mercoledì 29 dicembre 2021

“Assessori”, tra virgolette... E dall'opposizione, però... Teresa...

Teresa Ginoble
ROSETO. Assessori bis, ter, quater (tra virgolette, naturalmente). Come sono lontani i tempi delle differenze tra giunte e consigli comunali. Cos'era? Il 1993, se non erro. Quando il legislatore, nel por mano all'elezione diretta dei sindaci, aveva pensato che gli assessori fossero “esterni” al consiglio e quest'ultimo ne dovesse controllare ed indirizzare il mandato.

Ma i sindaci italiani, nel loro assolutismo di fatto costituzionale, hanno pensato bene di vanificare, nei fatti appunto, quello spirito del 1993. E come lo hanno fatto? Con un grimaldello semplicissimo e legittimo: le deleghe ai consiglieri comunali. Beninteso, sono appena formali, perché essi delegati non possono deliberare atti che tocchino i cittadini nella sostanza. Rischiano pur tuttavia così di passare per controllori e controllati (e qui si cita il “TAR-Toscana 1284/2004: “Inammissibile confusione in capo ai medesimi soggetti del ruolo di controllore e controllato....”).

Ma non sottilizziamo su tali quisquilie. A Roseto, infatti, il sindaco “civico-azionista”, Mario Nugnes, ha portato all'acme il meccanismo, investendo di delega ben otto consiglieri su dieci della sua maggioranza. Potrebbe sembrare un atto di partecipazione, ma visto in controluce denota forse una non-forza (notate la finezza politichese: non-forza) politica. Non è che il sindaco teme eventuali esplosioni di protagonismo da parte dei suoi e tenta così, con questi incarichi come se piovesse, di incanalare l'eventualità lungo rii irrigui che non bagnino troppo i suoi campi di coltura politica?

Come che sia, che qualche scricchiolio viaggi sottopelle nella maggioranza è convinta la consigliera Teresa Ginoble. La quale, dall'opposizione, ha prima tirato fuori la mezza marcindietro sulla commissione urbanistica, che tocca politicamente il Grande Elettore Nugnesiano, alias Pavone Enio ed oggi, con altro comunicato, ha rimarcato che anche sulla commissione pari opportunità c'è qualche ritiro di troppo. Piacevole sorpresa, finora, questa di Teresa Ginoble. Che fosse combattiva era noto, se ora ha deciso anche di fare l'opposizione come si deve... beh ragazzi, forse ci divertiremo. Teresa conosce Roseto ed i rosetani meglio di chiunque altro. Se fa davvero, sarà un osso duro per deleganti o delegati che dir si voglia!

sabato 25 dicembre 2021

Quando vinsero i neo-ecclesiali

ROSETO. Il cattolicesimo democratico. Il cattolicesimo leggermente a sinistra. Il cattolicesimo militante della chiesa. Il cattolicesimo, direbbero gli storici della democrazia cristiana, “Moroteo” o “Demitiano”, per la prima volta, a Roseto, amministra di fatto da solo. Beninteso, in senso politico-culturale.

Questa componente è sempre stata fondamentale nella politica locale. Ha sempre connotato di sé la vita sociale cittadina. Ha segnato molte espressioni civili e culturali della città. Ma ha sempre dovuto trovare dei compromessi, prima con i socialisti e poi con l'ex-Pci, per governare. Adesso – ed è questa la vera novità politica delle elezioni dell'autunno 2021 – è in sostanza egemone. È vero, ha dovuto cooptare all'interno una fazione ex-socialista, ma questa vale piuttosto in termini numerici, di potere personalistico o di gruppo, ma non avendo una vera corrente culturale dietro, conta relativamente.

Se lo schema reggerà lo dirà soltanto il tempo. Dipende anche da quanto riuscirà ad essere “inclusivo” nei confronti di quella parte del suo stesso mondo che è rimasta tuttavia al suo esterno. Una serie di circostanze fortuite – per la verità piuttosto irripetibili – ha propiziato il risultato dei “neo-ecclesiali”, se possiamo chiamarli così, adattando un neologismo.

