immagine di repertorio |
Pur sapendo di sfidare un mito, appunto il Marco Rosetano, tuttavia, si ritiene possa esserci la libertà di accampare un... ma! Per quanto faccia piacere a tutti la vicinanza a simpatici animali, infatti, v'è il rischio che quest'ultimi vengano ridotti a “puffi”, elementi da fumetto, oggetti di arredamento esterno-natura. Con una visione della Riserva Borsacchio – tipicamente Borgattiana tra l'altro – tutta turistico-centrica, tutta eventi e tante immagini social.
Un modo d'intendere sia chiaro legittimo e magari produttivo, si badi bene. Ma anche tremendamente “borghese”; tutto orientato cioè al soddisfacimento del gusto estetico di una classe medio-alta. Un ambiente che fa tanto estetica, tanto riduzione di animali a mascotte, tanta immagine social e personalistica. Non so sia l'unica “ricetta” possibile per la riserva Borsacchio e se effettivamente sia efficace. Sta di fatto che è la sola in campo, ovvero non essendocene altre di idee, stante anche l'indubbia capacità e fiuto mediatico di Marco (Borgatti), finora pare aver di successo.
Auguri alle tartarughe, comunque.
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