Sabatino Di Girolamo |
Ma la Villa potrebbe essere niente rispetto ai lampioni. Appena varato il cosiddetto “project”, sulla Nazionale, la sera si gioca a mosca cieca. Le lampadine istallate non illuminano niente bene. Uno dice, perché il Comune ha accettato la fornitura? Quale contratto lo lega all'appaltatore in modo da non poterle contestare? Perché due sono le cose: o il Comune si è legato le mani da solo e deve prendere per buona qualsiasi lampadina, il che sarebbe piuttosto grave; oppure il Comune può pretendere lampadine più potenti ma non lo fa, che sarebbe ancor peggio.
E questo avviene mentre nella seduta di fine anno del consiglio comunale torna ad aleggiare il dubbio amletico se il senatore Pd, Luciano D'Alfonso, nella sua pregressa veste di governatore abruzzese, abbia più fatto o più disfatto per Roseto. Con opinioni diametralmente opposte dentro la stessa maggioranza che sostiene il sindaco Pd, Sabatino Di Girolamo.
Il che porta dritto alla questione politica. Che il sindaco Di Girolamo non ha mai risolto – e magari non poteva risolvere – durante il suo mandato. E che forse sta tentando di risolvere ora, ricandidandosi per un secondo giro. L'impressione su Di Girolamo sindaco è quella del 2016: una brava persona. Un sindaco che ha pensato di risanare i conti dell'Ente e reperire nuovi finanziamenti per opere pubbliche. Un uomo che fa anche degli interventi in Aula credo sinceri e di buona fattura dialettica. Ma basta questo?
Ecco, purtroppo per lui ci sono delle condizioni politiche oggettive, che quando si voterà andranno alla conta dell'elettorato. Non saprei dire se Di Girolamo merita o no la ricoferma: lo decideranno gli elettori. Ma si può osservare, a livello d'opinione, che lui la partita da sindaco la poteva giocare assai meglio, perché oltretutto ne ha le qualità. Come del resto malissimo la giocò Enio Pavone quando toccò a lui fare il sindaco.
Ciò detto, buon anno a tutti. E speriamo ci faccian votare, perché in fin dei conti è quel che vale.
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