giovedì 15 aprile 2021

“Il Punto” vuol far rinascere l'Arena Quattro Palme

Vanessa Quaranta ed Alessandro Recchiuti

ROSETO. Conosco una persona che ha più o meno l'età di Filippo. Il consorte di Elisabetta d'Inghilterra, voglio dire. Per la verità qualche anno in meno. E per fortuna è vivente. Un tempo, quando non eravano “reclusi”, passava l'estate a Roseto, ed ogni volta mi diceva: “Da ragazzo venivo qui a giocare a basket. Io stavo con la Virtus Teramo. Serate meravigliose”. Ho sempre sospettato che avesse avuto anche qualche piacevole flirt, nonostante non lo abbia mai voluto confessare!

Questo panegirico per dir cosa? Semplicemente che l'Arena Quattro Palme, non è stato solo un campo di basket, un Arena di festival anche politici, un luogo di musica, pattinaggio e tanto altro. L'Arena è stato un pezzo di storia del '900 rosetano. Uno “stadio” dentro la città che ha visto momenti di basket intensissimi, anche di carattere internazionale, divenuti poi leggenda. Un pezzo di città bello, allegro, giovane, spensierato, come era in parte la Roseto del dopoguerra. Un brano di città che oggi versa in un degrado insopportabile, al pari della Villa che le sta di fronte. E sulla quale l'associazione “Il Punto”, questa mattina ha voluto tenere una conferenza stampa.

L'associazione presieduta dalla professoressa Vanessa Quaranta, che ha per riferimento il consigliere comunale e provinciale Alessandro Recchiuti, ha scelto infatti questo luogo simbolico; questo caposaldo della “topografia” sociale ed urbanistica di Roseto, per presentare una sua proposta. Una proposta concreta, inseribile nella programmazione attuale della cosiddetta “rigenerazione urbana”. Anzi, una proposta che invererebbe quella stessa programmazione rendendola funzionale all'acquisto dell'Arena dalle Ferrovie dello Stato, che come è noto hanno deciso di cederla al Comune in una vendita già approvata all'unanimità dal consiglio comunale.

Nel parterre dell'Arena, questa mattina, i disegni di quello che potrà ri-divenire questo spazio, redatti dall'architetto Dante Massari, che de “Il Punto” fa parte, sono stati resi pubblici. Per la verità non solo quelli, visto che Dante Massari, nel tempo libero, si diletta a ripensare un po' il tessuto della città, ad esempio pensando ad un anfiteatro su viale Makarska, al Mercato coperto di via Latini, all'abbattimento delle barriere architettoniche, ai parcheggi, eccetera.

Oltre l'aspetto tecnico – tuttavia non secondario, se si pensa tanto per citare al sistema per l'accesso dei disabili alle tribune dell'Arena o all'utilizzabilità dell'impianto per il basket in carrozzina – al di là di ciò, si diceva, non sfugge l'aspetto politico che questa associazione, con all'interno giovani e donne (appunto la presidente è una donna) vuol proporre. Lo ha detto chiramente Alessandro Recchiuti: partire da una idea di città; da un disegno di parti urbane; ed aprire al dibattio pubblico.

L'Arena è un simbolo, come si diceva, di tale approccio. Un simbolo che fa parte di una opposizione programmatica (così l'ha definita Vanessa Quaranta), che intende rivolgere un messaggio, giustappunto di programma. Partire dalle cose, dunque. Offrire soluzioni realizzabili. Inserirle un un contesto di fattibilità tecnica ed amministrativa. Questo pare, in sintesi, il discorso. E pare interessante, perché – adesso mi sbilancio un pò – in questa giovane presidente si nota una professionalità ed una passione di cui forse soltanto una donna può essere capace.

Ne sono francamente incuriosito, da osservatore vecchio e distaccato della politica. Vi scorgo un'impronta civica. Come evolverà non lo so. L'approccio, tuttavia, mi pare – come si usa dire oggi – serio. Ecco, questa parola: serio. Forse troppo, aggiungo da vecchio scapigliato. Ma ho l'impressione che la Roseto politica, la Roseto delle sterili contrapposizioni politiche-personalistiche, con “Il Punto” dovrà fare i conti. Comunque la si pensi, questi qui fan sul... serio! E sanno farlo, ho come l'impressione.

Nessun commento:

Posta un commento

Viaggio intra-rotatorio nell'Italia dell'antico detto: chi più ne fa diventa priore! E di un semaforo che ne è simbolo e farsa insieme

ROSETO. Che poi una mattina d'un venerdì dell'ottobre rosetano che fai se vedi il cielo bigio? Bhe dici, sa che è? Mo' vado a tr...