martedì 26 settembre 2023

In nome della Fratellanza tra i popoli


ROSETO. È stata l'occasione di una bella chiacchierata a 360 gradi, la presentazione della XXII edizione della "Settimana della Fratellanza", storica manifestazione rosetana ideata dall'associazione "Centri concentrici" di William Di Marco.

Così stamattina, nello studio della preside del "Moretti", professoressa Daniela Maranella, oltre allo stesso professor Di Marco, si sono trovati la vice-preside del "Saffo", professoressa Dalia Collevecchio, ed una attenta e super-competente rappresentanza di ragazzi. Non si è fatto vedere, invece, l'assessore comunale alla Cultura, dottor Francesco Luciani, che pur risultava tra gli invitati.

I due licei cittadini, dunque, il Saffo ed il Moretti, per una iniziativa che pur essendo nata nel 2002 per ricordare lo "spartiacque della storia", come dice William Di Marco, dell'attentato alle Torri gemelle di New-York, spazia ormai sui temi dei giovani e della scuola. Interessandosi della geopolitica, ma anche del locale, della Cina come dell'intelligenza artificiale, dell'informazione come della storia.

E dell'attualità, anche. Con i ragazzi presenti che hanno accennato alle loro esperienze all'estero promosse dalla scuola. Delle differenti opportunità che hanno osservato. E così dai grandi incontri diplomatici internazionali che la "Settimana" seppe organizzare negli anni dieci del Duemila alla realtà di un difficilissimo oggi per i ragazzi, cui anche queste due giornate di studio (28-29 settembre, palazzo del Mare di Roseto) cercano di offrire una chiave di lettura di livello universitario.

Insomma, una cultura del dialogo e non dello scontro, che costruisce ponti e non li spezza. E, opinione personale, l'assessore Luciani si è persa una buona occasione per ascoltare delle opinioni che nella Roseto che lui co-amministra ispirano ad una forma di confronto che invece e purtroppo non si riscontra nel dibattito cosiddetto politico cittadino, soprattutto nella sua versione social.

In nome della Fratellanza, appunto, questo concetto laico e cristiano che pur dovrebbe dir qualcosa a chi da quella cultura parrebbe provenire e forse dovrebbe ispirarsi.

lunedì 25 settembre 2023

La tartaruga emozionale

ROSETO. Che poi il fiocco rosa o azzurro della tartaruga dovrebbe essere una cosa privata; affari della tartaruga, o no?

Chissà se posso dire la mia opinione sul fatto - comunque lieto anche per me - non tanto delle tartarughe al Borsacchio quanto sul modo di comunicarlo. In ogni caso la dico, in spirito di amicizia sempre con Marco Borgatti, che tanto si prodiga in favore della Riserva e gli va dato atto.

Dunque se tu metti in piazza i cavoli privati della tartaruga e ci monti sopra una "narrazione" è perché pensi che la cosa attragga turisti. Altrimenti quale sarebbe l'interesse pubblico alla notizia? Perché se vuoi conservare solo la natura allora devi tenere tutto il più riservato (riserva... riservato, appunto!) possibile, visto che la presenza umana si dice non aiuti la natura.

Ma se è al turismo ed al consenso del pubblico che miri, allora hai della Riserva una visione utilitaristica, economicistica, capitalistica. Il che va benissimo naturalmente. Ma la Riserva potrebbe avere, ad esempio, anche un valore contemplativo, paesaggistico, di oasi rilassante. 

Ora, chi lo ha stabilito che la missione deve per forza rilevarsi nel Pil turistico? Questa è la semplice domanda.

Costruire l'evento. Per generare emozioni. E quindi suscitare consenso per la linea di azione di politica-ambientalista di cui si è protagonisti. Il che è ottima cosa, ma questo mi sembra, nel bene come nel meno bene. E di questo si dovrebbe discutere politicamente, perché sulla tartaruga ovvio siamo tutti d'accordo. 

domenica 24 settembre 2023

Mi si noterà di più se mi metto a destra o a sinistra?

I confini dell'appartenza, dello stare in un partito o in un altro, sono in continuo movimento. E ne vedremo l'apoteosi nelle candidature alle prossime regionali. Per evocar la fisica, sono confini non definiti nel tempo e nello spazio. Somigliano al cerchio di sabbia tracciato dai bambini sulla spiaggia: continuamente descritto e cancellato; che le onde e i venti, le convenienze e le aspirazioni allargano o restringono.

