venerdì 23 dicembre 2022

Buon Natale

Buon Natale alla signora che, la mattina all'alba d'inverno, corre con l'auto sul lungomare. Magari per arrivare puntuale al lavoro. Che inizia sempre più presto al buio e finisce sempre più tardi la notte. Quella signora con il SUV-ibrido-ecologycal-correct che sventaglia con i fari e poi strombazza mandando al quel paese mentre ti sorpassa. E che ritrovi al primo semaforo, con il rosso a render vana l'accelerata. A quel semaforo dove tra l'altro perde tempo a ripartire perché la macchina si spegne da sola e lei smanetta con lo smartphone.

Buon Natale alle addette/addetti ai servizi, che lavorano sempre, anche a Natale. Con la stessa paga o quasi di un giorno qualsiasi. Per loro il Bambinello promise di scendere qualche anno or sono, quando si pensava che alla “ingiustizia” del lavoro come punizione divina vi fosse materiale rivoluzione. Poi si è perso. Avvicendato dalla privatizzazione dei servizi pubblici, ovvero Stato o Comuni oppure enti pubblici in genere che pagano di più per i servizi stessi e gli operai che guadagnano di meno.

Buon Natale alla signora incontrata nei giorni scorsi alla cassa del supermercato. Carrello debordante di provviste natalizie. Incurante dei due o tre “pezzi” appena che tu hai da pagare, ti sbarra la strada con il cestino, ahi visto mai! Poi però dimentica qualcosa, chiede alla commessa di bloccare tutto. Corre al recupero. E non ti guarda, non guarda niente, mentri tu, con i soli due o tre pezzi in mano, aspetti la sua “fretta”, divenuta nel frattempo pazienza.

Buon Natale a chi corre verso il nulla. Verso i regali. Verso i cenoni. Verso gli acquisti. Verso il Natale. Verso il post... Natale. Quando ricominceremo a correre. Per arrivare al lavoro prima dell'ora altrimenti il “Capo” o la “Capa” ti sgridano come scolaretti ritardatari. Per arrivare a fine mese, se no son cavoli neri. Per arrivare a fare come gli altri, se no ti... bannano!

Buon Natale a chi è rassegnato alle ingiustizie. A chi non è interessato alla conquista dei diritti. E nemmeno alla conservazione degli esistenti. A chi è costretto a chinare il capo suo malgrado. 

Buon Natale alle nostre gabbie mentali. Come canarini sbattiamo contro le loro sbarre e le chiamiamo libertà! Abbiamo liberato gli uccellini e ci siamo rinchiusi noi! Passiamo dagli “arresti” quotidiani con obbligo di lavoro, agli “arresti” domiciliari con obbligo di... Natale! E le chiamiamo... vacanze! Buon Natale a tout le monde.

P.s.: amarcord per i nati giovani degli anni settanta del '900: quelli con la Dyane6! tettuccio apribile e voglia di vivere, spensieratezza, leggerezza... ed anche sesso, talvolta!

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