sabato 31 maggio 2025

Il decoro urbano, ovvero la Pineto di Villa Filiani

PINETO. Pineto ha 100 anni. Attenzione, non Pineto come cittadina. No, quella è nata prima. Pineto come nome della cittadina ha 100 anni, essendo stato ufficializzato nel 1925. Prima si chiamava Villa Filiani, in ricordo dell'illuminato (ed anche illuminista se vogliamo) proprietario terriero, Luigi Corrado Filiani, senza la cui visione il borgo non sarebbe nato. O comunque, non sarebbe nato con la splendida pineta a mare che ne costituisce l'essenza.

Di questa ricorrenza si è parlato nella magnifica dimora che dell'ex-proprietario ha conservato il nome: Villa Filiani appunto, oggi luogo di mostre, museo, conferenze, insomma centro culturale di proprietà del Comune. Se ne è parlato con un convegno organizzato dall'attivissima locale associazione dei commercianti, presieduta da Biagio Iezzi. Ed a cui hanno dato un ottimo contributo i relatori Francesca Mattucci, Vincenzo di Marco e Paolo Martocchia. Non solo, per l'occasione è stato stampato un numero speciale del periodico Pinetum, diretto dallo stesso Martocchia.

Chiari i riferimenti, qua e là negli scritti, al concetto della città ideale, tipico dell'epoca o piuttosto alla città giardino declinata in forma litoranea. Disegno che, nonostante lo tsunami del boom edilizio novecentesco è riuscito a conservarsi. Ora la sfida è conservarlo anche per il futuro. E non è facile, perché mentre oggi viviamo una nuova consapevolezza ambientale che dovrebbe favorire la conservazione, d'altro canto mai come oggi la potenza della nuova edificazione è tale da travolgere ogni ostacolo.

Chi oggi potrebbe infatti garantire una norma come quella che Filiani pretese per le sue proprietà, ovvero costruire ad almeno 5 metri e mezzo dal ciglio stradale massimo due piani per non oltre 8 metri di altezza ed una pianta del fabbricato di non più di 8 metri per 10? Un decoro urbano che al tempo d'oggi sarebbe impensabile, purtroppo.

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