giovedì 14 luglio 2022

La logica da semaforo (rosso)

Nessuno, credo, attraversa un semaforo rosso di proposito. Chi lo fa è un criminale e come tale andrebbe trattato. Ma per fortuna i criminali sono pochi. Ai più, penso, può capitare una distrazione. Perché noi umani siamo esseri imperfetti: può succedere una distrazione, di non valutare bene una frazione di secondo, di sfuggirci il limite di una striscia, il colore di una luce intermittente.

Ma chi amministra gli enti deputati, chi possiede le chiavi del potere locale o nazionale, è possibile non lo sappia. O faccia finta di non saperlo. Perché magari loro si ritengono perfetti, scevri da errori, quasi sovra-umani. Ed allora, usando la forza che le leggi che si sono date con il consenso del Popolo, nel caso di minima distrazione ti puniscono, ti stangano il portafoglio, ti inducono ansia, ti costringono a strenue difese magari per poter continuare ad usare la macchina per andare a lavorare o accompagnare un anziano che non riesce più a camminare.

È questo il tempo che viviamo. La distrazione non è ammessa. Ci sono degli sceriffi, dei detentori del Potere Educativo implacabili, che dall'alto dei loro troni-elettivi, ingaggiano strumenti sempre più sofisticati e costosi (del resto le spese usano metterle a nostro carico) per “addrizzare la schiena” a chi sbaglia, considerando gli altri quasi dei sottoposti tosto da rieducare. 

Così va il mondo oggi. Con il consenso del Popolo che in genere ritenendosi per definizione in colpa e considerando chi è al comando quasi un semi-dio, ama esser... rieducato!

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