mercoledì 26 aprile 2023

Così virerà la storia? Si spera di no, ma si teme di si

ROSETO. Immaginate un domani non troppo domani. È un pomeriggio d'inverno. Quei pomeriggi chiari, sereni, luminosi. Sono circa le 15:00. Tra poco il sole tramonterà. Decidete di fare una passeggiata sul lungomare di Roseto. Per assaporare un po' d'aria buona. Cosa vedete?

Bene, se procedete da sud verso nord, alla vostra destra vedete una serie di spazi strutturati. Non sono liberi. Una volta c'era la spiaggia. Adesso non vedete spazi aperti. Solo luoghi di consumo. Dove si va per mangiare e scappare. Si cucina da tutte le parti. Non sono luoghi per stare, indugiare, respirare, offrire relax alla mente. Non più. Luoghi commerciali e basta.

Alla vostra sinistra, dove un tempo potevate scorgere le colline, ora potete ammirare solo muri di palazzi molto alti. Che tra l'altro provocano un cono d'ombra sul marciapiede già nel primo pomeriggio. Non siete invogliati a proseguire. Anche perché non c'è nessuno in giro. Questi palazzoni, infatti, sono pieni d'appartamenti costosissimi, abitati solo d'estate. Una desolazione.

Allora magari vi chiedete. Ma al tempo, si tentò di fermare tutto questo? Si, qualcosa si fece. Ma tenete conto di una cosa. Quella era la cultura di una parte del potente mondo imprenditoriale dell'epoca. E quella particolare cultura dell'investimento immobiliare si trovava perfettamente in congiunzione astrale con il sentire profondo della giovane classe politica dell'epoca, che la sposava in toto. E siccome spesso i pianeti si allineano per congiurare contro il paesaggio, quella giovane classe dirigente politica dell'epoca aveva anche un ottimo rapporto con una parte del mondo ambientalista di allora. Tanto si trovavano, giovani politici e giovani ambientalisti, da fare insieme anche dei simpatici girotondi sulla spiaggia. Poi si facevano le foto e le propagandavano sorridenti. Si chiamavano selfie-dimostrativi.

Tant'è. Piuttosto deprimente, ma così pare che andò la storia.

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