Quel che un tempo era l'ideale, o la fede partitica in certi casi, non è da lunga pezza d'impedimento più alle più ardite girovolte. La politica è uno short message, un arte secondaria del propagandar se stessi. Ed il bello di tutto questo è che per noi, per noi spettatori, non cambia niente. Per noi il gioco è puramente a somma zero.

sabato 23 settembre 2023

"Roseto ha perso il sorriso"

Vanessa Quaranta e Teresa Ginoble
ROSETO. “Roseto ha perso il sorriso”, by Vanessa Quaranta, presidente dell'associazione “SiAmo”. Con questa frase, che racchiude un po' il senso dell'operazione, è stata presentata questa mattina al “Lido Celommi”, la costituzione dell'omonimo gruppo politico “SiAmo-Roseto” anche in consiglio comunale, ove sarà rappresentato da Teresa Ginoble.

Il senso dell'operazione, si diceva. Per cercare di recuperare un fare politica che oggi è purtroppo perduto in città. Una politica che non sia scontro, cioè, ma confronto sulle cose. Non sia un “l'ho detto io e tanto basta”, ma dialogo. Non sia estremismo-social, ma moderazione. Non sia arroganza, ma rapporti umani. Non sia cattiveria politica, ma considerazione delle esigenze delle persone.

E con questo spirito "SiAmo" vuol guardare anzitutto all'urbanistica, cioè all'arte di costruir-bella la città, senza “muri a mare”. Guardare al sociale, per aiutare chi ha bisogno, non per soddisfare le aride cifre dei bilanci. Guardare alle manutenzioni e non “all'aria di disinteresse” che SiAmo riscontra ad esempio nella cura del verde pubblico. Guardare ai parcheggi, acquisendo l'area delle ferrovie come era stabilito qualche anno fa e non ripensarci magari lasciando che vada in mani private. 

Ed ancora, togliendola qualche barriera architettonica, invece di assistere ad altre che si creano per le sconnessioni nei marciapiedi non riparate. Recuperando all'antico splendore la biblioteca civica e attuando davvero delle politiche per i giovani e non per i “Tavoli” più o meno istituzionalizzati.

Insomma, “SiAmo” nel verso di una comunità tranquilla ed operosa e non di un arido contrapporsi quotidiano tra un noi ed un voi, mentre la città assiste a cosiddette “piazze a mare” aliene alla memoria storica dei luoghi e strade che dovrebbero collegarla all'interno (ad esempio in località "Coste Lanciano") dove in cinque mesi di chiusura al traffico si vede appena qualche muretto di contenimento e niente più. “SiAmo”, allora, quasi un'altra Roseto, che mira alle persone nel loro essere e non all'astrazione social-mediatica con cui si cerca di sostituirne bisogni, ansie, legittime aspettative per il futuro.

sabato 16 settembre 2023

Quando la gente non protesta in realtà non sai come la pensa

ROSETO. “Ma tu cosa pensi realmente di questa variante per i palazzi sul lungomare?”, mi chiedeva questa mattina un amico che non è di Roseto, ma la frequenta molto. Bhé, qualcosa ho scritto in merito. Provo però ad esprimere il mio pensiero (che è solo mio) nel modo più chiaro che in questo momento mi viene.

Sono convinto infatti (ma spero di sbagliarmi) che alla maggior parte delle persone del panorama delle colline che si gode dal lungomare e che è in pericolo (secondo la Sovrintendenza) non interessi granché. Tanto chi passeggia sul lungomare non guarda il panorama, ma semmai lo schermo del telefonino. E poi l'ambiente come godimento estetico non ha mai riscosso il plauso delle folle in Italia. Assai meno, ad esempio, di quanto possa interessare l'ultimo modello di uno smartphone o la ricerca di un buon aperitivo, che sono soddisfazioni ben più concrete e raggiungibili.

Alla gente oggi piace piuttosto l'ambiente inteso come tartarughine, orsacchiotti, lupacchiotti e quant'altro. Correre dietro a questi simpatici animali, infatti, non da fastidio a nessuno e fa piacere a tutti. Quando ti scontri con interessi che nemmeno si vedono, ma sono ben immaginabili, non avrai mai l'appoggio del popolo. Se ti va bene, potrai contare sulla sua indifferenza. Per cui non credo che chi fa queste varianti urbanistiche perda consenso, magari non né gadagna, ma perderlo sicuramente no. Del resto i grandi borghesi illuminati di fine Ottocento, che ci hanno lasciato pinete e ville che oggi ammiriamo, lo hanno fatto per il popolo, ma non certo con il popolo. La difesa del paesaggio è un imperativo morale, non politico: perciò un imperativo per pochi.

