ROSETO. Si potrebbe pensare
di istituzionalizzarlo. Ogni giovedì pomeriggio, ad una data ora,
un bel consiglio comunale in teleconferenza. Come un appuntamento per
il the, a beneficio di quei cittadini ancora semi-reclusi tra le mura
domestiche. All'ora di ritardo prestabilita tutti lì, con gli
smartphone sugli occhi, ad interpretare la mimica miniaturizzata dei
consiglieri collegati da casa riflessa sul maxi-schermo dell'Aula un
dì fisicamente consiliare.
È il secondo
giovedì di seguito, difatti, che il consiglio rosetano si riunisce
in modalità mista: un po' in sala ed un po' collegati. In Aula c'era
anche Alessandro Recchiuti, consigliere di “FuturoIn-IlPunto”.
Proprio l'associazione “Il Punto”, infatti, aveva chiesto di
rinviare la discussione del bilancio di previsione, in calendario
oggi. Cosa vuoi discutere il bilancio – aveva in sostanza osservato l'associazione – se l'emergenza in corso ha travolto
tutto? Che volete che entri dalla tassa di soggiorno, ad esempio, se
i turisti non verranno? Che senso ha mettere quella posta in
bilancio? Prendiamoci una pausa di riflessione e cambiamo il
documento economico, era la loro richiesta.
Bene, la proposta è
stata messa ai voti ad inizio seduta. E non è passata. La
maggioranza, infatti, ha fatto muro: il bilancio va approvato subito
e poi lo cambiamo, hanno obiettato. Ma lo hanno detto con un breve
dibattito che merita qualche cenno. È intervenuto per primo
l'ex-sindaco Enio Pavone (“Roseto al centro”), al quale i capelli
lunghi da quarantena, devo dire, donano un che di anglosassone. Ha
parlato in favore della mozione di Recchiuti, temendo però che la
maggioranza si sarebbe chiusa nel respingerla. Facile profeta, Simone
Aloisi (Pd), seppur con toni ecumenici, ha chiuso. Il bilancio è un
fatto tecnico – ha sostenuto Aloisi – se non l'approviamo
abbiamo difficoltà nei pagamenti correnti e creiamo difficoltà ai
fornitori dell'Ente. Quindi – ha insistito – ci conviene votarlo
e poi cambiarlo appena sarà più chiaro il quadro normativo
nazionale.
Sulla scia si sono
inseriti Adriano De Luca (Civico di maggioranza), che ha addiritura
paragonato la situazione odierna al Titanic e Salvatore Celestino,
che essendo il capogruppo del Pd non si capisce perché sia dovuto
intervenire per dichiarare in sostanza lo stesso orientamento esposto da Aloisi, che del Pd è tra l'altro il segretario
cittadino. Insomma una dichiarazione di voto, quella di Salvatore,
incomprensibile se non per dire che il capogruppo del Pd la pensa
esattamente come il segretario del Pd però lo deve dire! Vabbé,
valla a capire certa politica.
A favore della
proposta di Recchiuti si è invece dichiarato Angelo Marcone (“Grande Roseto”). Alla fine però sono stati solo quattro i favorevoli al
rinvio della discussione del bilancio contro dieci di maggioranza ed
un astenuto (Mario Nugnes di “Casa Civica”). Nonostante poco
prima lo stesso Recchiuti avesse avvertito: se non vi fosse la
previsione di nuovi mutui si potrebbe anche approvare e poi variare il documento di bilancio, ma se facciamo un mutuo con che lo copriamo visto che
le entrate sono di fatto solo teoriche?
In ogni modo, come
detto, niente rinvio del bilancio. La maggioranza vota e procede. E
mentre procede chi scrive spegne il computer, prende la bicicletta e
va a comperare un gelato da asporto sul lungomare. Dopo una fila
delirante, cerca di mangiarlo con la mascherina innestata in quarta,
in omaggio alle ferree “regole” governative. Senonché, il
bavaglio si trasforma tosto in “bavaglino” macchiandosi ben bene
di cioccolato. Poco male: devo convenire che la mascherina al gelato di cioccolato si ciuca che è un piacere. Ehm, si può dire ciuca? Ma si dài, cosa vuoi che sia?
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