venerdì 20 maggio 2022

Opposizione, vade retro!

ROSETO. Et voilà, giovedì 26 maggio si torna in Aula. Per approvare, stavolta senza complimenti, l'aumento della tassa di soggiorno, stoppata dal Tribunale amministrativo (TAR). Il sindaco, Mario Nugnes e la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti, così hanno deciso. Si va allo scontro duro, frontale, con una parte dell'opposizione, quella che fa capo a Teresa Ginoble (cosiddetta area “Ginobliana”) ed a Francesco di Giuseppe (Fratelli d'Italia), rei di aver invocato appunto il TAR.

Il comunicato di battaglia lo ha diramato oggi lo stesso Nugnes. Accusando in pratica quella parte dell'opposizione di essere anti-patriottica, ovvero anti-cittadina. Insomma, questi due o tre moderatissimi consiglieri avrebbero ordito una specie di cospirazione politica allo scopo di frenare l'aumento della tassa (di soggiorno) e con essa le magnifiche e progressive sorti della città intera. Un'affronto quasi da corte marziale della politica dunque, che verrà duramente fatto scontare in Aula rispondendo colpo su colpo per ogni emendamento che si avrà l'ardire di discutere.

E vabbé, si direbbe, al cattolicissimo sindaco Nugnes piace la politica muscolare. È una scelta, che fa anche il paio con una certa “esopolitica”, se vogliamo derivare il termine dalla chimica. Vale a dire ad ogni azione deve corrispondere una corrispondente dose di propaganda (politica), come se fosse appunto l'effetto di una reazione a catena.

Perché poi nel merito si stenta a capire l'utilità di tale prova muscolare. Lo stesso Nugnes, infatti, attribuisce la bocciatura del TAR ad un mero errore formale. Ed allora uno si chiede: ma chi lo ha mai fatto questo errore, benché formale? I fatti direbbero che l'errore lo ha commesso lui e la presidente Recchiuti, che avrebbero poturo fare allora ciò che vogliono far ora: cioè discutere gli emendamenti uno ad uno. Ma se l'errore, benché formale, è loro, la colpa, però, sarebbe di Teresa Ginoble e Francesco di Giuseppe. Che si sono permessi di accorgersene, cioè di svolgere il loro ruolo di consiglieri e sottoporlo alla valutazione di un tribunale della Repubblica italiana.

E sì, così va il mondo oggi: sbaglio io, ma la colpa è tua.

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