domenica 19 marzo 2023

E il Liceo dove lo metto... dove lo metto... qui o là?

ROSETO. Quando andavo a scuola, negli anni '70-'80 del Novecento, c'era ancora la corrente “funzionalista”. Insegnava che le città industriali andavano disegnate per zone (il famos zoning italianizzato in zonizzazione razionalista). In base al principio qui c'erano le case e lì le fabbriche e d'altra parte il verde ed i servizi, tra cui le scuole. Era un principio con padri nobili, da Gropius che ne fu tra i vati in Germania al Piccinato in Italia, tra l'altro autore – per stare qui vicino – del progetto dello stadio “Adriatico” a Pescara nel 1955.

Influenzato da quei principi – che avevano anche un corrispettivo politico, basti dire l'Eur fascista a Roma o i piani di ediliza popolare della Bologna del sindaco comunista Zangheri – quando otto anni fa si pose il problema del liceo Saffo a Roseto e l'amico William di Marco, insieme all'allora preside del “Moretti”, Elisabetta di Gregorio, propugnarono l'idea di localizzarlo in Voltarrosto, scrissi un resoconto di una loro conferenza stampa in cui questa tesi mi sembrava avere delle ragioni (il post è ancora recuperabile in rete, anche se io l'ho perso, perché l'altro giorno una cara amica me ne ha fatto avere copia).

Sono ancora della stessa idea? Si e no. Anzi, un po' più no che si. Perché? Primo perché sono passati otto anni, ed il mondo cambia ed io pure. La città razionalista, inoltre, è definitivamente archiviata dalla fine dell'era industriale e l'avvento dell'età informatica. Secondo perché mi sono reso conto che non puoi prendere solo il principio funzionalista, guardare solo ai dati tecnico-economici. C'è anche una questione simbolica. Ed una sociale. Ed entrambe quest'ultime militano per una soluzione non dissimile dall'attuale, ovvero un liceo nel centro di Roseto, nella parte bassa o della spiaggia come si dice.

Si badi bene: questo è un discorso solo teorico. Che lascia da parte gli interessi, che invece sono decisivi nell'urbanistica. È quindi un discorso di pura astrazione. Ma se oggi mi dovessero dire, come un quiz, dove vorresti il liceo “Saffo”, proverei ad elencare le ragioni dell'una e dell'altra soluzione, propendendo però con l'animo, se non con la mente, per chi vorrebbe restasse nella città bassa o consolidata. Meglio ancora lascerei la soluzione aperta, ad un dibattito sicuro e forse ad un referendum consultivo che credo lo Statuto comunale permetta in materia.

Ecco, io non ho la soluzione. Ho dei ragionamenti. Essendo ormai al punto della vita che non più dai postulati o dalle ideologie fa derivare la sintesi, ma dal confronto aperto che certo da qualche parte si deve pure ancorare, ma non saprei da dove. Fermo sempre restando che non vi siano interessi di bassa lega, che tra l'altro non conosco. Ed un punto di partenza mi pare questo: a Roseto centro non possono certo esserci solo case, per di più spesso seconde case. Che ci sia un liceo ad inframmezzare, insomma, non sarebbe male. Altrimenti lo zoning lo facciamo alla rovescia. E se fallirono – perché fallirono – i maestri nel razionalizzare le città figuriamoci i discepoli, per di più dell'ennesimo grado.

Buona domenica

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