In ogni caso, pian piano, questa egemonia comincia a manifestarsi. In modo felpato, come è suo tipico. Eppure, si vede in controluce anche da come è stato impostatato “Il Natale”. C'è un disegno ben costruito. Ed è dolcemente assolutistico, come i Maestri, appunto storici, insegnavano. D'altra parte nessuna alternativa sul piano concreto si contrappone ad essa. Non si vede da dove potrebbe provenire l'alternativa. Da una sinistra che non c'è più in termini egemonici? Da una destra che non c'è mai stata?

Non è da sottovalutare allora quel che si muove in questo strano “centro” rosetano. Soltanto l'impatto con la realtà, che non è rose e fiori per nessuno, è il punto interrogativo. Ma è tutto da vedere, appunto. Anche perché i protagonisti non sono per niente male attrezzati. La cosa si fa interessante. Interessante da osservare, beninteso.

mercoledì 22 dicembre 2021

Buon Natale

Se i servizi pubblici esternalizzati, privatizzati, “appaltizzati”, delle città di questo benedetto Paese ancora si reggono in piedi, non lo si deve né a Draghi né al governo; né ai sindaci né agli assessori; né ai consigli comunali né ai consigli d'amministrazione manageriali.

Se vi arrivano ancora i pacchi ordinati via punto/zero/virgola. Se le aule delle scuole e le corsie degli ospedali vengono ancora pulite. Se i vostri figli vengono ancora trasportati dagli scuolabus. Se molti articoli di stampa vengono ancora compilati da qualcuno. Se qualcuno fa ancora un po' di manutenzioni e, andando andando, fino a quelli che vi mettono ancora la tazzina del caffé sotto il naso...

Se tutto questo avviene è perché in tutte le città, piccole e grandi, di questo benedetto Paese tanti lavoratori e tante lavoratrici (perché sono soprattutto donne le addette ai servizi), ancora si alzano la mattina presto; ancora escono che è buio con il ghiaccio dell'inverno e rientrano la sera piene di gelo nelle ossa che è già buio di nuovo. E lo fanno per paghe che spesso gridano vendetta, a volte offensive per l'umana dignità. Lo fanno onorando tantissimi doveri e non godendo di quasi nessun diritto. Lo fanno chinando la testa perché nessuno rappresenta veramente i loro interessi. E perché l'unica alternativa che hanno è: o mangi questa minestra o salti quella finestra!

È sullo sfruttamento di fatto di questo lavoro che scoppiano di floridità i bilanci aziendali; gonfiano il petto sindaci e politici; fanno la voce grossa commentatori di ogni eziologia.

Ed è a queste lavoratrici che va il mio piccolissimo, personale, inutile Buon Natale.

Non ci sono più i preliminari di una volta!

ROSETO. Nel consiglio comunale pre-natalizio, dai soporiferi preliminari, sembra che l'unica increspatura si sia verificata nella nomina della commissione urbanistica. Stando ad un comunicato diffuso dai consiglieri d'opposizione, Teresa Ginoble e Nicola Petrini, l'amministrazione sarebbe incorsa in un macroscopico errore. Avrebbe infatti in qualche modo tentato di subordinare, nel corpo del provvedimento portato all'approvazione del Consiglio, la commissione stessa alle indicazioni dell'esecutivo, se non del sindaco in persona.

Ora, se le cose stanno così, è davvero un abbaglio amministrativo che nemmeno la più fertile fantasia “riformatrice” saprebbe concepire. Lo sanno pure i sassi, infatti, che le commissioni consiliari (lo dice la parola stessa) sono organi del consiglio sovrani ed indipendenti. Tant'è che la Giunta stessa avrebbe di conseguenza ritirato l'atto e rimandato tutto alla prossima seduta. Circostanza, codesta, che i consiglieri Ginoble e Petrini leggono come possibile primo dissapore politico con il papabile assoluto per la presidenza di quella commissione, vale a dire l'ex-sindaco e neo-consigliere provinciale, Enio Pavone.

Il comunicato stesso dei due consiglieri d'opposizione, tuttavia, pur introducendo questo argomento, opportunamente lo rinvia ad un domani, quando dice: “Solo il tempo svelerà la natura dei rapporti interni all'attuale amministrazione”. Anche volendo ammettere che quella di ieri sera sia una svista, tuttavia, già da un primo sguardo al video sui lavori consiliari, salta all'occhio lo stile del tutto subalterno con il quale la maggioranza, finora, interpreta il ruolo del consiglio. Stucchevoli i continui complimenti e ringraziamenti reciproci tra consiglieri di maggioranza ed amministrazione esecutiva.