Sbaglierebbe però l'attuale amministrazione a misurare la sua popolarità dalle mancate proteste, peraltro ormai in disuso in tutt'Italia. Roseto poi è sempre stata così: non ha mai protestato, perché in fondo qui si sta bene e c'è il mare. La gente, inoltre, non ha nessuna voglia di esporsi e farsi catalogare come quelli che sono contro. Ed è del tutto comprensibile. Tuttavia esiste un passaparola, uno borbottio sotterraneo, un sussurar profondo che non è per niente favorevole a chi amministra in questo momento. Loro preferiscono non ascoltarlo e fidarsi dei social. Ma gli umori sotterranei, a chi ha orecchio politico per ascoltarli, ci sono.

Dove porteranno non saprei. La situazione però si sta facendo interessante.

P.s.: vediamo anche gli sviluppi giudiziari di vicende come quelle del Regolamento consiliare o questa stessa della variante urbanistica. Potrebbero portare ad esiti politici sorprendenti.

In Inghilterra accetterebbero scommesse


ROSETO. Come era facile prevedere, la cosiddetta variante del "muro a mare" è passata senza problemi in consiglio comunale. 

Fossimo nelle isole di Sua Maestà britannica, già si sarebbero scatenati i bookmaker per puntare su quanti (e quali) permessi di costruzione saranno rilasciati nella finestra temporale che potrebbe aprirsi tra quando l'atto apparirà all'albo pretorio fino all'eventuale intervento del TAR.

I consiglieri dell'opposizione, infatti, hanno preannunciato ricorsi. 

giovedì 14 settembre 2023

C'era una volta il lungomare

ROSETO. Che sia uno scalone o uno scalino, che si arretri di tre metri o si tiri dritto la facciata, che sia un piano in più o ancora di più, qui si tratta di capire quale lungomare potremmo avere di qui a qualche anno. Visto che domani, venerdì 15 settembre, al consiglio comunale sarà con tutta probabilità approvata a passo di carica la variante urbanistica detta anche “muro a mare”.

Un lungomare magari dove eventuali nababbi indigeni o circonvicini potranno togliersi lo sfizio del super-attico esclusivo da cinque zeri dopo i numeri primi, da ostentare chissà mai quale status-symbol in qualche festicciola vip ogni tanto. Un fuori-scala non solo urbanistico ma sociale. Un lungomare vale a dire da contrapporre idealmente a quella “Corea” ove basta invece qualche murales super-istituzionalizzato a far contenta la riqualificazione.

Insomma si, una Roseto di serie A ed una di serie B, che tanto piace al popolo-di-oggi, già di suo ben educato ai like sui pezzi stile influencer-social e che tantissimo si confà ad una visione iper-liberista da loden della politica, che ha qui tra l'altro eminentissimi rappresentanti abilissimi nel politicar dall'ombra. E del resto è un ombra fisica quella che i palazzi proietteranno sulla spiaggia, un tempo popolare ed ora già recintata a dovere nella rigorosa esclusione estiva dalla passeggiata (ex)al mare.

Un modello socio-urbanistico questo che lascia attoniti tre ex-sindaci, tutti i consiglieri di minoranza, un comitato cittadino di tutela e che fa scrivere alla competente Sovrintendenza che il paesaggio ne uscirebbe più che compromesso. Ma loro andranno avanti. Con la consueta baldanza. Con il tipico rifiuto al dialogo. Con il massimalismo radicale, invero una novità assoluta questa nel panorama politico locale.

Quella sottile linea tra l'imprevisto e l'errore

Che poi la questione lavori pubblici, nel Bel Paese, pare funzioni così. Si fa un bel progetto. Chiamando fior di tecnici. Che ovviamente presentano relativa parcella. Si dota quindi il progetto di tutti i pareri burocratici, asseverazioni e certificazioni d'obbligo. Alla fine l'elaborato attesta che quella cifra, certificata, calcolata, dettagliata, è sufficiente per eseguire quei lavori altrettanto disegnati, dettagliati, previsti. Per prudenza (e per norma) s'inserisce anche una quota per eventuale imprevisti.

Bene. Si consegna l'opera. Si posa la prima pietra. Si benedice il tutto. E, poco dopo, scattano degli imprevisti così tanto imprevisti che la cifra pattuita non è più sufficiente. I lavori si bloccano. I tempi saltano. Comincia il valzer delle varianti e la classica richiesta di nuovi fondi. I soldi non bastano per finire i lavori, gridano i sindaci, i politici e gli apparati che pur quegli atti avevano approvato, sottoscritto, vantato e garantito come esenti da qualsiasi errore, tacciono invariabilmente.

