Fingiamo di avere a Roma un governo nuovo ed invece è la copia sbiadita del precedente, con qualche venatura cosiddetta “identitaria” per non sembrare proprio il medesimo. Facciamo finta che la guerra tanto cara al nostro caro Uomo a Kiev non duri chissà quanto, come invece è probabile, ed anche se finisse domani il mondo ballerebbe ugualmente sull'orlo del baratro con conseguenti spese militari destinate ad aumentare sempre più a danno – guarda un po' – ancora dei non-ricchi.
C'è, qui da noi, chi discetta a favore di social-video sugli angoli dei tavoli del potere municipale e chi non si accorge di possibili infrazioni del semaforo-grande-fratello che fa strage di punti-patente e tosa i portafogli dei malcapitati auto-passanti, naturalmente con più danno per i non-ricchi, sempre loro!
Comunque fuori piove. C'è l'allarme dell'allarme, più allarmato che allarmante. Ma noi si campa felici, perché presto avremo un sito-web turistico che costa 80 mila euro spesati, si dice, dalle tasse che pagano i turisti.
Allegria, diceva un saggio presentatore di spettacolo del '900.
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