mercoledì 24 aprile 2024

Se non vi fosse Enio me lo dovrei inventare. Specie quando dice: non sopporto chi critica gli stipendi dei politici!

Enio Pavone, sindaco-emerito di Roseto
ROSETO. Questa mattina, mercoledì 24 aprile, a margine della presentazione in Comune della bella manifestazione “Roseto cup” (di cui trovate qualcosa anche sulla pagina Fb “Roseto eclettica”), mi sono gustato un impagabile siparietto politico che debbo raccontare ai miei quattro lettori. Perché è stato per me troppo bello.

Dunque, come al solito, il protagonista politico principale della mattinata è stato Enio Pavone, consigliere comunale, provinciale (ex-da appena qualche giorno) e regionale di “Azione”. Il quale, naturalmente, è stato ricoperto di complimenti dal sindaco, Mario Nugnes (caro Enio, ti suggerisco di moderare un attimo tutti questi complimenti, perché il vecchio detto contadino, che tu conosci benissimo, recita: il troppo stroppia!). 

Ma Enio, che in pubblico è burbero e duro, a tu per tu è davvero simpatico ed amichevole. Così, siccome siamo coetanei e vecchi “avversari” dal 2011, ci siamo dati appuntamento nel suo nuovo ufficio a palazzo dell'Emiciclo all'Aquila per un caffé (che rigorosamente dovrà pagare lui). Sà, non frequento quel Palazzo da almeno 14 anni e avrei piacere ritrovare qualche vecchia amicizia che colà avevo quando ne praticavo quasi tutti i giorni.

Prima di questo, però, va riferito in breve il suo dire nell'occasione odierna. Dopo aver infatti rivolto i giusti e doverosi ringraziamenti a “Roseto cup” (ai quali mi unisco), se ne è uscito con uno di quei suoi pipponi moralisti sullo sport come antitodo a tutti i mali giovanili, che francamente non sta né in cielo né in terra. Ma lui è così. E magari ci crede. Soprattutto, però, ha aggiunto che lui non sopporta chi critica la politica e, massimamente, chi dice che i politici guadagnano troppo. Ma proprio sui santissimi, ha coloro che passeggiano sul lungomare di Roseto senza far nulla e se la prendono con “chi fa” (che in pratica sarebbe lui).

Ora, caro Enio, temo mi dovrai sopportare ancora un pò, se la salute mi assiste. Perché si dà il caso che tra me e te ci siano delle affinità(non)elettive. A me infatti piace soffermarmi con qualche osservazione (non saprei poi se definirle critiche) proprio sui politici alla tua maniera, di cui non condivido pressocché nulla; mentre a te piace avere sulle scatole osservatori come il sottoscritto, che oltretutto ti portano fortuna perché riesci sempre ad essere eletto, forse anche grazie a queste innocenti osservazioni.

Quindi che dire: io vorrei smettere di avere un blog, una pagina Fb e di esprimere la mia opinione, perché mi sono davvero stufato di mé stesso e ritirarmi sulla riva al mare esattamente a non far nulla come dici. Ma tu mi stimoli e lavori per non farmi appendere la penna al chiodo. Anche perché ti ho sentito per la prima volta questa mattina usare la parola opposizione riferita al tuo ruolo in Regione. Sai che ti dico, caro Enio: comincio a pensare che stavolta rimarrai davvero a sinistra, compagno di quei Cinque Stelle che hanno esattamente la tua stessa opinione sugli stipendi dei politici e di quei verdi-di-sinistra che la pensano proprio uguale a te sull'urbanistica. E mi fa davvero piacere che, per una volta, ti fermi dove sei stato eletto, ovvero a sinistra.

A presto per un caffè allora, caro vecchio compagno-socialista Enio. Con simpatia. Come sempre.

P.s.: ah, quasi dimenticavo: è la seconda volta in due giorni che noto l'assenza ad una presentazione dell'avvocata Gabriella Recchiuti. Almeno non sia in missione segreta in qualche capitale europea, magari a propagandare gli eventi internazionali del Cartellone rosetano, questa seconda assenza in due giorni comincia a recare in me una certa sorpresa. Anche qui con simpatia, naturalments!

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