lunedì 25 settembre 2023

La tartaruga emozionale

ROSETO. Che poi il fiocco rosa o azzurro della tartaruga dovrebbe essere una cosa privata; affari della tartaruga, o no?

Chissà se posso dire la mia opinione sul fatto - comunque lieto anche per me - non tanto delle tartarughe al Borsacchio quanto sul modo di comunicarlo. In ogni caso la dico, in spirito di amicizia sempre con Marco Borgatti, che tanto si prodiga in favore della Riserva e gli va dato atto.

Dunque se tu metti in piazza i cavoli privati della tartaruga e ci monti sopra una "narrazione" è perché pensi che la cosa attragga turisti. Altrimenti quale sarebbe l'interesse pubblico alla notizia? Perché se vuoi conservare solo la natura allora devi tenere tutto il più riservato (riserva... riservato, appunto!) possibile, visto che la presenza umana si dice non aiuti la natura.

Ma se è al turismo ed al consenso del pubblico che miri, allora hai della Riserva una visione utilitaristica, economicistica, capitalistica. Il che va benissimo naturalmente. Ma la Riserva potrebbe avere, ad esempio, anche un valore contemplativo, paesaggistico, di oasi rilassante. 

Ora, chi lo ha stabilito che la missione deve per forza rilevarsi nel Pil turistico? Questa è la semplice domanda.

Costruire l'evento. Per generare emozioni. E quindi suscitare consenso per la linea di azione di politica-ambientalista di cui si è protagonisti. Il che è ottima cosa, ma questo mi sembra, nel bene come nel meno bene. E di questo si dovrebbe discutere politicamente, perché sulla tartaruga ovvio siamo tutti d'accordo. 

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