Va così. Non c'è niente da fare. E va bene, più o meno, a chicchéssia.

mercoledì 13 settembre 2023

Riassunto di giornata

ROSETO. Quindi oggi si è appreso, nell'ordine:

- che ai professionisti del settore piace la rottamazione fiscale. Chissà perché, ma se ne aveva quasi il sentore;

- che ai ragazzi di Cologna Spiaggia non interessa nulla non avere la palestra. C'è solo una piccola disparità di trattamento con quelli di altre scuole che di una palestra dispongono, ma non fa nulla: tanto ve li recapitano in modalità trasporto alla bisogna. E poi ormai le disparità sociali sono sdoganate;

- che in quel che resta del consultorio familiare, alle 10 di questa mattina non c'era nessuno in attesa. Ma non sarà che i servizi rimasti a Roseto sono così minimi-minimi che quasi non servono a nessuno?

- che un influente onorevole-rosetano è affranto per gli infortuni sul lavoro (oggi altri caduti in Abruzzo), ma dal suo comunicato non si capisce cosa abbia fatto prima per il caso concreto avvenuto oggi appunto, né cosa farà in futuro. Afferma solo che si dovrà riflettere. Buona riflessione.

Che dire: si è proprio sollevati da tali notizie.

lunedì 11 settembre 2023

E se sbagliassimo noi?

ROSETO. È dunque Notaresco la sede (provvisoria) di uno dei servizi più gettonati del consultorio familiare, quello delle visite ginecologiche. Gli altri restano a Roseto, nella “Casa Rosa”, che tra l'altro il sindaco Nugnes in un primo tempo sembrava non propenso a concedere per tale usi. Ma all'evidenza balza all'occhio che questi consultori non sono più ormai quei “simboli” delle conquiste femminili di tanti anni fa. Eccetto qualche protesta più che altro in ambito politico, le donne di Roseto o sono molto pazienti oppure di questi servizi un tempo assai simbolici non sentono poi così tanto la mancanza. Del resto soprattutto le ragazze hanno spesso la macchina ed andare a Notaresco per loro non è un problema. Il che è un bene per il sindaco, naturalmente, anche perché lui ritiene di avere quasi sempre ragione e di saper interpretare benissimo il volere dei suoi concittadini.

Del resto a meraviglia ha colto questo desiderio della cittadinanza, allorché ha esteso anche all'altro lato della Nazionale i parcheggi a pagamento. La formula escogitata, che prevede abbonamenti assai agevolati per i residenti, sembra molto azzeccata, perché dà la sensazione quasi di avere un posto auto “affittato”, quindi quasi personale, con sole 10 euro mensili. Naturalmente non è così, però è probabile scatti quel meccanismo psicologico che porta il “popolo” ad apprezzare la trovata.

Ah, tra parentesi, venerdì dovrebbe passare in consiglio comunale l'approvazione della variante dei “palazzi a mare”. In un colpo solo bocceranno le osservazioni e approveranno la variante. L'opposizione – che voleva il dialogo – si prepari a ricevere una gragnola di impropreri (cosiddetti politici) in Aula.

In attesa di una foto con le tartarughe (sembrerebbe strano, ma ancora non arriva), comincio a pensare che questa storia del “muro a mare” e, ancor di più, quella della rottamazione dei crediti fiscali siano due jolly molto popolari per sindaco e dintorni (soprattutto dintorni). Più contribuenti aderiscono alla rottamazione più i conti del Comune rischiano di saltare, ha detto la ragioneria dell'Ente. Più aderiscono e più siamo contenti, ha risposto la politica. E non ha sbagliato, s'ha d'impressione.

Meditate gente, meditate!

Auguri alle tartarughe (ed a Marco Borgatti)

immagine di repertorio
ROSETO. Marco Borgatti celebra, con un suo comunicato stampa, la nascita delle tartarughe. E la indica a riscatto della Riserva Borsacchio, che lui e le sue guide proteggono. Evviva le tartarughe, quindi, ed anche queste righe ne son liete. Ed ovviamente riconoscono a Marco Borgatti, ed ai suoi intrepidi volontari che hanno audacemente sorvegliato il nido per notti e giorni, ogni benemerenza dell'occorrenza.