Guardate che il Consiglio non dovrebbe essere il luogo degli scambi di auguri o delle pacche sulle spalle. Proprio sull'urbanistica, tanto per restare in tema, il Consiglio – se volesse – ha competenze non lievi. Le dovrebbe esercitare in modo autonomo ed autorevole. Come per tutto il resto. Poi, fuori, rivolgetevi pure tutti i convenevoli che volete. Ma lì dentro no. O almeno così dovrebbe essere. Poi, sappiamo benissimo che non andrà così. Purtroppo.

domenica 19 dicembre 2021

Idea presepe

ROSETO. L'idea è nata per caso. Durante una chiacchierata tra amici. Tra persone, però, che di scuola ne sanno. E di passione per l'insegnamento altrettanto. Perché non organizziamo – si son detti in breve – un concorso per venti presepi costruiti con materiali riciclati?

Detto fatto. La nuova amministrazione comunale è stata subito entusiasta della proposta. In particolare l'assessore Francesco Luciani, il sindaco Mario Nugnes e le consigliere comunale Simona di Felice ed Annalisa D'Elpidio. 

Sono nati così venti bellissimi presepi. Ideati dalla fantasia dei bambini delle scuole rosetane dei cicli dell'infanzia, delle primarie e delle secondarie. Con la collaborazione ovviamente delle insegnanti, che hanno recepito ottimamente l'iniziativa. Si è subito messa all'opera anche una giuria qualificata, nella quale figurano artisti come Bruno Zenobio, Luciano Astolfi o Giorgio Poliandri.

I presepi sono tutti all'insegna della creatività e del gusto. Sembrano dei veri e propri mosaici. Usano materiali come ghiande per costruire animaletti o tappi di bottiglie che altrimenti andrebbero buttati. Ora avranno i loro momenti “ufficiali” in Comune, in città e naturalmente sui social. Saranno protagonisti, inoltre, di un tour natalizio per i negozi cittadini, in collaborazione con l'associazione “Assorose”.

Ma, prima ancora di passare alla fase prettamente natalizia, hanno già raggiunto lo scopo che si prefiggevano gli ideatori. Tener vivo, vale a dire, lo spirito della natività declinato secondo lo scorrere dei tempi presenti in fatto di ambiente.

Ed è dietro questo spirito che si scorge una matrice culturale ed anche latamente religiosa ben precsa. La stessa che informa lo spirito di una “rosetanità” particolare. Una matrice che è anche dietro la formazione culturale e politica di gran parte dell'attuale compagine amministrativa. Un tipo di approccio sociale che penso vedremo molto attivo nei prossimi mesi ed anni. Non si sta parlando, cioè, di cose estemporanee. Qui c'è dietro un modo di intendere la vita e la storia. 

Come dire, c'è una cultura ben precisa in queste iniziative. Chi non la riconosce non capisce un dato fondamentale della socialità cittadina. E, se posso permettermi una piccola noticina personale, neanche della poltica cittadina. Ma questo, ovviamente, è un altro discorso.

Un bravo, quindi, soprattutto ai bambini ed a tutti coloro che, magari dietro le quinte, infondono a queste cose un lato umano e civile impareggiabile.

venerdì 17 dicembre 2021

Ma sì dai, “Bucalossiamoci” un po'!



ROSETO. Il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, ha convocato i giornalisti questa mattina, venerdì 17 dicembre, per vantare il fatto di aver provveduto al bilancio di previsione in tempi utili. Rimarcando la differenza con la precedente amministrazione, che praticamente non vi riusciva. Molto bene: bravi.

Ha quindi affermato di non aver aumentato le tasse, salvo appena quella di soggiorno. Molto bene: bravi. Si potrebbe solo di sfioro osservare che forse la “tassa sulle insegne”, per cui esponenti dell'attuale amministrazione “scioperarono” qualche anno fa, andava ridotta. O no? Comunque ci sarà tempo. Quindi sempre molto bene: bravi.

Ha ancora aggiunto di aver messo mano al personale, alle manutenzioni, ai lavori pubblici, ai servizi sociali, eccetera, eccetera. Molto bene: bravi sempre.

