GIULIANOVA. La Fondazione Piccola Opera Charitas, di Giulianova, ha organizzato un incontro di livello internazionale nell'ambito delle scenzie che studiano il cervello. L'iniziativa, infatti, si inquadra nella “Settimana Mondiale del Cervello”. In particolare, l'appuntamento, ospitato a “Villa Fiorita”, ha il suo focus nella cosiddetta “intelligenza emotiva”. Ed è diretta principalmente ai servizi di cura alla persona, che è la materia di cui si occupa proprio la “Piccola Opera” giuliese.
Il comunciato stampa, firmato dalla giornalista Mirella Lelli, da notizia della presenza anche del presidente della Fondazione Piccola Opera Charitas, Domenico Rega, del vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, del sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e del direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia.
Nei saluti introduttivi si è sottolineato la relazione tra l'assistenza, la cura e le crisi del nostro tempo, ovvero pandemia e guerra, nonché del ruolo specifico della Piccola Opera giuliese, in acroninimo “Poc”, in questo mutato scenario. Un ruolo via via cresciuto negli anni, a partire dall'esperienza indimenticata del fondatore, Padre Serafino Colangeli. E questo riferimento fondante porta dritto al concetto dell'empatia, dell'ascolto che era un po' la cifra originaria dell'esperienza stessa. Di qui è breve il salto al carattere d'eccellenza nell'assistenza alle persone con disagio psichico da parte di questa particolare struttura, legata a doppio filo con la storia recente della città di Giulianova.
Si legge nel comunicato stampa: “Forte è stato il grido di allarme degli operatori sul tema della salute mentale, soprattutto per quanto riguarda i minori. La pandemia ha fatto da detonatore, cioè ha moltiplicato e reso più problematiche quelle situazioni di fragilità che in altri periodi avrebbero retto più facilmente”, ha detto Stefano Vicari, ordinario di neuropsichiatria infantile dell’università Cattolica Sacro Cuore.
“Secondo uno studio condotto su oltre 80 mila bambini e adolescenti, l'impatto del covid sulla salute mentale – continua il comunicato – dice che il 20% dei ragazzi presenta un disturbo d’ansia ed il 25% una depressione. Dati esattamente raddoppiati rispetto al periodo pre-covid. La pandemia, infatti, è stato un periodo di forte stress, di chiusura, di limitazioni anche delle relazioni con i propri coetanei e tutto questo sta avendo effetti fortemente negativi.”
“Le
competenze dell’intelligenza emotiva sono importantissime - ha
continuato il professor Vicari - soprattutto per fare prevenzione ed aumentare le difese dei ragazzi e dei bambini rispetto allo stress.
Conoscere le proprie emozioni e saperle gestire aiuta a vivere meglio
le situazioni difficili e ad adattarsi ai momenti di
difficoltà”.
Da domani, martedì 15 marzo, inoltre, sempre a Villa Fiorita, si terranno laboratori di allenamento alle emozioni con la partecipazione straordinaria di Joshua Freedman, tra i massimi esperti al mondo di intelligenza emotiva e CEO di Six Seconds, il più grande network internazionale sull' intelligenza emotiva, partner delle Nazioni Unite (con L'Unicef organizza il Pop Up Festival Festival delle emozioni, del benessere e dei diritti dei bambini).
Insomma, l'impatto dei nostri tempi su di noi comincia a farsi davvero preoccupante.
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