Pur sapendo di sfidare un mito, appunto il Marco Rosetano, tuttavia, si ritiene possa esserci la libertà di accampare un... ma! Per quanto faccia piacere a tutti la vicinanza a simpatici animali, infatti, v'è il rischio che quest'ultimi vengano ridotti a “puffi”, elementi da fumetto, oggetti di arredamento esterno-natura. Con una visione della Riserva Borsacchio – tipicamente Borgattiana tra l'altro – tutta turistico-centrica, tutta eventi e tante immagini social.

Un modo d'intendere sia chiaro legittimo e magari produttivo, si badi bene. Ma anche tremendamente “borghese”; tutto orientato cioè al soddisfacimento del gusto estetico di una classe medio-alta. Un ambiente che fa tanto estetica, tanto riduzione di animali a mascotte, tanta immagine social e personalistica. Non so sia l'unica “ricetta” possibile per la riserva Borsacchio e se effettivamente sia efficace. Sta di fatto che è la sola in campo, ovvero non essendocene altre di idee, stante anche l'indubbia capacità e fiuto mediatico di Marco (Borgatti), finora pare aver di successo.

Auguri alle tartarughe, comunque.

sabato 9 settembre 2023

Lettera al nipote che non ho


Le scialuppe sono già state tirate in secca dalle spiagge. Anche per mancanza di manodoperanza. Le frotte di ragazzi che hanno passato l'estate a dire “Grazie...”, “Prego...”, “Si accomodi”... “Che le posso portare...”, eccetera, mentre servon bibite sotto il muso di masse sempre più sgarbate definite con il termine di “turisti”, sono già presi da altri doveri. I doveri scolastici. Ma non è a loro che scrivo. Loro hanno già un'età talmente presa dalla follia dei doveri a senso unico, che non capirebbero. Scrivo al nipote che non ho, avendo avuto la buona sorte di non avere figli.

Scrivo ai bambini di sei anni caricati di un peso scolastico da 40 ore settimanali e passa: 8 ore al giorno, come in fabbrica. Otto ore ogni giorno, per mesi nove, per anni minimo cinque. Chiusi dentro lo spazio di una scuola. Entrare con il buio d'inverno ed uscirne che è già notte. Sempre guardando le pareti di una stanza, al massimo una finestra, un cortile, un androne. Sottoposti a mille pratiche chiamate “extra-scolastiche”, diecimila “corsi” e “momenti formativi” che di formativo hanno sicuramente l'iper-competitività di un protagonismo didattico esasperato.

Scrivo a loro perché se dopo mesi ed anni di questa vulgata scolastica che succhia tempo alla vita; se dopo tale “educazione” o “ri-educazione”, non spaccano tutto nei pochi momenti che gli restano liberi dallo schermo di uno smartphone è un miracolo. Un miracolo dovuto al rimbambimento generale della società, non certo alla natura umana.

Scrivo a loro perché li ammiro: riescono a sopportare una società che li rinchiude in schemi; e in spazi; e in tempi; e in modelli che sarebbero stati inconcepibili appena mezzo secolo or sono. Che succhia il tempo libero e organizza la loro giornata come fossero già degli automi. Scrivo a loro per far i complimenti alle doti di resistenza che vantano. Con un'unico interrogativo: fino a quando? E soprattutto, fino a quale punto?

Buona domenica!

giovedì 7 settembre 2023

La tartaruga tira più dell'inceneritore?

Francesco di Giuseppe (foto repertorio)
ROSETO. D'accordo, non avrà il fascino levatrice di una tartaruga in stato interessante, però è pur sempre un impianto tipo inceneritore che invece preoccupa molto ad Atri ed a Pineto. A Roseto no, pur potento sorgere l'impianto a due passi dal confine municipale. 

Eppure, in Regione, si sta cercando di applicare al caso una procedura semplificata che preoccupa. Eppure, il piano regionale dei rifiuti esclude la realizzazione di impianti a meno di 500 metri dai centri abitati, e qui nel raggio del mezzo chilometro ci sono circa 40 abitazioni con 200 residenti, qualche ristorante ed una struttura per disabili. Eppure, questo sarebbe il primo impianto piccolo che brucia plastiche, il che è allarmante. Eppure, potrebbe essere un precedente per una serie di impianti consimili piuttosto spaventosa. Eppure, non sono lontane aree protette. Però, sì, la tartaruga, ammettiamolo è un'altra cosa.

