mercoledì 21 giugno 2023

Teramo-Mare: in attesa del metaverso, spediamo la palla a Marsilio

ROSETO. In attesa del metaverso, quando le auto saranno sospinte nei retaggi di una trascorsa civiltà e tutti vivremo nel virtuale; sa che c'é: spediamo la palla al presidente della Regione, il “Meloniano doc”, Marco Marsilio: solo lui può alzare il pollice in un senso oppure nel viceversa. In sintesi non autorizzata, sembra questa la soluzione (!) trovata dall'ennesima seduta ennesimamente straordinaria sull'avversata questio dell'ultimo tratto della Teramo-Mare.

Intendiamoci: fossi un agricoltore di Cologna e mi trovassi la “terra” spaccata in due dalla progettata via, “porterei le fiamme”, come si dice da queste parti quando uno è arrabbiato. E magari mi rivolgerei al politico di riferimento per cercare di bloccare l'opera. Ovvio che, abitassi a dieci chilometri dal luogo e non facessi l'agricoltore, la cosa mi tangerebbe molto meno. Con il massimo del rispetto per la protesta di chi è intaccato direttamente nella carne viva, dunque, molte cose nel “caso” politico di questa strada non sembrano andare nel verso giusto.

Innanzitutto la posizione dell'onorevole Giulio Sottanelli. Dall'autunno non fa che dire che è contrario all'opera. Lo ripete in ogni consiglio comunale “straordinario” che, a sua volta, si ripete dall'autunno. Lo dice lui che – come nota Francesco di Giuseppe, consigliere di Fratelli d'Italia – ha fatto una campagna elettorale a suon di spot-sulle-opere-stradali. Ma lasciamo stare. Un conto, infatti, è essere d'accordo – cito a caso – sul ponte di Messina, che sta ad 800 chilometri, altro sulla strada che ti passa sotto casa e davanti la porta dei tuoi elettori.

Tuttavia c'è una coerenza non espressa in questa posizione diciamo ecologista ad trattum (a tratti), peraltro stridentissima con la pregressa convinzione stradista-asfaltista testé ricordata. La coerenza è questa: mettiamo che tra dieci anni saremo tutti nel metaverso. Del resto l'amministrazione comunale di cui Sottanelli è politicamente e elettoralmente uno dei maggiori patrocinatori, nel metaverso non prova già a stare quotidianamente soprattutto attraverso uu'incessante propaganda social? Allora, in tal metaverso cosa ce ne faremmo delle strade? Non già i mega-ricchi, per i quali tra l'altro nel frattempo si avrà cura di far costruire super-attici con vista esclusiva e privata del mare, potranno raggiungere le loro suite con bici elettriche o trenini a pile, o magari tramite taxi, elettrico ca va sans dir?

E tutti gli altri che super-ricchi non sono? Bhé si arrangino. Magari gli elargiremo un trattore a vapore di terre... rare!

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