Senonché, nell'ambito delle celebrazioni del bilancio, mi pare di aver udito un assessore, Gianni Mazzocchetti mi sembra, rilasciare un'intervista a “Cityrumors”. Nella quale ha sostenuto tra l'altro: l'edilizia è in ripresa, ci aspettiamo entrate dalla “Bucalossi”.

Ecco, tra me e me, è venuta una riflessione: povera memoria del ministro Pietro Bucalossi, politico per un periodo socialdemocratico non proprio amato. Fu lui che nel 1977, nel governo Andreotti appoggiato dal partito Comunista, ispirò la legge n.10, quella che appunto istituiva anche gli “oneri di urbanizzazione”. Quel contributo ovvero dovuto da chi costruisce in cambio di strade, fognature, pubblica illuminazione e quant'altro il Comune era costretto a realizzare inseguendo le città che allora crescevano a vista d'occhio. Giunse a maturazione compromissoria, con quella legge, un dibattito politico-culturale sulla cosiddetta “rendita urbana” che andava avanti dal dopoguerra a colpi, anche, di centinaia di libri, e corsi, e tesi univerisitarie.

Ecco, Roseto quanto a crescita edilizia non scherza neppure oggi. Il rapporto ISPRA (istituto di ricerca di ambito governativo) parla di ben 7,84 ettari del territorio rosetano finiti sotto il cemento nel 2019: il 4.6 in più rispetto all'anno precedente. Il “Sole24Ore”, assicura che a Roseto, tra il 2006 ed il 2020, si sono consumati circa 47 ettari di suolo. Avete idea di quanti sono 47 ettari finiti sotto asfalto, cemento e impermealizzazioni varie? Immaginatevi 47 campi di calcio messi insieme; oppure prendete una distanza pari a tutto il lungomare tra “rotonda e rotonda” larga per circa 500 metri. In pratica come se fosse raddoppiato, in quindici anni, tutto Roseto-centro!

Una amministrazione giovane, sicuramente seguace di Greta, certamente proclamante il dixit della transizione ecologica, che punta sui cespiti introdotti da un ministro alquanto burrascoso 45 anni fa. Mi sembra un filino... coerente!

lunedì 13 dicembre 2021

La qualità della vita in Abruzzo secondo il "Sole24Ore"


In tre su quattro province abruzzesi peggiora la qualità della vita secondo l'annuale sondaggio del “Sol24Ore”. Soltanto Teramo guadagna qualche posizione, ma resta ultima in Abruzzo. La prima è infatti Pescara, che perde comunque sei posizioni rispetto allo scorso anno e si piazza al 49° su 107. La provincia dell'Aquila scende addirittura di 21 posizioni ed è 62°. In pratica quasi appaiata con Chieti, al 63° posto avendo perso 7 punti rispetto allo scorso.

Teramo, quindi, pur guadagnado 8 posizioni è ancora 68° su 107 province italiane. La performance Teramana, oltretutto, si ottiene perché costano meno quasi di tutt'Italia gli affitti (320 euro al mese in media rispetto ai 620 nazionali), mentre è bassissimo il reddito da pensione: 16.500 euro circa l'anno, contro i 19.200 della media italiana. Male, inoltre, rispetto all'anno scorso il dato sul “lavoro” (meno 27 posizioni), buono invece quello sulla sicurezza (più 19). Il che, tra l'altro, sembra una contraddizione: meno lavoro più sicurezza?

L'Abruzzo, quindi, secondo i dati del “Sole24Ore”, resta una regione dove la qualità della vita è piuttosto media rispetto al resto d'Italia.

sabato 11 dicembre 2021

I Gatti e la Volpe

ROSETO. All'ombra delle elezioni rosetane dell'autunno si è disputata una lotta di potere. Una battaglia tra “ex-democristiani” (tra virgolette). Chiarissima agli occhi degli addetti ai lavori. Ma del tutto ignara agli elettori e forse persino a qualche rampante giovane della campagna elettorale. E questa battaglia di potere – oggi è persino affiorante alle cronache – è stata vinta da Giulio Sottanelli e persa da Tommaso Ginoble, entrambe “ex-Dc” di lungo corso. Con la manina – anche questo è cronaca – di un altro “ex-democristiano” politicamente assai scaltro: il teramano Paolo Gatti.

