lo hanno restituito alla gestione delle Ferrovie è sempre vuoto. Dice Si.Amo-Roseto del parcheggio alla Stazione. E qui l'associazione di Vanessa Quaranta mette il dito su un problema che il sindaco Nugnes non ha risolto, anzi ha peggiorato a suon di strisce blu: la fame di parcheggi in centro.
22 settembre. Sindaco in ombra. Week-end sottotono, dal lato comunicativo, per il sindaco Nugnes. Dopo l'inspiegabile assenza all'appuntamento neo-catecumenale (movimento fortissimo in città) e l'invece comprensibile evitare di mettere la faccia sul caso del tizio con il bastone (non fa bene alla popolarità), si fa bruciare sul tempo da Pavone anche la prima del basket cittadino. Per fortuna, lo stesso Pavone e Sottanelli (in gran spolvero Giulio) suppliscono alla bisogna.
23 settembre. Benché murales. Scandalo: imbrattato il murales di via Marche. Gesto da condannare. E condanniamo, dunque. Dovremmo però anche riflettere. I murales, per un verso della storia, sono stati forme d'espressione libera. Se li vuoi irriggimentare, addirittura renderli conformi a volere amministrativo (perché questo è in via Marche: l'attuazione di un volere amministrativo) allora ne hai distrutto lo spirito. Poi magari trovi qualcuno – certo da condannare, certo da castigare – che magari inconsciamente protesta contro... la protesta istituzionalizzata.
24 settembre. Sottopasso “Pavone”. Vuole un sottopasso in zona nord, nei pressi del Borsacchio, il deus ex machina politico dell'urbanistica rosetana, Enio Pavone. E va da crederlo: con tutte le palazzine che la sua urbanistica fa e farà costruire giù di lì, non glielo vogliamo dare uno sbocco a mare?
25 settembre. Ehi fu il Premio. Depotenziato, svilito, messo in secondo piano: dice Maristella Urbini, già vicesindaca dal 2011 al 2016, del Premio di saggistica, un tempo fiore all'occhiello della cultura, quella vera, rosetana. E la domanda sorge spontanea: ma se non piace più questo Premio, perché ancora quest'anno si spendono 13 mila euro di soldi pubblici per tenerlo in piedi? Almeno il coraggio di abolirlo del tutto.
26 settembre. Ma quale piano! Che poi dicono sempre del piano regolatore. Ma si rendono conto che un mini-appartamento in città costa 200 mila euro? Che senza una famiglia facoltosa alle spalle o una banca che ti finanzia a vita, la casa non la compri? Lo capiscono che più palazzine fanno costruire e più costano gli alloggi? Possono comprendere questa semplice verità personaggi politici che percepiscono indennità da 8-9 mila euro al mese per i loro incarichi elettivi?
N.b.: i frollini sono confezionati in redazione, pardon messi in forno, nel pomeriggio-sera del venerdì per essere disponibili ai consumatori, ehm lettori, tôt le matin del sabato. Aurevoir