Così del rischio di quest'impianto si sta occupando a Roseto solo il consigliere di Fratelli d'Italia, Francesco di Giuseppe, il quale sta facendo quello che può, non aiutato da nessuno, pare: né dal sindaco Nugnes, né dall'onorevole Sottanelli, né dalla presentissima ovunque presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, né l'assidua co-presenziatrice di quasi tutte le conferenze stampa, Simona di Felice. Marco Borgatti no, lui è assente giustificato: presidia il nido tartarughe.

Per un week end Castellaltese

TERAMO. È una piacevole sorpresa, almeno per queste righe, apprendere che Castellalto - comune di circa 8 mila abitanti con territorio a cavallo tra le valli del Vomano e del Tordino - coltiva una fertile passione astronomica, tanto da aver intestato una scuola niente meno che a Margherita Hack.

Della cosa si è parlato stamane nella sala conferenze del "BIM" di Teramo, ove il sindaco di Castellalto, Aniceto Rocci, l'assessora alla cultura, Valeria Manelli, insieme alla Consulta giovani del Paese, hanno presentato "L'Abruzzo book festival". Una manifestazione questa che, nel week end 9-10 settembre, animerà il borgo storico con appuntamenti di livello sul tema "Universo-Metaverso".

Astrofisici come Umberto Guidoni, insieme a sociologi e scrittori, dal Belvedere del Paese, daranno vita ad un incontro tra musica, letteratura e writers, che intende rilanciare la manifestazione ed il borgo stesso in questo tempo da post pandemia carico di interrogativi ed ansie per il futuro. 

Partendo da un punto fermo: il sapere, il dibattere, il confronto. Al cospetto del panorama unico della collina teramana che traguarda la marina.

mercoledì 6 settembre 2023

Ma l'onorevole Giulio (Sottanelli) che ne pensa del cosiddetto inceneritore?

ROSETO. Si è svolta questa mattina la conferenza dei servizi in Regione Abruzzo per la richiesta di autorizzazione del coinceneritore di Casoli di Atri, a due passi da Roseto.

Sembra che il tutto sua stato rimandato di una settimana. L'argomento è seguito dal consigliere comunale rosetano, Francesco Di Giuseppe (foto), di Fratelli d'Italia. Che nel marzo scorso presentò una risoluzione in consiglio comunale per chiedere al Sindaco, Mario Nugnes, di produrre osservazioni come fatto dai comuni di Pineto ed Atri.

Senonché, pare che su questa vicenda sia sceso il silenzio assoluto. Dal Comune su tale inceneritore non si pronuncia verbo. Eppure, ad esempio, l'onorevole Giulio Sottanelli è attentissimo alla questione ambientale quando si tratta della superstrada Teramo-Mare. 

Nel caso dell'inceneritore, invece, qual è la sua opinione? E quella del consigliere Addazzi? E quella di "Azione" di Roseto? No, tanto per domandare, eh!


Rottamate gente... rottamate!

un momento della conferenza stampa
ROSETO. Che poi uno dice: se non ci fosse Enio (Pavone) in Comune a Roseto bisognerebbe inventarlo! Confesso: stamattina sono andato per lui alla conferenza stampa sulla cosiddetta rottamazione fiscale. Mi volevo godere uno dei suoi proverbiali attacchi all'opposizione, stile quello dell'altro ieri sull'urbanistica. Ma mi ha deluso. Primo perché la “location” era cambiata, si era abbassata di due piani: dal terzo al primo del Palazzo di Città. E già questo mi faceva presagire un Enio più... istituzionale. Poi perché la materia era diversa, vale a dire la "rottamazione" delle cartelle esattoriali municipali.

E difatti, sono rimasto deluso. Si, è vero che il mio-quasi-coetaneo (veramente io sono più “giovane” di due anni) Enio ha parlato sei volte più dell'assessora al ramo, Zaira Sottanelli, e quattro volte più del sindaco, Mario Nugnes, il che la dice lunga, ma purtroppo per me, aveva smesso i panni del giurista e quelli dell'urbanista dell'altra mattina per indossare la giacca del tributarista, che è il mestiere che fa da 40 anni, come ha ricordato lui stesso.

Così l'unica cosa che mi rimane da dire qui la riassumo nelle seguenti battute: ma Caro Enio, può darsi pure che nel merito è come dici tu, che queste cartelle il Comune non l'incasserebbe mai, ma qui si parla di 5 mila posizioni per così dire debitorie per circa 15 milioni di euro (lo hai detto tu stesso). Ora, pubblicizzando lo strumento con una conferenza stampa e poi con un incontro pubblico già in programma, fai un invito aperto alla gente a rottamare. Avvicini cioè quello spauracchio messo nero su bianco dalla ragioneria dell'Ente, che più gente aderisce alla rottamazione più il rischio che i conti del Comune registrino un bel buco aumenta. Quindi, l'invito ad approfittare di quest'occasione accresce e non diminuisce il rischio del buco.

