venerdì 5 febbraio 2021

Fuori rotta

Nell'epoca dei social si cambia in fretta. Mister Draghi ha già preso il posto di coach Conte nella hit-parade della popolarità. Del resto il Divo Peppe è stato bruscamente spodestato dal Pirata Fiorentino, il quale contro tutto e tutti, incurante dell'impopolarità, lo ha detronizzato a colpi di vera tattica. Quelli di sinistra (o del Pd diversamente detto), che avevano giurato: “Conte o revolution” (elettorale), hanno subito ritracciato in difesa al grido di: “Draghi è il nostro campione del mondo”. Già, solo che, fosse stato per loro, Big-Europa stava ancora a bordo campo con le scarpette appese al chiodo.

Dunque l'Ambizioso Pugliese ha dovuto rimettere il suo mandato nelle mani di un insospettabile Capo dello Stato, del quale mai si sarebbe detto autore di un simile colpo di reni. Naturalmente i ringraziamenti si sono sprecati. Succede sempre così quando una squadra silura l'allenatore.

Ora sta al banchiere europeista romano far riaccendere la lampadina dell'economia. Stilando un qualche programma intelleggibile oltralpe. Algoritmi che i predecessori avevano perduto tra banchi a rotelle e monopattini. Si dovrà dunque attingere al mercato di riparazione, per provare a raddrizzare un campionato con una stagione (alias legislatura) alquanto complicata.

Schierando intanto gli striscioni delle tifoserie, costrette a ristampare off-course i caratteri cubitali.


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