Vi sarebbe ad esempio da sistemare il lungomare Roma dalla Pinetina alla rotonda sud, ridotto in condizioni pietose. E la pista ciclabile all'incrocio con la stessa rotonda sud, che facciamo? La lasciamo così a collo di bottiglia per sempre? Per non dir del pontile, rimasto a pencolare sul quieto mare ormai da tempo indefinibile. Ed i lampioni delle vie interne, poi? Ier sera passavo in bici per la centralissima via Cavour verso le nove: nemmeno con il coprifuoco dei tempi di guerra sarà stata così buia. Per non dir dei marciapiedi lungo la Nazionale, il cui selciato è sconnesso praticamente sotto ogni alberello.
Ma se allarghiamo lo sguardo oltre-Borsacchio, ovvero nella spiaggia di Cologna, ecco una palestra che attende da 14 anni. Ed ora – udite udite – non apre perché mancano le porte interne, che è pure una contraddizioni in termini: riusciamo a tenerla chiusa anche senza le porte! Ma chiamare un falegname e poi farsi rimborsare la fattura a chi dovrebbe montarle, sarebbe troppo difficile?
Ecco, il sindaco, Mario Nugnes, ieri pomeriggio, durante la festa alla “Corea”, ha detto che mettere “mi piace” sui social è segno che “una cosa piace”. Se a lui basta quello, se gli son sufficienti i like, buon pro gli porti. Però se cadi dentro una buca di viale Roma, non so se ti piace. Se pesti un escremento in una via buia, forse non esclami: mi piaceeee!!! Se rimani incastrato nella strettoia della rotonda sud, non sprizzi di... mi piace! Se inciampi nelle mattonelle rotte dei marciapiedi, non esulti sui social. Se la palestra ti è negata... bhè forse qui, potresti dire mi piace, se non sei proprio uno sportivo.
Però, diamine! qualcosa pur facciamola ogni tanto.
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