Ma su questo Enio è categorico: non succederà: non vi sarà buco. E speriamo abbia ragione, perché quando fu sindaco lui un bel buco nel bilancio (a detta del suo successore, Sabatino Di Girolamo), pare l'avesse procurato. Comunque lasciamo stare. Perché “l'amico” Enio (e si, con lui si può discutere, perché è sanguigno ma non rancoroso) ha detto che caso mai ne avessi bisogno mi curerebbe lui la pratica con il Comune. E, se di poco impegno, lo farebbe anche gratis, come usa con molti suoi clienti rosetani che non possono pagare.

Ecco, non mi pare di avere insoluti con l'Ente. Nel caso saprei a chi rivolgermi.

lunedì 4 settembre 2023

Solo una noticina, please (sempre sui palazzi del lungomare)

ROSETO. Si può proporre alla pubblica riflessione, pacatamente, una piccola noticina sulla conferenza stampa di stamattina circa la variante cosiddetta dei palazzi sul lungomare? Bene. Ci sono, sul caso delle norme da applicare per la sua approvazione, due interpretazioni: una la propone la minoranza ed il comitato cittadino (al cui interno – è bene ricordarlo – ci sono valenti avvocati), l'altra l'adotta l'amministrazione comunale con il conforto dei suoi funzionari. La prima è più restrittiva, la seconda assai meno.

Ora, a parte l'esperto giurista Enio Pavone, il quale ha sentenziato con parole irabonde che vale quella del Comune (tra l'altro l'esperto urbanista Pavone Enio ha anche sentenziato con altrettanto tono esacerbato che non c'è impatto ambientale); a parte ciò, è chiaro che entrambe le tesi hanno ragion d'essere proposte. L'unica cosa, però, è che – trascurando Pavone che già sa tutto – non può essere né il sindaco, né la maggioranza, né l'opposizione, né tanto meno queste righe a stabilire quale norma va applicata.

È il classico caso che ci vuole un giudice. A Berlino, a Teramo, all'Aquila o dove si vuole, ma solo un giudice può dire. No, era giusto per chiarire a chi legge. Poi, naturalmente, ognuno può dire la sua, possibilmente non con parole sfacciatamente colleriche.

domenica 3 settembre 2023

DA EMIDIO DI CARLO...

A Cittaducale inaugurato grande dipinto di Enrico Di Sisto

sul ritorno di “Margherita d’Austria” nel 500° anniversario

L’AQUILA. Al termine dei festeggiamenti, nel 500° Anniversario, nel Polo Culturale Margherita d’Austria, il Comune di Cittaducale ha inaugurato la grande tela del conterraneo artista Enrico Di Sisto. La nuova opera misura 233 per 145 e fa luce, ha spiegato a voce (e scritto in una lunga presentazione) il critico d’arre aquilano, intervenuto all’inaugurazione, sulla storia e su quanto la stessa solleciti la creatività artistica nella ricostruzione anche moderna.

La nuova grande tela prende spunto dall’antico ritratto (1562 circa) dell’artista olandese Antonis Mor van Dashorst (Antonio Moro). Di Sisto aggiorna la figurazione dando il prestigioso risalto alla Donna illustre che ha dando risalto ad una vera e propria scena teatrale in cui i valori umani appaiono felicemente integrati nel costume del tempo delle nozze della regina e in quanto anche le trasformazioni del tempo offrono nel linguaggio urbanistico della Città. 

Tra i numerosi interventi: Leonardo Ranalli e Alessandro Cavallari (Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Cittaducale), Gianni Turina (Componente di diritto nel Comitato Distrettuale Lions “Artisti della Solidarietà”), Francesco Buttarelli (Giornalista e critico d’arte) e, quand’anche non previsto dal programma, la Prof.ssa Stefania Di Carlo che, sia pur velocemente, ha tracciato una linea storica degli avvenimenti che hanno segnato il tempo e la vita di Margherita d’Austria.

L’artista ha donato l’opera al Comune di Cittaducale.

Camminando lento-pede nell'automme ante-regionalis

ROSETO. Che poi se uno si fa un giretto per Roseto lento-pede ne vede di cose che sarebbero da fare. Magari prim'ancora di capire se alle prossime regionali siamo di qua o di là. Se dobbiamo strizzar l'occhio agli elettori di destra o di sinistra. Se dobbiamo incolpare ora la ASL ora la Regione ora il governo e financo l'Europa per allenarci nello sport dello scaricabarile per ciò che non quadra.

