ROSETO. Il sindaco, Mario Nugnes, mi aveva invitato alla sua conferenza stampa di fine anno, tenuta questa mattina. Mi aveva invitato come giornalista. Devo dire che mi manda sempre questi inviti. Del che lo ringrazio. Ma non sono andato. Per due motivi. Primo, perché alla veneranda età di anni 61, star lì ad ascoltare diverse mezzore gli inevitabili autoelogi di queste circostanze, non me ne tiene. Secondo, perché avrei posto delle domande e siccome sarebbero state prese come scomode, ho preferito evitare. E poi oggi mi sento particolarmente di animo ben disposto verso il sindaco, quindi non vorrei turbarlo adesso.
Essendo però un cittadino parlante (ed anche scrivente qui, su questo blog personale), poi scatta la molla di esprimerla proprio qui la mia opinione, pubblicamente anche se valevole solo per me stesso. Dunque l'opinione sul mandato, finora, di Nugnes è questa. Lui passerà alle cronache future, credo, come colui che (tranne salvifico intervento del Tar) fece la variante “lungo-muro”, cioè dei palazzi a mare, che anche oggi il suo assessore di “Azione”, fedelissimo di Giulio Sottanelli, ha rivendicato. Variante cui seguiranno altrettanto super-impattanti lottizzazioni all'ex-fornace centrale e sulla spiaggia, secondo il cosiddetto nuovo piano spiaggia.
Sta a lui non voler aggiungere a questo palmares anche una mancata difesa concreta (cioè con atti urbanistici di salvaguardia) della (ex?)Riserva Borsacchio, proprio stanotte proditoriamente “cancellata” dalla Regione, oppure utilizzare questa occasione per bilanciare la rotta e finalmente moderare i più scalmati sostenitori dell'urbanistica anni '50 della sua amministrazione. Io gli suggerirei di cogliere l'occasione, ma è un problema suo (e della Città).
Accanto a questi dati per me negativi, ce ne sono altri invece buoni. Il riferimento va alla scelta di utilizzare i fondi del PNRR per le scuole, che è costosa, ma porterà edifici scolastici nuovi e migliori, oppure la recente decisione per l'area di servizio per i cani e qualche caso di miglioramento in alcune manutenzioni. Tra l'altro, mentre gli effetti irreversibili delle scelte urbanistiche misureranno contezza sull'elettorato tra qualche anno, le scelte sulle scuole e sulle manutenzioni arriveranno prima, quindi saranno elettoralmente spendibili prima dell'eventuale reflusso che, in teoria, potrebbe provocare il disastro urbanistico.
Quindi il bilancio è, a mio parere, in parte irrecuperabile (tranne, ripeto, salvifici interventi del TAR), ma in parte ancora modificabile verso il meglio; verso la... “svolta” per usare un termine caro a Nugnes. Queste righe non credono che la “svolta”, dai due anni appena passati però, possa arrivare. Ma siccome a Natale siamo tutti più buoni, sperare non guasta.
Buon anno
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