Ora, chi legge deve tener presente che la politica non è mai un ideale. La politica è una tecnica per perseguire e mantenere il potere. Nella politica non conta la parola detta; non vale la posizione assunta. La politica è un certame, una tenzone, una zuffa ove prevale chi è più determinato, chi ha più mezzi, chi è più spregiudicato nelle tattiche. È sempre stato così e sempre lo sarà.

Sarebbe un errore, però, pensare che la popolarità del sindaco Mario Nugnes potrebbe risentire di queste partite di potere. L'elettore è di solito un tipo pratico. Non gli importa un accidente delle alchimie politiche. Nugnes verrà valutato per quello che fa. Se farà bene: bene; se farà male: male. E finora sembra aver organizzato intanto un bel Natale. Che non è poco, in termini di popolarità. Aiutato nella riuscita specie dal duo D'Elpidio (Annalisa) – Mastrilli (Lorena), una consigliera e l'altra assessora.

Certo, non saranno sempre rose e fiori per Nugnes. Lo stesso protagonismo delle due signore citate potrebbe risentire a lungo andare del fatto che una è consigliera e l'altra assessora. Che sarebbero ruoli diversi. L'assessore ha infatti un compito operativo ed il consigliere l'avrebbe di controllo. Qui, invece, grazie anche alla lunga amicizia tra le due, i ruoli si sovrappongono: sembrano tutt'e due assessores. Può darsi che ciò ne raddoppi l'efficienza come è possibile il contrario. Solo il tempo dirà. Come solo il tempo confermerà se il vice-sindaco, Angelo Marcone, attivissimo sui social, sui quali si firma addirittura con un marchietto tutto suo, quasi avesse una linea di comunicazione parallela, costituirà un vantaggio od uno svantaggio per la Giunta.

Questo si vedrà, appunto. Per ora il sindaco, astutamente, lascia fare. Perché per ora è sulla cresta dell'onda; in piena luna di miele con la città. Beninteso, non è che quello che succede alle sue spalle – di cui s'è detto – non conta. Conta tantissimo, ma non è visibile alla gente. Senza dire, poi, che i Grandi Elettori di Nugnes, mentre vanno a vele spiegate quando fanno i registi, quando tirano i fili della politica nell'ombra, avrebbero grandi difficoltà ad agire in prima persona. Il caso di Ginoble, per diversi aspetti, lo dimostra. Sottanelli è stato anche in questo assai più abile. Gli andrà sempre bene? Nessuno lo sa. Per ora gira a tutta. Per ora, appunto.

Ricordo il racconto di un testimone oculare di un incontro politico riservato svoltosi una quarantina d'anni or sono nel capologo d'Abruzzo. Il padrone di casa – un noto personaggio dei partiti dell'epoca – introdusse gli ospiti con queste parole: “Signori, qui se per caso ci scappa detta la verità è perché ci siamo sbagliati, non perché la volevamo dire veramente!”!

martedì 7 dicembre 2021

I francesi direbbero: “C'est l'heure de le beton-brut”

ROSETO. Una particolare congiunzione astrale potrebbe agevolare la cementificazione di alcune note aree nei pressi del lungomare nord. Un allineamento di pianeti molto semplice. Proviamo a spiegarlo.

Dunque gli operatori del mare della zona – diciamo così – gradirebbero tanti parcheggi. Perché pensano che la gente non viene al mare se non trova dove lasciare l'auto. Scappano altrove se non possono parcheggiare, suppongo ritengano. Ed in quella zona i parcheggi pubblici sono solo lungo la strada. Gli operatori del mattone – sempre diciamo – pensano invece che la seconda casa al mare, specie se proprio in riva, tira ancora. Si vende bene, insomma, anche quale bene rifugio con l'inflazione che torna. Sarebbero perciò contenti di lasciare qualche piazzale a parcheggio se ben contornato da adeguate cubature. La politica, per parte sua, avrebbe l'occasione di accontentare gli uni e gli altri, che è poi la sua funzione storica. Anzi, se la politica infiocchetta bene l'operazione, ci fa pure un figurone con la pubblica opinione, ammesso la pubblica opinione esista o sia piuttosto un'invenzione.

