lunedì 10 luglio 2023

A proposito di sanità e dintorni

E poi tornano d'attualità certe notizie estive sulla sanità. D'una assistenza che non arriva. D'un ritardo che sembra inammissibile.

Lo sappiamo: mancano medici e infermieri. Ma gli ospedali non li assumono e le università impongono il "numero chiuso" ai giovani che vogliono studiare medicina.


Eppure siamo un popolo di 59 milioni di malati. Parecchi in modo serio. Del resto, facciamo spesso una vita di m.... che fa ammalare. Ci fan mangiare robaccia. E ci impongono di lavorare in maniera stressante e faticosa. Per giunta, molti di noi sono vecchi.

Basta passare la mattina davanti gli ambulatori medici o ospedalieri per accorgersi di file sovraumane. C'è una richiesta di cure da paura. Ed una scarsità di offerta in sanità pubblica da far rabbia.

Occorrerebbero più posti letto negli ospedali ed invece li hanno tagliati.

Il pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova, ad esempio. Andrebbe palesemente potenziato. Se ne parla da anni. Ma nessuno muove paglia. Passano sindaci, presidenti di regione, manager ASL, ed è sempre così, anche peggio. E la ragione è semplice, seppur taciuta: non potendo ricoverare le persone, i pronto soccorso, di fatto, vengono usati come "reparti" di ricovero, impropri chiaro.

Ma volendo, prendete pure l'ambulatorio per le analisi del sangue dello stesso ospedale giuliese. Spesso, file di ore. Andrebbero come minino raddoppiate o triplicate le postazioni dei prelievi, ma nessuno lo fa.

La cosa che fa più paura della malattia (ed anche della vecchiaia) è la perdita della libertà. Quando stai male dipendi. E se dipendi sei fritto.

In compenso, però, a noi piace parlare di cultura, sport e spettacoli. Tutte cose che servono quando stiamo bene. Se stai male, ti attacchi al tram, dice un vecchio saggio.

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