venerdì 1 dicembre 2023

Sonnambuli o rincretiniti?

Mi è capitato nei giorni scorsi di assistere ad alcuni incontri pubblici nell'università di Chieti o di Teramo. Nelle prime settimane di novembre, complice il bel tempo, ho visto ragazze e ragazzi chiacchierare tranquillamente seduti sui prati del campus teatino. Ho veduto ragazze e ragazzi studiare insieme, parlare, prendere un caffè. Francamento non ho scorto nei loro sguardi il clima di terrore che i media italiani hanno sparso nel rapporto uomo-donna, in alcuni casi certamente patologico come dimostra l'ultimo episodio di cronaca davvero tragico ed eclatante.

Quella dei media sembra più una caricatura della realtà che la sua rappresentazione. Poi ho letto il 57° rapporto Censis, che ci definisce un popolo di “sonnambuli”. Intimoriti da pandemie, guerre, crisi climatiche, energetiche ed economiche; inflazione, immigrazione e calo demografico.

V'è da chiedersi quanto un'affannosa descrizione della realtà in termini puramente emozionali, interessati esclusivamente all'audience che tale approccio rende facile, concorra al sonnambulismo generale.

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