Se non ora quando, allora? Il tempo per tentare di cementificare una buona volta quei terreni è questo. Se un suggerimento disinteressato al sindaco Nugnes si può dare, infatti, suonerebbe in tal modo: se vuole far costruire – naturalmente se, perché queste righe non sanno quale sia la sua reale intenzione in merito – è meglio lo faccia subito. Il consenso verso la politica amministrante, difatti, di solito è massimo nei primi sei mesi, poi, proprio come una famosa pozione magica, comincia pian piano a decadere sino alla possibilità che si annulli nei cinque anni. Magari, con una buona dose-di-richiamo, la protezione del consenso può rinnovarsi anche a dieci anni, ma la “scienza” non garantisce al riguardo. Se questa posizione astrale la si vuol dunque sfruttare è meglio non perdere tempo. Non si sa mai.

P.s.: personalmente, non essendo né balneatore, né imprenditore e tan meno politico, non me potrebbe importar di meno se buttate o non buttate cemento qua e là. Certo, come “io”, come singolo cittadino, sarei d'opinione che quell'area potesse rimanere a verde. Ma è appunto l'opinione di uno che non ha interessi. E chi non ha interessi, giustamente, non conta nulla. Deve solo star 'zitto e buono', come raccomanda un motivetto di successo.

Ecco a voi il Natale rosetano 2021: il primo dell'era Nugnes


ROSETO. Dico la verità: non fosse stato per le difficoltà a trasferire sui “miei” social l'immagine delle manifestazioni natalizie, questo post non lo avrei scritto. Ma siccome la mia cara amica Annalisa D'Elpidio, che è pure consigliere comunale di maggioranza, che è stata la presidente di “Assorose”, ma che, soprattutto, è la mia abituale fornitrice di telefonini che usualmente distruggo facendoli cadere (sono vecchio cliente del suo negozio su via Nazionale); siccome dicevo, Annalisa cerca disperatamente di inviarmi un'immagine leggibile del programma natalizio, allora mi son detto: sa che fa: mo' la metto qua almeno si dovrebbe leggere!

La ragione per cui non avrei scritto il post sono, in realtà... due (ragioni). La prima è che il cartellone natalizio è stato presentato a Teramo, nella sede del “Bim”, consorzio dei fiumi di montagna, diciamo per capirci (“Bacini imbriferi montani”, è la dicitura burocratica). Ed io non so perché lì. Opino, in omaggio ad Andreotti (“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”) che sia per mostrare benevolenza politica verso un ente il cui assetto, politico appunto, fu messo nel mirino dell'attacco di uno dei due grandi elettori del sindaco Nugnes, l'ex-deputato Giulio Sottanelli. Attacco pubblicamente rivolto proprio all'indomani dell'elezione di Nugnes. Quindi, è Natale siamo tutti più buoni? Siccome non lo so e nemmeno credo interessi ai più dei lettori, avevo deciso di soprassedere.

La seconda ragione è in qualche modo collegata alla prima. Nei prossimi giorni (forse proprio domani) avrei in animo di pubblicare un post che penso mi tirerà qualche altra antipatia politica dalle parti “Nugnesiane”. Allora anticipo qui una questione. Personalmente riconosco all'amministrazione Nugnes la voglia di fare. Proprio l'operato di Annalisa d'Elpidio e di tutti i suoi colleghi di Giunta (scusa è consigliera, ma è come se fosse assessora, dico benevolmente), me ne dà conferma. Sono giovani; simpatici alla città; vogliono far bella figura; si impegnano; eccetera. Naturalmente mi fa piacere come cittadino. Siete simpatici anche a me.

Però, scusate, mica la fiducia può essere preventiva! Sono passati appena due mesi dalle elezioni. È chiaro che c'è voglia di ben cominciare; di far vedere di essere bravi. Ma è utile per tutti (anche per voi) che il giudizio sia dato alla fine dei cinque anni. Di fiducie preventive sono passate fin troppe amministrazioni. E poi scusate, voi siete enormemente facilitati. Il vostro termine di paragone è la giunta Di Girolamo, che sostanzialmente appariva immobile. È chiaro che far meglio di quella esperienza (e voi all'inizio state facendo meglio di loro all'inizio) è troppo facile. Anche una tartaruga sorpasserebbe un transatlantico fermo!

Per carità quindi: che sia un bel Natale fa piacere a tutti. Che porti qualche vitalità al commercio cittadino altrettanto. Che sia un momento di vivacità, non ne parliamo di quanto ve n'è bisogno. Ed allora spero che almeno qui questa benedetta locandina si legga. Altrimenti non saprei proprio che dire (sperando non sia un problema della sua stessa grafica un pò troppo “affollata”, naturalmente).

