venerdì 2 febbraio 2024

La sentenza sul Regolamento, purtroppo, non sarà d'insegnamento



ROSETO. Il motivo per cui il tribunale amministrativo (TAR) ha cancellato il regolamento del consiglio comunale approvato dalla maggioranza Pavone-Recchiuti-Nugnes lo scorso anno è tutto in un solo passaggio della sentenza: un manifesto, evidente, enorme eccesso di potere (il testo integrale lo potete leggere, se volete, sulla pagina Fb “Roseto Eclettica”). Ed i consiglieri Teresa Ginoble (“SiAmo-Roseto”) e Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia) che il ricorso hanno proposto e ci hanno creduto fortemente (e non era scontato crederci), esprimono in un comunicato-stampa naturale soddisfazione per l'esito.
Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe

Ma la bocciatura vera, politica, se è consentito dire, è altra. La censura reale è verso un modo d'intendere l'esercizio dell'amministrazione di una città. Che dal 2011 al 2016, per poi riprendere identico dal novembre del 2021 ad oggi, è interpretato come un ring; come un mettere sempre all'angolo l'opinione altra; come un cercare una continua vittoria per ko contro l'opposizione. Un esercizio del potere di amministrare una città che non conosce dialogo, che rifiuta apriori il confronto, che ignora il fair-play, che piega persino la gentilezza a questione di parte. In una parola, un esercizio del potere di amministrare una città che formalmente è democratico, che ha tutte le carte formali della legge per essere definito democratico, ma che nella sostanza, nell'essenza profonda della parola, nel senso intimo del termine, è puramente autoritario.

È questo humus, questo clima avvelenato, questa arroganza politica sconfinata, questa supponenza numerica assoluta, che ha portato ad approvare un regolamento contro; contro anche le norme della procedura amministrativa, come la sentenza del TAR spietatamente rileva ponendo a carico del Comune, cioè di tutti noi, anche le spese di causa.

Ed a questa concezione, purtroppo, non c'è rimedio. Perché Pavone-Nugnes-Recchiuti (della maggioranza consiliare che li segue neanche a dire, visto che in 27 mesi non ha mostrato una benché minima capacità di pensiero politico autonomo che non fosse l'applaudire, il ringraziare ed il rincarare la dose), non cambieranno. 

Ma se Nugnes-Pavone-Recchiuti si diceva, non cambieranno mai questo loro approccio; ed è davvero un peccato, specialmente per la presidente d'Aula, l'avvocata Gabriella Recchiuti, che spiace sinceramete vedere in questa eterna guerra verso i consiglieri Ginoble e Di Giuseppe, forse, a tempo perso, se lo ritengono, una qualche riflessione dovrebbero cominciare a farla altri.

Perché l'eccesso di potere è cosa grave, non solo politicamente. Significa cattivo uso del potere stesso. Deviazione dal principio di lealtà del suo esercizio. Riflettano, dunque, se non gli dispiace, se vogliano, se lo ritengono, i parroci della città. Ove la Chiesa ha una influenza sociale e latamente politica gigantesca. Magari nel segreto delle sacrestie colloquino, se gli par utile, con amministratori che tra l'altro sono cattolici ferventi, militanti e praticanti. Riflettano se questa di fatto radicale, oltransista, massimalista concezione della politica amministrativa sia efficace nel senso dell'apertura cristiana alla società.

Rifletta, se lo desidera, la Segreteria Generale del Comune. Non come persona fisica. Ma come interpretazione del ruolo che non solo deve essere di garanzia, ma deve anche esser percepito come tale. Rifletta la Segreteria Generale, se vuole, se codesta percezione esce rafforzata o indebolita da questa come da precedenti sentenze ad esempio nei confronti di quei due consiglieri d'opposizione i cui rilievi (poi accolti dal TAR) non hanno mai riscosso udienza positiva in Aula. Certo, non è obbligatorio riflettere e nemmeno accogliere i rilievi dell'opposizione, ma forse è utile e senz'altro pare utile suggerirlo per il bene della causa pubblica.

Ecco, rifletta chi può e chi deve. E poi si torni magari al conflitto, al ring, alla vittoria a colpi di selfie-social; alle uscite-social con tanto di cameraman a seguito ad immortalar le più che resistibili e mortali gesta, tra l'altro!

1 commento:

  1. Ottima analisi che andrebbe ponderata attentamente dai destinatari, anche se temo non accadrà, causa l'endemica protervia che ormai li accompagna dal loro insediamento.

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