venerdì 6 maggio 2022

Come ti sciupo una vittoria: il caso della scuola “Romani”

ROSETO. Se fossi un genitore e mi dicessero: vorresti che tua figlia/figlio frequentasse una scuola costriuta quarant'anni fa o una realizzata oggi risponderei, ovvio, che mi piacerebbe una scuola attuale. Da cittadino, più semplicemente, dico che sarei contento di vedere al posto della scuola media “Romani”, un bel edificio, ben disegnato, fatto bene, che costi il giusto. Sono contento, quindi, che il sindaco, Mario Nugnes, ed i suoi collaboratori abbiano ottenuto questi fondi europei (Pnrr) per costruire lì una nuova scuola. Sono contento, a patto, naturalmente, che sia nello stesso sito, non occupi più del necessario ed appaia come appena detto.

Mi fa piacere anche che ieri, il comunicato ufficiale che annunciava questa che, nei fatti, è una vittoria politica dell'attuale Giunta, usava toni finalmente misurati e non troppo chilometrici. Ma la mia soddisfazione di cittadino è durata poco. Già in serata, infatti, sono partite le autocelebrazioni social in cui, ancora una volta, è spiccato questo straripante (quanto a comunicazione) vicesindaco, Angelo Marcone. Ho visto poi seguire la presidente del consiglio comunale, Gabriella Recchiuti e, immagino, sicuramente seguirà anche l'assessore al ramo, Francesco Luciani e via discorrendo.

Ora, io non capico questo eccesso di protagonismo. Non capisco neanche se rechi il consenso che loro, all'evidenza, cercano. A cosa serve tanto affannarsi a dirsi bravi da soli? Mi sembra come dei primi attori che si affacciano sul proscenio ad ogni battuta dello spettacolo a cercare l'appaluso del pubblico senza aspettare il sipario. Non lo so. Sarà una nuova forma della politica. Ma ho qualche dubbio che funzioni davvero.

Perché vedete, l'esperienza Nugnes poteva (e forse può ancora) rappresentare qualcosa di interessante: un certo adeguamento ai tempi, qualche vitalità, l'entusiasmo della novità. Secondo me – e lo dico spassionatamente – rischiano di sprecarla per incontenibile protagonismo. Manca chiaramente un regista politico e di moderazione. Non può svolgerlo il sindaco perché egli stesso usa lo stesso metodo. Ed allora ecco, soprattutto, questa impressionante auto-propaganda quotidiana del vice, che si è addirittura inventato un marchio-social tutto suo.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Giulio Sottanelli, leader di Azione e vecchia volpe della politica rosetana, di questo modo di operare. Perché, forse, prima o poi il ruolo di regista dovrà assumerlo lui. Non credo, infatti, che possano andare avanti sempre così. Forse ne vedremo delle belle. Ma, ripeto, potessi rivolgere un consiglio da vecchio zio a Nugnes, gli suggerirei di non sciupare così anche quelle che, obiettivamente, potrebbero essere sue vittorie. Non per lui solamente, ma per non svilire il ruolo di una bella cittadina rivierasca, che forse non merita di essere rappresentata da questa continua propaganda a mezzo social.

Ecco, penso che se fossero più parchi, più sobri nel dire, più moderati nel rappresentarsi, se ne avvantaggerebbe la città sicuramente, ma anche loro in fondo. 

Buon week-end!

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