Ecco, spero sia chiaro: il mio Buone Feste è sincero davvero.

sabato 4 dicembre 2021

“Ma la machina 'n'dò la parcheggiò?”

ROSETO. L'impressione è che al centro di Roseto si potrebbero presto avere tanti nuovi appartamenti. Vecchie casette sono state abbattute. Stanno sorgendo al loro posto piccole palazzine che senz'altro conteranno più alloggi. Che so, potremo stimare qualche centinaio di abitanti in più nelle zone centrali di qui a qualche tempo?

Ora, al di là dei giudizi estetici (ognuno può darne), ciò pone un problema pratico: quello dei parcheggi, soprattutto in estate. Mettiamo pure che le nuove costruzioni abbiano qualche box o posto auto riservato. Ma sono in misura sufficiente? Questa è la domanda, vedendo anche i tanti passi carrabili e divieti di sosta distribuiti nelle strette vie del centro cittadino.

Quasi tutti posseggono ormai più di un auto, a volte anche di più, oltre a motorini e bici varie. Dove le metterenno? Le “rientrano” sempre nei garages privati (ammesso che bastino), anche se si fermano solo per pausa pranzo o per pochi minuti? Difficile immaginarlo.

Ecco quindi la domanda: si ci è pensato? O in altre parole: “Tu-ar-fabbrica-che-dapù-c'ar-pensommo!

giovedì 2 dicembre 2021

Son 250 euro: al metro, prego!

Dunque sappiamo finalmente dove andranno i mitici soldi europei. Quelli del "PNRR", il famoso piano che ci avrebbe fatto di nuovo ricchi e persino felici. Andranno, per una fetta consistente, alle piste ciclabili. C'è lo hanno detto ufficialmente. 

Proprio così: serviranno per farci pedalare, magari con il freddo dell'inverno nella pelle e l'umidità della pioggia nelle ossa. Per la salvifica - per il pianeta e per noi - sacralità del pedale, spenderemo - assicura la Regione Abruzzo in un dispiaccio ufficiale - circa 14 milioni di euro. Con i quali stenderemo per l'intanto i primi 56 chilometri di ciclabili nei 4 comuni capoluogo dell'Abruzzo.

Se l'artimetica non è un opinione, quindi, ogni chilometro sono 250 mila euro; ogni metro 250 euro. La nostra età dell'oro, la Nuova Frontiera dell'Essere Felice e Pedalate tanto ci costa, essendo appunto il risultato del rapporto tra 14 (milioni) e 56 (chilometri).

Tu sai allora, homo-pedalantus del secolo 21 dei lumi spenti ormai da 4, che appena rotoli la tua ruota sulle variopinte "autostrade del pedale", altri tuoi simili, che magari non pedalano, ma anzi vengono "acciaccati" dalla tua arrogante supremazia pedalante, hanno tirato fuori dai loro borsellini consacrati all'erario 250 eurini.

Così va il mondo oggidì. È il pedale bellezza! Ti passa sopra; ti rulla e tu devi stare solo zitto e buono. Appunto, taci e paga, terrone!

Le liste elettorali cercano un consolidamento

ROSETO. Diverse liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni comunali dell'autunno stanno cercando di darsi un po' un assetto post-elettorale. Soprattutto quelle vincenti, ma anche quelle che pur non avendo vinto hanno avuto buoni risultati, cercano nella forma associativa un po' di stabilita che evidentemenente auspicano più duratura di una semplice stagione elettorale.

In tale ambito, questa mattina, all'hotel Liberty, William di Marco (foto), già candidato sindaco del centro destra, ha presentato alla stampa la sua “Identità culturale rosetana”. Un'associazione appunto che si propone innanzitutto come “laboratorio di idee” o di “scuola politica”, ma anche sollecitatrice di proposta amministrativa.

Naturalmente ottimi propositi ma, se mi è consentito dire, non facili da concretizzare. Trasformare delle liste elettorali in “non partiti” che reggano al tempo è infatti impresa assai ardua ad ogni latitudine. Fermo restando la buona volontà e gli ottimi intendimenti dei protagonisti, ovviamente.