Mirella Lelli |
Il Festival è stato fin dall'inizio ideato dall'associazione “Padre Candido Donatelli”, stamane rappresentata dal presidente, Mario Orsini e dal vicepresidente, Gianni Tancredi. Un sodalizio, questo, che trae origine dalle feste della “Madonna dello Splendore”, molto sentite a Giulianova. Difatti le feste-popolari, la musica-in-piazza, quindi le bande hanno una storia molto radicata nella cultura-popolare abruzzese. Si può dire siano nate insieme alla nostra economia-agricola, in pratica primaria fino agli anni '50 del Novecento. Hanno poi diversamente accompagnato tutte le evoluzioni sociali rimanendo in qualche modo vitali anche nei nostri giorni due-punto-qualcosa.
A Giulianova la tradizione ha radici lontanissime, risalenti all'ultimo quarto dell'Ottocento. E si intreccia con la religiosità cattolica, altro elemento cardine della storia locale specie nell'esperienza d'ordine “Cappuccino”, ancor oggi molto presente in città. Padre Candido Donatelli, cui è intestata appunto l'associazione, era un cappuccino molto attivo a Giulianova anche nel campo culturale. Non a caso sono a lui dedicati fondi librari nella biblioteca giuliese che portano il suo nome.
Insomma, un festival che non nasce dal nulla. Ma da un substrato di cultura locale molto forte, che rende superabili anche le inevitabili difficoltà organizzative ricordate stamane in conferenza stampa. Una lunga vicenda allora che fa auspicare all'assessore municipale al turismo, Paolo Giorgini, un più ampio riconoscimento regionale della manifestazione. Il cui programma è comunque reperibile anche in rete, grazie ai siti-web del comune di Giulianova e dell'associazione medesima. Si inizia martedì 23 maggio e si andrà avanti fino alla premiazione clou domenica 28 maggio.
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