giovedì 8 dicembre 2022

“Niente bus per i nostri figli”

ROSETO. C'è una parola nella nota con la quale Giovanna Forti annuncia un'originale manifestazione di protesta per chiedere un semplice bus a servizio di alcuni ragazzi portatori di disagio; un semplice pullmino che li accompagni in un centro vicino Roseto dove trovano dei benefici fisici e psicologici. La parola è “umiliazione”.

E si, perché questo minimo servizio, questo piccolo bus, questo insignificante aiuto che intaccherebbe un infinitesimo delle laute finanze di enti peraltro ricchissimi di risorse europee; questa briciola di solidarietà non viene concessa. Negli anni scorsi il pullmino veniva dato. Ora non più. Ora basta. Malgrado le richieste, le domande, quasi le suppliche. E non viene dato da una politica che si vanta di essere per il sociale; che pretende di venir rimirata come inclusiva; che sponsorizza eventi nel campo della disabilità; che si approssima ad un Natale in forma anche ecclesiologicamente pomposa.

Non si vorrebbe ritenga tale politica i “numeri” di codesto caso irrilevanti. Non si vorrebbe consideri questi genitori, a volte anziani, cittadini di seconda serie. Non si vorrebbe sia interessata poco o nulla a questa esigenza umana, civile, democratica. Certo non di livello per rappresentanti del Popolo nelle istituzioni e men che meno nelle aule parlamentari. Scherziamo, “quattro” ragazzi che purtroppo hanno avuto ed hanno problemi seri nella vita, cosa sono rispetto ai gravossissimi, improbi, prestigiosi loro impegni istituzionali!

Ma se un giorno mai tal politica dovesse ritoccar terra; ridiscendere dall'olimpo nel quale si ritiene issata; dall'eretteo d'ove propala verbo; dal trono dal quale, come novella monaca della santa inquisizione, reprime reprobi magari da semaforo; se mai dovesse capitare la ridiscesa, forse avrebbe qualche difficoltà a riconoscere la realtà vera che è purtroppo vita vissuta di alcuni in particolare.

 Triste, tristissimo, ma tant'è!

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