Piuttosto vorrei raccontarvi un episodio “piacevole” occorsomi personalmente qualche sera fa. Dunque guidavo la mia utilitaria lungo il percorso di guerra che è la Nazionale di Roseto. Conscio delle caverne definite buche di quel tratto di via, procedevo pianissimo. Ad un cero punto, però, sento un botto sotto la macchina. Ecco, ho pensato, si è rotto qualcosa. Ma devo esser stato fortunato, perché la ruota è uscita indenne dalla voragine.
In quel preciso momento, nella mia immaginazione si è materializzata una figura mitologica. Una specie di contest che mi è venuto di chiamare Angelo-Mario. Non vi dico cosa gli ho spedito tra me e me perché è irripetibile. Basti riassumere che questa figura astratta della politica, mi appare unire alle naturali doti di inefficienza di pressocché tutte le amministrazioni del Bel Paese, una impressionante capacità di propaganda.
Nel mare di parole che essa genera non si capisce più niente. Ad esempio: se tu chiedi i soldi per ricostruire una scuola, io penso che “quella” scuola vuoi rifare. Ed invece l'ampolla mediatica creata ad arte comincia a balenare che si, ma... se poi, ammesso e non concesso... se quel fiume di milioni si ottiene... Insomma, è lì che bisogna spenderlo o no? Lo puoi spostare, tanto per dire, su un altra scuola o no? Se un alieno me lo chiedesse non saprei cosa dirgli.
Il
contest è dunque abilissimo. Anche la buca, allora, nel contest non
è più buca. Eppoi, ammesso che ti spacca una ruota, che fa? Si
ripara no! Certo, è una bella... rottura! Devi spendere dei soldi,
rimetterci del tempo, eccetera. Ma che vuoi che sia, ad esempio, rispetto
al dramma di Kiev? Nulla. Ed allora sapete che c'è? In questo
contest, in fondo, si ci diverte. Certo, chi più chi meno. E chi per
nulla. Ma che diamine! siamo o non siamo nel mondo delle
disuguaglianze? E che volete? siete incontentabili!
Buon week-end
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