Vi sarebbe ad esempio da sistemare il lungomare Roma dalla Pinetina alla rotonda sud, ridotto in condizioni pietose. E la pista ciclabile all'incrocio con la stessa rotonda sud, che facciamo? La lasciamo così a collo di bottiglia per sempre? Per non dir del pontile, rimasto a pencolare sul quieto mare ormai da tempo indefinibile. Ed i lampioni delle vie interne, poi? Ier sera passavo in bici per la centralissima via Cavour verso le nove: nemmeno con il coprifuoco dei tempi di guerra sarà stata così buia. Per non dir dei marciapiedi lungo la Nazionale, il cui selciato è sconnesso praticamente sotto ogni alberello.

Ma se allarghiamo lo sguardo oltre-Borsacchio, ovvero nella spiaggia di Cologna, ecco una palestra che attende da 14 anni. Ed ora – udite udite – non apre perché mancano le porte interne, che è pure una contraddizioni in termini: riusciamo a tenerla chiusa anche senza le porte! Ma chiamare un falegname e poi farsi rimborsare la fattura a chi dovrebbe montarle, sarebbe troppo difficile?

Ecco, il sindaco, Mario Nugnes, ieri pomeriggio, durante la festa alla “Corea”, ha detto che mettere “mi piace” sui social è segno che “una cosa piace”. Se a lui basta quello, se gli son sufficienti i like, buon pro gli porti. Però se cadi dentro una buca di viale Roma, non so se ti piace. Se pesti un escremento in una via buia, forse non esclami: mi piaceeee!!! Se rimani incastrato nella strettoia della rotonda sud, non sprizzi di... mi piace! Se inciampi nelle mattonelle rotte dei marciapiedi, non esulti sui social. Se la palestra ti è negata... bhè forse qui, potresti dire mi piace, se non sei proprio uno sportivo.

Però, diamine! qualcosa pur facciamola ogni tanto. 

venerdì 1 settembre 2023

Muro contro muro sul "muro" di edifici sul lungomare.

ROSETO. Ping-pong di conferenze stampa sulla questione urbanistica. Domani mattina, sabato, una dell'opposizione. Lunedì, una della maggioranza. È muro contro muro sul "muro" di edifici sul lungomare.

A mo' di promemoria, proverei così ad elencare a me stesso qualche dato di fatto. Ed a condividerlo qui, perché magari d'interesse più vasto.

Primo. La questione dell'articolo 20 dello Statuto comunale. Vale a dire gli amministratori che hanno proprietà loro o di loro parenti entro il quarto grado nella zona interessata dovevano uscire dall'aula al momento del voto. Secondo l'opposizione non l'hanno fatto. Secondo l'amministrazione, nel caso concreto, non era necessario. È una questione legale. Solo un tribunale, se chiamato a pronunciarsi, potrà stabilire. Personalmente credo che l'articolo 20 valga, ma è un'opinione. Ripeto: soltanto i giudici, se chiamati in causa, potranno dire.

Secondo. Il parere della Sovrintendenza. L'opposizione fa molto affidamento su di esso. Forse eccessivo. Intanto il parere è stato leggermente rivisto dalla Sovrintendenza stessa. Poi rimanda al caso per caso. E se il Comune dovesse rilasciare permessi di costruzione a tutti coloro che li chiedono, la Sovrintendenza che fa? Questo si è questo no? Non si può escludere dica di sì a tutti, con le solite raccomandazioni, che solitamente restano su carta.

Terzo. Politicamente parlando questa variante appare sempre più firmata "Giulio Sottanelli". Nel senso che il suo partito la sostiene più di tutti in Comune. Ed un suo assessore la difende a spada tratta. Non lo farebbe mai se Sottanelli non fosse d'accordo. E Sottanelli, con la sua "Azione" è colui che - è tutti i giorni nelle cronache - tratta per scegliere il candidato presidente della Regione per il centro sinistra. Una complicazione non da poco per una parte dell'opposizione.

Piccola conclusione personale. Questo è un argomento tecnico e giuridico. L'opposizione si gioca tutta sul piano legale. Anche perché del "panorama" eccetera al "popolo" in genere interessa fino ad un certo punto. Anzi, una volta in genere il popolo premiava i cementificatori. Ora forse non li premia più, ma nemmeno li penalizza elettoralmente.

Non canterei vittoria, né dall'una né dall'altra parte.